Francia: polemiche contro le misure per favorire l'assunzione dei rom

Le ricorrenti [fr, come i link successivi] polemiche sui migranti “nomadi” venuti dall'Europa dell'Est, quest'estate hanno nuovamente meritato le prime pagine. Gli smatellamenti dei campi rom, difesi con fermezza dal nuovo Ministro dell'Interno, Manuel Valls, nell'indifferenza, se non addirittura nell’approvazione della maggioranza dei francesi, hanno suscitato la disillusione di coloro che provano a difendere i diritti delle persone rom. La Voix des Rroms quasi rimpiange il precedente Ministro dell'Interno, Brice Hortefeux, mentre in un articolo pubblicato su Mille Babords si ironizza:

Courage, gouvernement Ayrault! Vous pouvez vous en sortir! Nous, on s’en sort depuis 700 ans envers et contre tout. C’est juste une question de valeurs à respecter, et ce n’est pas très compliqué.

Coraggio governo Ayrault! Potete farcela! Noi sono 700 anni che resistiamo, e contro tutto e tutti. Si tratta solo di rispettare dei valori, e non è difficile.

Nel corso di una riunione dello scorso 22 agosto, il governo ha annunciato “soluzioni alternative” per migliorare la situazione molto precaria dei circa 15.000 rom che vivono in Francia, la maggioranza in baraccopoli alla perifieria dei grandi agglomerati urbani. Tra le proposte in ballo, un allegerimento dei pesanti vincoli per l'accesso al mercato del lavoro dei cittadini di Bulgaria e Romania, Paesi d'origine di molti rom. Nonostante siano cittadini dell'Unione Europea e beneficino in virtù di ciò del diritto alla libera circolazione, in Francia restano questi restano infatti vincolati a norme transitorie che dovranno in ogni caso essere abrogate a partire dal 31 dicembbre 2013.

Parole confuse

Campo rom di Orly

Nuove costruzioni in legno al “campo rom” di Orly. Foto di Julien Paisley per CG94 photos, da Flickr – CC BY-NC-ND 2.0

Roms, Rroms, rumeni, nomadi francesi, stazionari… La confusione continua a regnare in Francia tra le “genti del viaggio”, francesi, ma con un particolare statuto amministrativo, e le persone arrivate con le nuove ondate migratorie causate dalla miseria, e venute dall'Europa dell'Est a beneficio di multiculturalismo e stereotipi razzisti. Dépêches tziganes ricorda il significato delle parole, dopo aver fatto questa constatazione:

Une nouvelle fois tout se mélange! Rroms et gens du voyage se trouvent associés aux idées de campements, de misère et d’expulsion du territoire. (…) Qu’importe que la très grande majorité des Rroms vivant en France sont citoyens français depuis de nombreux siècles, ils restent assimilés à des étrangers.

Nuovamente tutto si mescola! Rom e nomadi si trovano associati alle idee dei campi, della miseria e dell'espulsione dal territorio nazionale. (…) Non importa che la grande maggioranza dei rom in Francia siano cittadini francesi da diversi secoli, essi restono assimilati agli stranieri.

Reazioni furiose

I netizen intervenuti in massa su Twitter e sui blog dopo l'annuncio delle misure sull'accesso facilitato al mondo del lavoro, non sembrano essersi curati granché di queste distinzioni. Mercoledì scorso, l'hashtag #ToiAussiTrouvesUnMétierPourLesRoms (“Trova anche tu un lavoro per i rom”), tra i trending topics francesi, ha confermato, in un'ortografia ugualmente approssimativa, la tendenza a giochi di parole di più o meno di cattivo gusto e a stereotipi razzisti.

@Superskal: On peut envoyer les Roms en Syrie pour faire du ménage?#ToiAussiTrouvesUnMétierPourLesRoms

@Superskal: Possiamo inviare i rom in Siria per fare le pulizie di casa?

Altro gioco di parole, ma poetico:

@Soldat2Fortune: #ToiAussiTrouvesUnMétierPourLesRoms astronautes pour aller voler les étoiles du ciel et les mettre dans tes yeux. Je suis un#ROMantique.

@Soldat2Fortune: astronauti per andare a rubare le stelle e posarle nei tuoi occhi. Son un ROMantico

Emblematico nelle reazioni online il titolo apparso sul forum Moutons enragés, “Roms: d'ora in poi gli daremo lavoro in Francia”, e il centinaio di commenti inseriti in 24 ore:

Dl:moi je dit une chose net et clair, QU’ILS RETOURNENT CHEZ EUX;
tous cela finiras mal.

Dudul: avant de s’occuper de la misère du monde, commençons par s’occuper de nos concitoyens dans le besoins, et en danger….

Dl: io dico una cosa netta e chiara, SE NE RITORNINO A CASA LORO; questa storia finirà male.Dadul: prima di occuparci della povertà del mondo, cominciamo ad interessarci dei nostri concittadini che hanno bisogno e che sono in pericolo…

Rom rigattieri, Sofia, Bulgaria

Alcuni rom rigattieri, Sofia, Bulgaria. Foto di Philippe Garov da Flickr CC BY-NC-ND 2.0

Tra i blogger, si fa difficoltà a trovare dei post sufficietemente moderati da poter essere citati.

