Reazione dei netizen al documentario shock sui rifiuti plastici in Cina

A shot from the documentary Plastic Kingdom. Screen capture from Youku.

Una scena tratta dal documentario ‘Plastic Kingdom’ presa da  Youku

La Cina degli ultimi decenni ha perseguito una politica a favore di una crescita economica vertiginosa ad ogni costo; adesso sta andando incontro a dei seri problemi ambientali che il governo non può più nascondere e che perfino la popolazione è impossibilitata a ignorare. Oltre al problema dello smog, si è aggiunto quello della spazzatura e dell'accumulo della plastica.

Plastic Kingdom“ [en, come i link seguenti] — “Il regno di plastica” è un documentario che denuncia in quale misura gli scarti di plastica, importati o prodotti in Cina, stiano inquinando il paese in diverse aree, l'opera ha scioccatto tantissime persone e dopo essere stato trasmesso in televisione e trattato in tutte le principali testate è diventato un tema caldo di discussione.

Il regista indipendente Wang Jiuliang ha girato il documentario in tre anni di riprese, visitando diversi centri per il riciclaggio della plastica in tutta la Cina, con l'obiettivo di mettere in luce i lati oscuri di questo tipo di industria, poco conosciuta dal pubblico.

Il documentario mostra come questo processo di riciclaggio porti a numerosi svantaggi. Secondo i lavoratori che vi sono coinvolti, oltre al cattivo odore, molto materiale contiene sostanze pericolose (velenose o corrosive), alle quali gli operai sono facilmente esposti. Anche l'acqua utilizzata nel processo di riciclaggio causa seri problemi di inquinamento ambientale a livello locale: in molti casi, l'acqua di scarto viene riversata nei fiumi così com'è, rendendo inutilizzabile e tossica sia la falda in superficie che quella sotterranea. La combustione della plastica porta a produrre grandi quantità di gas nocivi, mentre in molte località vicine i centri di riciclaggio si diffondono i casi di cancro.

La Cina è il primo paese del mondo che si occupa di riciclo e importa circa il 70% dei prodotti in plastica e di elettronica del mercato globale.

Oltre all'importazione degli scarti di plastica, la Cina produce un'enorme quantità di spazzatura. Infatti, Wang raggiunse la notorietà tre anni fa con “Beijing Besieged by Waste“ — “Pechino sommersa dai rifiuti”, un altro documentario sulla gestione della spazzatura e sull'inquinamento nei pressi della capitale.

Pechino, città con circa 20 milioni di abitanti (il cui numero è in crescita costante) produce all'incirca 300.000 tonnellate di rifiuti al giorno. Tra il 2008 e il 2010, Wang ha viaggiato attraverso diverse città visitando 460 discariche, tra legali e abusive, per documentare l'insieme di pattume ed escrementi, le pessime condizioni ambientali e le persone che sopravvivono in queste discariche rovistando tra gli scarti altrui, o ancora, il bestiame che, nelle aree verdi che crescono al di sopra della mondezza, viene nutrito con i rifiuti. Il documentario offre uno scorcio educativo e allarmante che ci richiama ad adottare un atteggiamento ‘ecologico’ anche nell'ambiente urbano.

Il progetto è iniziato con Wang che si chiedeva dove fossero riuniti i grandi cumuli di rifiuti di Pechino. Utilizzando Google Earth ha trovato centinaia di discariche tutte intorno alla città, ciascuna delle quali ha più di tre anni e ha creato una mappa i cui punti formano un grande cerchio intorno alla capitale.

Wang Jiuliang's map on rubbish sites around Beijing city.

La mappa delle discariche che circondano Pechino realizzata da Wang Juliang

Il documentario ha messo seriamente all'erta la popolazione e ha avuto il merito di aver spinto il governo di Pechino a pagare 10 miliardi di Yuan ($1,65 miliardi di dollari) per ripulire queste zone dai rifiuti.

Mentre le autorità cinesi sono state a lungo indifferenti verso le questioni ambientali per investire nello sviluppo economico del paese, contrastare l'inquinamento è diventato un tema scottante a livello popolare, man mano che cresceva la consapevolezza delle condizioni disastrose di aria, suolo e corsi d'acqua. Secondo i dati delle Nazioni Unite per l'anno 2013, dei 20-50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici prodotte globalmente ogni anno circa il 70% è indirizzato in Cina, mentre la maggior parte del restante 30% è destinato a India e Africa. Quindi la Cina sembra essere la nazione che più si occupa dello smaltimento di questo tipo di prodotti.

