Hong Kong: formalmente ‘Un Paese, Due Sistemi’, ma la Cina ribadisce chi comanda

White Paper, by Badiucao for China Digital Times. The political cartoonist depicts the cover of the white paper, with a logo used by Occupy Central protesters reinterpreted as a noose. Non-commercial use.

“White Paper” dell'artista Badiucao per il China Digital Times. Il vignettista politico rappresenta la copertina del white paper, usando il logo dei manifestanti del movimento Occupy Central, reinterpretato come un cappio. Uso non-commerciale.

Quest'anno segna il 30esimo anniversario della Dichiarazione Comune Sino-Britannica su Hong Kong [en, come i link seguenti salvo diversa indicazione], un accordo diplomatico che garantisce l'autonomia politica ed economica della ex colonia britannica – l'idea di “un paese, due sistemi” – al momento della consegna alla Cina comunista.

Ma un recente documento ufficiale emesso dal governo di Pechino suggerisce che potrebbe esserci un'interpretazione di “autonomia” più vaga di quella stipulata nell'accordo, e ciò sta allarmando molti abitanti di Hong Kong.

Il documento, chiamato white paper, pone Hong Kong sullo stesso livello delle altre municipalità e le regioni provinciali amministrative sulle quali “il governo centrale cinese ha la sua giurisdizione compresiva”. Il documento rende anche “l'amore per il paese” come il principale criterio di selezione per gli amministratori di Hong Kong, inclusi i giudici e gli ufficiali giudiziari.

Molti giudici ad Hong Kong non sono di nazionalità cinese, e promettere il loro amore per un altro paese sarebbe per loro uno strano requisito. Mentre la nazionalità cinese è un requisito per gli alti ufficiali nell'amministrazione, come stabilisce la costituzione cittadina conosciuta come la Basic Law, questo non lo è mai stato per i giudici. La Hong Kong Bar Association, un organo ufficiale per gli avvocati, ha criticato il documento per voler indebolire l'indipendenza giuridica di Hong Kong, ed ha sottolineato che la magistratura non dovrebbe realizzare alcuna missione politica del governo.

Secondo il principio di “un paese, due sistemi” presente nella Dichiarazione Comune Sino-Britannica, il precedente sistema capitalista di Hong Kong e il suo modo di vivere dovrebbero rimanere invariati per un periodo di 50 anni fino al 2047. La Basic Law dichiara specificatamente che Hong Kong sarà indipendente nel suo sistema giudiziario e che “la legge comune, le regole di equità, le ordinanze, la legislazione subordinata e l'abituale legge dovrebbero essere mantenute”.

Fonti dal Ministero degli Affari Esteri cinese hanno comunicato alla stampa [zh] che il Premier Li Keqiang, durante la sua visita nel Regno Unito, ha previsto la firma di documento che rimarchi il successo della Dichiarazione Comune Sino-Britannica. Tale documento, secondo Martin Lee Chu-ming, membro fondatore del Partito Democratico di Hong Kong, dovrebbe fermare un ulteriore commento da parte della comunità internazionale sulla questione di Hong Kong. [Li] non si è precipitato dal governo inglese per svendere Hong Kong come un accordo di scambio Sino-Britannico.

Al termine della visita di Li, il governo inglese non ha firmato nessun documento sul successo della Dichiarazione Comune Sino-Britannica, ma il Primo Ministro David Cameron ha fatto una breve affermazione sulla città. Evan Fowler ha commentato riguardo questa risposta diplomatica nella sua rubrica per House News:

Lo stato d'animo in Gran Bretagna, Europa e in America è sempre più anti-interventista. Ci sono troppe altre crisi nel mondo adesso per rendere lo status politico [di Hong Kong] una priorità nelle capitali occidentali. […] La Gran Bretagna non ha ampliato il suo supporto alla linea cinese su Hong Kong. Il suo supporto va alla promozione della “prosperità e stabilità di Hong Kong”. Bisogna notare che questo è “di Hong Kong” (non della Cina n.d.t.). […] Se la Gran Bretagna dovesse sentire la Cina negare ciò, essa si riserva il diritto di richiamarla, come è previsto dalla Dichiarazione Comune.