Su Tempus fugit… Berdepas si sgola, ma educatamente:

Les 4.395.000 “demandeurs d’emploi” français seront heureux d’apprendre que le problème de l’emploi des Roms a trouvé une solution !!! Leur accès à l’emploi sera “facilité”, ce qui veut dire que ces gens qui, pour la plupart n’ont aucune qualification, aucune volonté sincère d’intégration dans notre société, bénéficieront d’un traitement particulier qui feront d’eux des “Roms d’exception” dans toute la Communauté européenne !!!

I 4.395.000 francesi in cerca d'impiego sarano felici di sapere che il problema del lavoro per i rom ha trovato una soluzione!!! Il loro accesso al mercato del lavoro sarà facilitato, ciò vuol dire che queste persone, la maggioranza delle quali non ha nessuna qualifica, nessuna sincera volontà di integrarsi nella nostra società, beneficeranno di un trattamento particolare che farà di loro dei “rom d'eccezione” in tutta l'Unione Europea!!!

L'alto funzionario e già consigliere di Nicolas Sarkozy, Maxime Tandonnet spiega:

L’enrobage diffère un peu il est vrai : on ouvre (comme il est prévu par les traités européens) le marché de l’emploi aux Roumains et aux Bulgares. Tout le monde est content et fait semblant de croire que cette mesure est destinée aux roms… En réalité l’ouverture porte sur les Roumains et les Bulgares formés et qualifiés pour un métier, ce qui ne correspond pas forcément à la situation des populations en détresse vivant dans des squats et bidonvilles … (…)

E’ vero, la copertura si differenzia un po': abbiamo aperto (come previsto dai trattati europei) il mercato del lavoro ai rumeni e ai bulgari, Tutti sono contenti e sembrano credere che questa misura sia destinata ai rom… In realtà l'apertura è per i rumeni e per i bulgari formati e qualificati per una professione, il che non corrisponde necessariamente alla situazione delle popolazioni disagiate che vivono nelle baraccopoli e negli edifici occupati (…)

Una procedura complessa, una semplificazione efficace?

La procedura attuale di accesso al mondo del lavoro per i cittadini di Romania e Bulgaria li assimila agli stranieri non europei. Ottenere un permesso per lavorare equivale ad affrontare un percorso ad ostacoli, che prevede le tappe seguenti: rientrare tra i 14 “mestieri sotto pressione” (a causa delle carenze di manodopera) definiti dalla lista ufficiale, ottenere da un datore di lavoro la promessa di un contratto e il pagamento di una tassa calcolata sul salario complessivo, e infine, ottenere dalla prefettura la convalida della domanda.

La semplificazione o la rimozione di queste “misure transitorie” avranno un impatto sulla situazione economica di questi migranti? In questo video dell'AFP su Daily Motion, le associazioni si dicono deluse.

Carta di soggiorno

La Carta di soggiorno, la “bacchetta magica”. Foto di pubblico dominio

Il blog Bienvenue chez les Rroms appoggia il provvedimento, perché:

L'argument avancé par Manuel Valls selon lequel les solutions sont à trouver en Roumanie ou en Bulgarie est irrecevable et hypocrite car nous savons que ces deux pays n'ont ni les moyens, ni l'envie de traiter les Rroms comme des citoyens à part entière. La France n'a d'ailleurs pas de leçons à donner vu la manière dont elle traite ses propres “gens du voyage”, pourtant citoyens français.

L'argomento avanzato da Manuel Valls secondo il quale le soluzioni vanno trovate in Romania e Bulgaria è inappropriato e ipocrita perché sappiamo che questi due paesi non hanno né i mezzi, né la voglia di trattare i rom come dei veri e propri cittadini. D'altra parte la Francia non può dare lezioni, vista la maniera in cui tratta i propri “nomadi”, pur essendo cittadini francesi.

La divine comédie si schiera dalla parte dei rom senza esitazioni, ma evidenzia un altro ostacolo:

On nous annonce que le gouvernement d'Ayrault va ouvrir les métiers en tension aux Roms. Je me marre …. Ce serait en effet bien que les Roms aient accès à certains métiers en tension, hôtellerie, restauration, BTP, métiers de service, aide à la personne. Mais vous le voyez quand vous passez devant un chantier ou quand l'aide ménagère vient visiter la mémé voisine, tous ces emplois sont cooptés par des Africains, majoritairement.(…)
Donc, pour que ça change vraiment maintenant, il faut plus qu'une volonté politique d'intégration. Il faut une volonté soutenue de la part des entrepreneurs et des recruteurs. Et cela sera beaucoup plus difficile à obtenir, parce qu'une fois que les habitudes sont prises il est difficile de faire dévier l'âne de sa trajectoire.

Ci dicono che il governo Ayrault sta per aprire i “mestieri sotto pressione” ai rom. Già mi diverto… In effetti sarebbe un bene che i rom abbiano accesso a determinati “mestieri sotto pressione”, nel settore alberghiero, nella ristorazione, nell'edilizia e nei lavori pubblici, nel settore dei servizi e dell'aiuto alla persona. Ma chiunque può vederlo quando passa davanti un cantiere o quando la badante viene a visitare la vicina nonna, tutti questi posti sono prevalentemente ad appannagio degli africani. (…)
Dunque, affinché la situazione cambi veramente, è necessario qualcosa in più della volontà poltica di integrazione. E’ necessaria una volontà sostenuta dagli imprenditori e dalle agenzie di lavoro. E ciò sarà molto più difficile da ottenere, poiché una volta prese determinate abitudini è difficile far cambiare strada all'asino.

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