Negli ultimi dieci anni, Guiyi, cittadina del sudest al centro della principale area manifatturiera cinese, è diventata un punto di smaltimento indispensabile per l'eliminazione dei rifiuti elettronici. E’ qui che centinaia di migliaia di persone lavorano duramente smontando cianfrusaglie elettroniche di tutto il mondo.

“Gli sviluppi economici degli ultimi 30 anni sono evidenti, ma senza senso e privi di valore se vengono considerati in rapporto al loro costo in termini di lavoro umano e condizioni ambientali.” ha affermato Wang in un'intervista per Associated Press a dicembre 2014.

Un professore di giornalismo all'università di Pechino, Yang Boxu, si è scagliato contro l'industria del riciclaggio dicendo che “sta lasciando morire i cinesi senza discendenti”. L'utente di Weibo “Vivo su un tempio di montagna” (@兰若山居) ha esclamato [zh, come tutti i commenti seguenti]:

怪不得权贵们都忙着移民,大好河山成垃圾场了。可怜了悲催如我等草民。

Senza dubbio il ricco e il potente sono impegnati ad andarsene. La Cina è diventata una discarica gigantesca. E noi gente comune dobbiamo restarci in miseria [vivendo a contatto con i rifiuti].

Xu Zhibiao, un avvocato, commenta con sarcasmo:

因为他们已投奔美帝或者已准备好投奔美帝,这里已不是他们的家。

Succede perché sono immigrati o sono pronti a emigrare in America. In Cina non ci sono più cinesi.

L'utente “Sisyphus pushing the stone uphill” analizza una scena del documentario:

节目里,《塑料王国》的导演王久良问工人——“王久良:那你这么辛苦赚钱是为了什么?分拣工人:为了孩子,为爸爸妈妈。”接着的镜头是他垃圾堆里目光呆滞脏兮兮的孩子,人是多么矛盾,或者说无知,或者无奈,人为什么可以活得卑微到这种程度。

Il regista chiede a un operaio perché si strugge per fare soldi lavorando con la spazzatura e lui risponde che lo fa per i suoi figli e i suoi genitori. Poi l'obiettivo si sposta sui suoi bambini, che sguazzano in una pila di rifiuti sporchi e scialbi. Come si può diventare così ignoranti e pietosi! Come si fa a vivere in una condizione così misera!

Tecent news ha citato il documentario “Il regno di plastica” nella sezione speciale dei beni pubblici, attirando più di un centinaio di commenti. L'utente “Cappuccino” si lamenta:

看完后很心疼,如此恶劣的环境下工作自己的家庭孩子生活在这样的环境下成长,有关部门的监管去哪里了?那昧著良心的广场老板难道就不知道这个违法以及在破坏自己的家乡吗?畜生

Sono così addolorato dopo aver visto tutto questo. In condizioni di lavoro così terribili gli operai hanno a che fare con i rifiuti e i loro figli diventano grandi. Dove stanno le regole? Il loro capo non sa che tutto questo va contro la legge e rovina il posto dov'è nato? Che figlio di puttana.

L'utente “Tolerance” crede che le industrie sopravvivano in base alla fisolofia cinese contemporanea del denaro:

中国人赚钱哲学是:钱财不问来路,笑贫不笑娼。

La filosofia cinese di fare soldi: la gente se ne frega di come fai soldi; ci si fa beffa dei poveri invece che delle prostitute.

L'utente “Summer” esclama:

我恶心我越看新闻越火大我怀疑中国在这么下去不用美国和日本来我们国家在过几年十几年基本因为环境问题都死绝了

Sono disgustata e furiosa di vedere tutto questo. Mi chiedo se i cinesi si estingueranno tra qualche decade a causa del peggioramento delle condizioni ambientali, senza che gli americani e i giapponesi li superino [economicamente].

Anche sul sito di informazione NetEase si è parlato di riciclaggio industriale e disagi ambientali.

L'utente “Shuangziyijia” crede che una delle cause all'origine del problema sia la corruzione:

为了钱什么都能出卖……反正他们的子女都去国外了……
没有监督的绝对权力是人类史上的最大毒瘤……

Le autorità venderebbero di tutto pur di fare soldi… il loro figli sono andati all'estero… Il potere assoluto senza supervisione è il più grande cancro della storia dell'umanità.

Proofreading:Izumi Mihashi

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