Ghana: Mario Balotelli è italiano o ghanese?

Mario Balotelli è ghanese o italiano? La questione ha dato vita a un acceso dibattito in Rete. Mario Barwuah Balotelli [it] è un calciatore, da poco passato al Manchester City dall'Inter, nato a Palermo da una coppia di immigrati ghanesi. Le precarie condizioni di salute del bambino costrinsero i suoi genitori ad abbandonarlo a soli due anni alle cure dei servizi sociali che, nel 1993, lo diedero in affidamento alla famiglia Balotelli. Non essendo stato convertito l'affidamento in adozione, il calciatore ha dovuto attendere il compimento del diciottesimo anno di età per ottenere, nel 2008, la cittadinanza italiana.

Il giocatore ha rifiutato di unirsi alla nazionale ghanese, dove venne chiamato per la prima volta nell'agosto 2007, sostenendo di aver sempre sognato di giocare per l'Italia.

Ma leggiamo le opinioni dei blogger e dei loro lettori sull'argomento. Iniziamo con Abena Serwaa che si chiede, “Il giovane Mario Balotelli fa parte del club di coloro che hanno rinnegato il Ghana?” [en, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato] La blogger inizia così il suo post:

Balotelli è anche conosciuto per i suoi moderati tratti esotici. In effetti è così esotico che se doveste incontrarlo potreste essere portati a pensare che somiglia molto a:

1. Quell'asino che si è rifiutato di darvi il resto giusto mentre andavate al lavoro
2. Quel ragazzo che vende DVD al mercato Adum di Kumasi e che ha cercato di piazzarvi la raccolta completa di Steven Seagal
3. Un ragazzino che gironzola con i suoi amici per il centro commerciale di Accra [la capitale ghanese]

La blogger continua poi chiedendo:

Come fa un ragazzo dall'aspetto tipicamente ghanese a finire con un nome così marcatamente italiano? Fa forse parte del club di coloro che hanno rinnegato il Ghana, club che ha visto personalità importanti come il wrestler professionista Kofi Kingston, che prima portava i colori della Giamaica e ora del Ghana?

È degno di nota il fatto che a Mario Balotelli è stato insistentemente proposto dalla Associazione Calcio del Ghana (GFA) di entrare a far parte delle Black Stars, ma ha continuato a rifiutare ripetendo che il suo sogno era sempre stato quello di giocare per l'Italia e non per il suo Paese d'origine. Il giocatore coltivava questo sogno nonostante alcuni italiani avessero serie obiezioni al fatto di unirsi agli Azzurri.

Commentando il post di Abena, Mike scrive che Mario non è ghanese. Avere sangue ghanese non rende qualcuno ghanese:

A volte dobbiamo accettare che la propria nazionalità non può dipendere semplicemente dal fatto che si abbia sangue ghanese. Allo stesso modo mi rifiuto di usare il termine “afro-americano” per i discendenti degli schiavi. Non riesco neanche a definire le mie nipoti ghanesi, sebbene alcune abbiano ENTRAMBI i genitori di tale nazionalità. Ci sono troppe sfaccettature della cultura ghanese che nessuna di loro ha mai vissuto o vivrà mai, e per me gran parte di ciò che mi rende ghanese è costituito dal mio vivere la realtà del mio paese e il relazionarmi con esso.
Di recente ho fatto vedere ai miei nipoti un video su Youtube col nostro inno nazionale, e credo che sarebbe stato uguale fargli sentire musica antiquata, non sono riusciti a capire o apprezzare i tentativi di avvicinarli ad un mondo che non riescono a comprendere del tutto. Mario Balotelli sta rinnegando un patrimonio culturale a cui non si rapporta? No, non lo accuserò di questo. Sta rinnegando la propria famiglia d'origine? A giudicare dalle sue foto all'età di dieci anni con sua madre e suo fratello, in aperto contrasto con i suoi racconti, immagino di sì. Tutto ciò è parte dell'annosa questione, forse basata su una cattiva informazione, circa il suo abbandono; aspetto che, insieme ad altre cose, dovrà chiarire quando sarà più adulto. Ma in ogni caso no, Mario Balotelli non è ghanese.

Sankofa concorda con Mike e scrive:

Su questo non posso che concordare con Mike. In effetti penso che i ghanesi non potessero avanzare alcuna pretesa dall'istante in cui ha dichiarato di essere italiano. È evidente che si considera italiano, e chi sono io per insistere altrimenti? Non ha mai vissuto in Ghana, probabilmente non ci è nemmeno mai stato, e non si identifica con la cultura ghanese sotto nessun aspetto. Lasciate che si unisca al popolo italiano che, da parte sua, probabilmente non lo considererà mai un vero italiano. Mi dispiace davvero per lui, a volte avere un'identità ibrida deve farti sentire terribilmente solo.

