India: speciale sulle principali donne politiche indiane

Widow of former Prime Minister of India, Rajiv Gandhi and current AICC president, campaigns for the forthcoming Assembly election of the Indian eastern state of Nagaland, which goes to polls on February 23. Image by Caisii Mao. Copyright Demotix (7/2/2014)

Sonia Gandhi, attuale presidente dell'AICC e vedova dell'ex primo ministro indiano Rajiv Gandhi, fa propaganda per le elezioni dell'Assemblea legislativa, nello stato orientale di Nagaland. Foto di Caisii Mao. Copyright Demotix (7/2/2014)

L'India sarà anche tristemente famosa [en, come tutti i link seguenti salvo diversa indicazione] per i crimini contro le donne commessi al suo interno, ma nel paese esistono molte leader che si sono distinte e che hanno cambiato il corso della politica nazionale.

Con le elezioni generali attualmente in corso in India – le più grandi al mondo – andiamo a conoscere meglio le più influenti figure femminili della politica. 

Sonia Gandhi: l'ape regina

L'italiana Sonia Gandhi [it] è il Presidente del Partito del Congresso Indiano, uno dei due partiti principali in India, dal 1998. È anche il presidente della coalizione politica Alleanza Progressista Unita [it] dalla sua fondazione, dopo le elezioni del 2004.

È la moglie del Primo Ministro indiano Rajiv Gandhi, assassinato dalle Tigri Tamil, e suo figlio Rahul Gandhi è designato come l'erede del retaggio politico della famiglia Gandhi. Rahul Gandhi, vicepresidente del Partito del Congresso Indiano, stavolta parteciperà anche alle elezioni, competendo contro il candidato conservatore del Partito Popolare Indiano (BJP) Narendra Modi.

La rivista Forbes l'ha messa in nona posizione nella lista delle persone più potenti del 2013. La sua reputazione di leader, però, è stata messa in ombra dai tanti casi di corruzione interni al suo partito, come lo scandalo delle armi, che ha visto coinvolti suo marito e il partito negli anni 90, in cui il governo indiano accettò tangenti illegali dalla vendita di forniture militari della compagnia svedese Bofors. Di conseguenza è stata bersaglio di commenti su Twitter riferiti a questo: 

Riguardo la ricchezza di Sonia Gandhi. Dove trova i soldi? Di certo non nel suo salario come Presidente del Partito del Congresso.

Jayalalithaa: la “madre”

Ex stella del cinema e attuale politica, conosciuta dai suoi fan dello stato sud-est del Tamil Nadu come “Amma” o madre. Jayalalithaa è la premier dello Stato e capo del partito All India Anna Dravida Munetra Kazhagam (AIADMK). M.G. Ramachandran, anch'esso attore venerato e illustre politico in Tamil Nadu, la introdusse nella scena politica nel corso degli anni 80.

Jayalalithaa Jayaram (#bday), la Regina del Tamil Nadu, nei panni della Regina d'Egitto. (Qualcuno conosce il film?)

Jayalalithaa divenne nota come l’Imelda Marcos indiana, dopo un raid avvenuto nel 1996 che portò alla luce un nascondiglio in casa sua con più di 10.000 sari di seta e più di un centinaio di chili tra oro e argento, per cui venne brevemente incarcerata nel 1997. Per le elezioni del 2014, Jayalalitha o “Puratchi Thalaivi,” (la leader rivoluzionaria) come la chiamano i suoi seguaci, ha deciso di unirsi al Terzo Fronte che comprende partiti minori, come risposta al partito di destra BJP e alle coalizioni del Congresso.

Mamata Banerjee: la “sorella maggiore”

Mamata Banerjee, chiamata “Didi” dai suoi sostenitori è la premier del Bengala Occidentale e leader del partito All India Trinamool Congress. Si è fatta un nome all'interno della scena politica indiana dopo essere diventata, nel 2002, il Primo Ministro donna delle Ferrovie [it] del paese. Ha anche sostenuto i contadini del Nandigram, nel Bengala Occidentale, che erano contro la vendita di terra per la costruzione di una speciale zona economica.

Chief Minister of West Bengal Mamata Banerjee campaigns for General Elections at South Tripura. Image by Reporter #24728 Copyright Demotix (1/4/2014)

Mamata Banerjee, Primo Ministro del Bengala Occidentale, impegnata in una campagna politica nel Tripura Meridionale. Foto di Reporter #24728. Copyright Demotix (1/4/2014)

“Didi”, che ha più di 688.000 fan su Facebook, non è estranea alle polemiche, nota per i suoi attacchi a chi la critica:

Un piano orchestrato per reprimere la libertà d'espressione in India. Il governo del Bengala Occidentale vieta il film che critica Mamata Banerjee.

O per la sua indifferenza verso le norme della Commissione elettorale:

La Commissione elettorale dice al governo di Mamata di rispettare le direttive dei funzionari.

Mayawati: la “sorella minore”

Mayawati, ex primo ministro dell'Uttar Pradesh nell'India del nord, è un brillante esempio di sollevazione sociale. È entrata in politica nel 1977, ed è a capo del Partito della Società Maggioritaria [it] (Bahujan Samaj Party, BSP). In hindi, Bahujan significa “i diversi” e indica le caste più povere e arretrate della società indiana.

I sostenitori di Mayawati l'adorano, ma è stata criticata per aver eretto statue di sé stessa in tutta Lucknow, la capitale dello stato, e per la sua ghirlanda di rupie del valore di svariati milioni. 

Come dimenticare la ghirlanda pacchiana fatta di rupie della Mayawati? #MoneyMaya #janlokpal

Sushma Swaraj: semplicemente se stessa

Sushma Swaraj. Image by Shamik Faraz, Wikimedia Commons

Sushma Swaraj. Foto di Shamik Faraz, Wikimedia Commons

Swaraj è l'attuale leader dell'opposizione della Camera Bassa del Parlamento indiano, la Lok Sabha. È un membro del Partito Popolare Indiano, principale partito conservatore del paese, e sarebbe probabilmente diventata Primo Ministro se non fosse stato per Narendra Modi. Ha più di un milione di fan su Twitter.

Swaraj è stata il più giovane membro del gabinetto.

Vincitrice con il maggior numero di voti del 2009: Sushma Swaraj (BJP), 78,8% nel distretto di Vidisha, nel Madhya Pradesh. #1bnvotes

Ci sono molte altre donne che hanno lasciato il segno nella politica indiana e che potrebbero giocare un ruolo importante nella formazione del governo, stavolta. Basti pensare a Smriti Irani del Partito Popolare Indiano, Brinda Karat, leader del Partito Comunista indiano, e Uma Bharti, sempre del Partito Popolare Indiano.

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