L'opinione pubblica a Hong Kong si è schierata largamente contro il White paper. In Cina continentale, comunque, i portavoce del Partito hanno sostenuto che il White paper di Pechino sia stato accolto favolevolmente da da tutti i settori di Hong Kong. Lo scrittore tibetano Woeser ha condivisto un'immagine circolata online per contrastare questa menzogna [zh, come tutti i tweet seguenti]:

Un'immagine ampiamente condivisa su Facebook: “Ritirate il vostro White paper!” I portavoce del Partito hanno osato dire, “Il White paper del governo centrale è stato accolto positivamente da tutti i settori di Hong Kong: Chiarificazione del malinteso”  

I carattere cinesi “ritirare” (收) e “coprire” (皮) [nell'immagine in alto in bianco], se vengono uniti, in cantonese significano “vaffanculo”.

Au Kar-lun, un ex giornalista, ha interpretato l'intenzione politica che si cela dietro il White paper, nella sua rubrica per House News:

當年,強調「兩制」之特殊地位,強調香港有權、強調自治,目的是要香港人留下,叫香港人放心;今天,強調「一國」是前提,強調中央有權,一國壓倒兩制,權在我手,給你的,不是承諾,只是賞賜。懂了沒有?

Precendentemente, lo stress sui “due sistemi” e l'enfasi sul diritto di Hong Kong di godere dell'autonomia, esisteva per alleviare l'ansia della gente popolazione e per mantenere la questione interna. Oggi, il “paese forte” enfatizza la dicitura “un paese” come una precondizione e sottolinea che il governo centrale ha il suo potere [sopra Hong Kong]. Un paese si pone al di sopra dei due sistemi, col potere nelle proprie mani. Il potere che abbiamo è un dono [che bisogna ricevere con un inchino di gratitudine], invece che come una promessa. Capite?

Kristine Chan ha riassunto i principali problemi nel White paper, dal punto di vista della gente di Hong Kong, e l'ha definito come la nuova Basic Law [en]:

這洋洋數萬字寫的就是從中央的視角談談如何直接管治香港。政治方面完全收緊對香港管治權的控制,一國先於兩制,沒有所謂剩餘權力(residual power),即是說有什麼中港紛爭都由中央決定,香港人只可以做中央容許的事。[…] 這份文件除了政治宣言以外,亦列出了中央對香港的經濟及民生論述。中共的恩主心態低調地宜揚著:「要不是97年亞洲金融風暴我救了你們,之後不斷在金融(人民幣)、貿易(CEPA)、旅遊(自由行)給你著數,你早就玩完了!」[…] 請問香港有否高度自治、港人治港?請問這份白皮書有否諮詢過香港人、有否從香港社會出發?請問港府同內地政府簽協議有沒有香港人的同意?[…]不難想像,香港政府已經搶出來說這是「新基本法」,香港人的自治權蕩然無存。

Le centinaia di parole trattano il tema su come governare Hong Kong direttamente, dal punto di vista del governo centrale. [Il White Paper] rafforza il controllo politico su Hong Kong e pone un paese al di sopra dei due sistemi. Non c'è potere residuo, il che vuol dire che il governo centrale può decidere su tutte le questioni trans-nazionali. La gente di Hong Kong può fare tutto quello che il governo centrale permette di fare. […] Oltre ad essere una dichiarazione politica, il documente parla anche dell'economia e della società di Hong Kong. Il governo centrale è presentato come un legislatore benevolo: “Vi abbiamo salvato dalla crisi finanziaria asiatica del 1997. Senza l'introduzione delle politiche beneficiarie nella finanza (il centro di cambio dei Renminbi), nel commercio (Accordo di Partenariato Economico) e nel turismo (visto turistico individuale per Hong Kong), Hong Kong sarebbe finita.” […] Hong Kong possiede “un alto grado di autonomia” e “la popolazione di Hong Kong si governa”? Si sono mai preoccupati di consultare la popolazione locale quando stavano scrivendo il White paper? Il documento è scritto dalla prospettiva della società locale? La popolazione ha qualcosa da dire in tutti gli accordi firmati tra il governo di Hong Kong e quello della Cina continentale? […] Non è difficile immaginare che il governo di Hong Kong abbia preso il White paper come “la nuova Basic Law”, cioè non ci sarà più autonomia a Hong Kong.

Charles Mok ha citato la poesia dei suoi amici, anche essa un commento al White paper, inclusa anche in una vignetta politica:

Le parole del mio buon amico Fong Su sul White paper: “Il vento del nord è così feroce a giugno, nuvole nere coprono Hong Kong. Il White paper porta con sè centinaia di parole. Un grande pericolo si cela dietro le mani nere. Un paese ha sempre finto, e i due sistemi non saranno mai autentici. La Base non possiede Legge (gioco di parole con Basic Law n.d.t.), l'autonomia è scomparsa.

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