Un altro lettore, che si fa chiamare The Other Mike, sembra essere in disaccordo. Non importa quale nazionalità sceglierà, fa notare, perchè gli chiederanno sempre: “Di dove sei originario?:

Si è di certo guadagnato un posto in cima alla lista di coloro che hanno rinnegato il Ghana. Visto che non sono un patito di calcio avrei potuto facilmente scambiarlo per il ragazzo che vende i DVD della raccolta di Seagal. Questa battuta era davvero buona, Abena. Assomiglia un po’ anche a Castro, quel cantante di hiplife [it] (quando era magro).
È libero di scegliersi la nazionalità che vuole, e va bene, ma imparerà presto che nel mondo reale continueranno a chiedergli: “Di dove sei originario?” Mangiare tonnellate di pasta, parlare italiano, ecc. non cambieranno le sue origini etniche.

@ Mike; “a volte dobbiamo accettare…”
A volte? Davvero?
Quali sono allora le volte in cui possiamo non accettare?

Gifty sostiene la posizione di The Other Mike:

Sono completamente d'accordo con “The other mike”.. a Mario chiederanno SEMPRE da dove viene originariamente…. andiamo, sembra stia tornando indietro.. oggi ci sono afro-americani che PAGANO per usare il proprio DNA e scoprire il proprio paese d'origine nell'Africa Occidentale cercando una doppia cittadinanza (ad es. Isaiah Washington della serie Grey's Anatomy ha la doppia cittadinanza con la Sierra Leone).. e lui sta andando nella direzione opposta.. puoi cambiare nome… mangiare tonnellate di pasta e parlare un italiano impeccabile, ma resterai comunque un africano, è meglio che inizi ad accettarlo..

Rispondendo ai vari commenti, Abena Serwaa conclude dicendo “…non è affascinante come Kevin-Prince Boateng abbia abbracciato interamente la propria identità ghanese e apparentemente stia continuando già da un po’ ?” Kevin-Prince Boateng [it] è un calciatore di livello internazionale, ghanese nato in Germania. Ha giocato per la nazionale ghanese durante i mondiali 2010 mentre il suo fratellastro Jérôme Agyenim Boateng [it] giocava per la Germania.

Anche il blogger ghanese Nana Sarpong ha scritto un post su Mario Balotelli: The Boy Barwuah who Became the Man Balotelli. (Il ragazzo Barwuah che è diventato l'uomo Balotelli) Il blogger vede Mario come un bambino con dei problemi che sta cercando di capire se stesso:

Quando guardo questo calciatore vedo un bambino con dei problemi che sta cercando di capire se stesso.

Mario con la famiglia Balotelli
A peggiorare le cose si aggiunge il fatto che Mario pensa che il miglior modo di uscire da questo suo tumulto psicologico sia prendere le distanze dai propri genitori naturali e scappare dalla sua identità “di colore”. Ha certamente bisogno di aiuto; un tipo di aiuto che i suoi genitori italiani e bianchi non possono dargli. Se avessero potuto (e se avessero avuto un po’ di senno l'avrebbero fatto) avrebbero invitato i Barwuah alla cerimonia nella quale a Mario veniva concessa la cittadinanza italiana o li avrebbero informati del suo cambio di nome. Almeno, dal punto di vista del signor Barwuah, i Balotelli hanno fatto uno evidente sforzo per non restituire Mario alla propria famiglia d'origine continuando ad estendere il periodo di affidamento ( i poveri Barwuah non potevano certo affrontare la forza legale dei Balotelli).

Stando a quanto riferito da Nana, Mario avrebbe detto all'Associazione Ghana Calcio di non aver mai sentito parlare di quel Paese!:

L'Associazione Ghana Calcio, a un certo punto, ha chiesto a Mario di giocare per il Ghana. Il ragazzo ha sbattuto loro la porta in faccia vomitandogli addosso di non aver mai sentito parlare di quel paese, sebbene fosse nella stessa squadra del centrocampista ghanese Sulley Muntari. All'epoca pensai che Mario fosse un bravo giocatore ma che il Ghana non avesse bisogno di canaglie simili. Probabilmente lui ha la sua versione dei fatti, come quando ha detto che i suoi genitori l'avevano abbandonato in un ospedale, ma credo che debba imparare ad andare oltre questa sua debole idea.

Il blogger conclude il proprio post facendo riferimento alla storia di Mario definendola “…una favola triste di molte povere famiglie africane che vivono in Europa, America o persino in Ghana”:

Questa è una favola triste di molte povere famiglie africane che vivono in Europa, America o persino in Ghana. Quello dei Barwuah è stato un errore enorme ed è chiaro che il loro figlio (che li ha praticamente disconosciuti) ha intenzione di farli convivere con questo sbaglio per sempre!

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