ultimi articoli di Francesca Cascone
Libia: “Ci sparano addosso come capita”
In una situazione sempre drammatica, anche la giornata di ieri, venerdì 25 febbraio, ha portato notizie di violenze contro i civili e il timore che Gheddafi possa presto ricorrere a misure estreme. Nuova raccolta di testimonianze dirette in video e via Twitter.
Libia: fonti locali riescono a usare internet per le ultimissime
A 12 ore dal deludente discorso del figlio di Gheddafi, i Libici non si danno per vinti e continuano a protestare. Mentre i collegamenti telefonici e internet risultano instabili, qualche testimonianza diretta riesce comunque a filtrare: "Abbiamo trascorso una notte infernale. ... Sono uscita a comprare un po’ di latte per i bambini oggi, e quello che si vede a Tripoli fa piangere. ...Cresce la resistenza popolare, augurateci buona fortuna."
Gabon: violenti scontri tra studenti e polizia
Giovedì scorso, 10 febbraio, la crisi politica in Gabon ha raggiunto un nuovo culmine, mentre la protesta si è estesa anche agli studenti, che hanno manifestato davanti all’Università Omar Bongo, nella capitale Libreville. Mentre la scorsa settimana, infatti, le proteste avevano coinvolto soprattutto i membri dell’opposizione politica, ora il malcontento sembra che stia sfociando in un più ampio conflitto sociale.
Egitto: “Vogliamo che Mubarak vada via subito!”
Hosni Mubarak si è di nuovo rivolto con tono provocatorio al popolo egiziano. Dopo un primo discorso boomerang qualche giorno fa, martedì sera ha comunicato che non si ricandiderà alle prossime elezioni presidenziali. Ma è troppo poco e troppo tardi.
Egitto: anche su Twitter le ricerche per Wael Ghonim, blogger disperso da diversi giorni
Su Twitter sta crescendo la preoccupazione degli amici del blogger locale e membro dello staff di Google per il Medio Oriente, del quale non si hanno più notizie dallo scorso giovedì, giorno in cui aveva preso parte alle manifestazioni di protesta al Cairo.
Egitto: quinto giorno di scontri e proteste
Mentre le proteste continuano a dilagare per il quinto giorno consecutivo, i netizen di tutto il mondo sono in prima linea per osservarne con attenzione gli sviluppi. Gli ultimi rilanci via Twitter rivelano l'attenzione di cittadini di altri Paesi del mondo arabo e il ricordo delle vittime degli scontri (Al Jazeera parla di almeno cento morti finora).
Mondo Arabo: “Non serve darsi fuoco” per protestare contro disoccupazione e corruzione
Dopo il tragico episodio del tunisino Mohamed Bouazizi che ha innescato la rivolta, almeno dieci i tentativi di suicidio avvenuti in Mauritania, Algeria ed Egitto. Paesi in cui si protesta contro la disoccupazione, l’aumento del costo della vita e la corruzione. Ma è inutile e assurdo darsi fuoco, insistono i blogger.
Tunisia: blogger ed ex prigioniero politico diventa Ministro
Slim Ammamou, blogger, attivista e collaboratore di Global Voices, è stato nominato Ministro dello Sport e della Gioventù nel nuovo governo provvisorio. La notizia ha subito provocato una valanga di reazioni su Twitter, diversificate e spassionate.
Pakistan: l'uccisione di Salman Taseer e la controversa norma sulla blasfemia
In uno dei momenti più tristi della già difficile storia politica del Paese, arriva l'assassinio a sangue freddo del Governatore del Punjab -- per la sua opposizione alla nota legge sulla blasfemia. Tanti i netizien locali che lo ricordano e commentano sull'attuale scenario socio-politico.
India: ergastolo per un noto attivista dei diritti umani accusato di eversione
Il 24 dicembre scorso il noto attivista locale Binayak Sen è stato giudicato colpevole di eversione e complotto, per complicità con i ribelli maoisti, e condannato all'ergastolo - nonostante gli appelli internazionali per la sua liberazione. I netizen reagiscono al verdetto.
Pakistan: abusi ed eccessi della legge sulla blasfemia
L'interpretazione di tale norma continua a suscitare polemiche, e gli attivisti per i diritti umani rilanciano critiche e contestazioni. La legge viene spesso usata come strumento per diffondere violenza e incutere terrore, in modo particolare tra le minoranze. Anche i netizen ne discutono e ne invocano l'abrogazione.
Kosovo, Serbia: riemergono le accuse al governo di coinvolgimento nel traffico di organi umani
Nel 2008 l'attuale leadership del Kosovo venne accusata di traffico di organi umani durante gli anni della guerra. Il caso è appena riemerso in un rapporto dell'incaricato per le indagini per conto del Consiglio d'Europa. Non mancano le reazioni (e le accuse) dei netizen.