Il segreto per vivere con poco in Madagascar? Tanta inventiva

ady gasy

Screenshot del trailer di “Ady Gasy”, un documentario sul tentativo di far quadrare i conti in Madagascar creato da Lova Nantenaina e disponibile su YouTube.

Il Madagascar è stato vittima di una serie di eventi sfortunati in questi ultimi anni. La sua economia è ancora in fase di ripresa in seguito ai ripetuti cicloni e alle crisi politiche. Il popolo malgascio è ormai abituato a cercare di sbarcare il lunario, nonostante queste sfide scoraggianti.

Ady Gasy (Lo stile malgascio) documenta questo stile di vita, unico per la cultura e società del paese. Rigettando il sovraconsumo che affligge i paesi sviluppati, il film esamina come gli abitanti del Madagascar abbiano adottato uno stile di vita ambientalista di riproposizione ed indipendenza nel contesto di una crisi economica globale, usando l'ingegnosità come ispirazione.

Nonostante la povertà endemica [en], la carestia [it] e le inondazioni [en], il documentario ad opera della regista emergente Lova Nantenaina non vuole suscitare compassione nel pubblico. Esso mira principalmente a mostrare come gli abitanti del Madagascar siano stati in grado di superare le sfide che si son presentate di giorno in giorno attraverso gli occhi di un bambino (il protagonista del documentario). Sia il pubblico che la critica hanno dato recensioni principalmente positive. Il critico cinematografico francese Rémy Roche racconta come il documentario [fr, come tutti i link successivi] abbia rappresentato questa inventiva nei dettagli:

Ce que veut montrer Ady Gasy (prononcer as “Ad Gash”), du nom d'une expression commune là-bas: débrouillons-nous. Et il savent faire, pour survivre. Un briquet jetable ne se jette pas, il se répare et se recharge de gaz, de vieux pneus on fait de belles sandales inusables, on transforme une ampoule grillée en lampe à pétrole, des boites de conserves vides on fabrique des jouets

Ady Gasy (pronuncia: ad gash) è una locuzione qui comune che significa “trovare un modo”. E’ questo che sanno fare loro: come sopravvivere. Un accendino usa e getta non va buttato via, va riparato e riempito con del gas. Vecchi pneumatici vanno riutilizzati per fare dei bei sandali resistenti. Una lampadina rotta viene trasformata in una lampada ad olio e lattine vuote diventano giocattoli fatti a mano.

Scene dal documentario Ady Gasy

Per i malgasci era fondamentale che il film rappresentasse in modo accurato la situazione del loro paese, evitando però di presentare i suoi abitanti come vittime. Kalabasivava, un ricercatore nativo malgascio ma residente in Francia, spiega perchè:

C'est un vibrant hommage à la résistance et au courage d'un peuple longtemps abandonné et soumis à diverses contraintes extrêmement difficiles

E’ un forte omaggio alla forza e al coraggio di un popolo a lungo abbandonato, che ha affrontato limitazioni estremamente dure con dignità.

Di seguito il trailer di Ady Gasy:

Tomavana, un cittadino malgascio che ha assistito alla prima mondiale del documentario in Svizzera, è stato conquistato dalla visione del regista:

Lova Nantenaina donne la parole au rocher sur laquelle la société malgache est solidement bâti: le peuple. Sans fard ni complaisance, le regard qu’il propose est une incursion dans le quotidien des « gens ordinaires » à Madagascar. Le spectateur est invité à cheminer au travers des dédales de ruelles, de quartiers qui abritent ces petits ateliers, autant de repères pour des petits métiers où la vie bouillonne et où l’espoir foisonne, un terreau fertile pour la résilience du peuple malgache.

Lova Nantenaina [il regista] fa appello a quelle che sono le fondamenta del Madagascar: il suo popolo. Nudo e crudo e mai compiaciuto, il suo documentario è un'incursione nella vite della gente comune in Madagascar. Il pubblico è invitato a camminare tra le strade di molti quartieri caratterizzate dalla presenza di molte piccole botteghe, una tipica disposizione di piccoli negozi di artigianato dove prevalgono l'ottimismo e la speranza. Questi laboratori costituiscono un'importante fonte di ripresa del Madagascar.

Lova Nantenaina at the projection of his film - with his permission

Lova Nantenaina alla premiere del suo film. Immagine usata con permesso.

Sandrine Marques, nel suo blog su Le Monde, aggiunge che la narrazione orale di storie è una parte integrante sia dell'identità malgascia che del film:

De l'art oratoire pour conjurer la misère et célébrer les vertus de la solidarité. Voilà en quoi consiste l'argument de ce documentaire aussi humble que son sujet et qui nous montre les différentes facettes de la débrouille à Madagascar. L'expression « ady gasy » recouvre plusieurs sens dans la culture malgache et concerne autant les pratiques culturelles, culturales que médicinales.

La narrazione orale di storie è uno dei modi per allontanare la tristezza e celebrare le virtù di solidarietà nel paese. E’ questo il tema principale del documentario, che è tanto umile quanto l'argomento che tratta. Ci mostra le diverse sfaccettature dell'ingegnosità del Madagascar. Il termine ady gasy ha più significati nella cultura malgascia e anche pratiche mediche e culturali sono parte integrante di questa arte di arrangiarsi.

Incredibilmente, va fatto notare che l'industria cinematografica del Madagascar sta sperimentando un boom creativo, nonostante il periodo di stallo economico. Colin Dupre della INA Global spiega questo paradosso:

Sur l’île rouge, il n’existe plus de salles de cinéma et aucune structure étatique n’est véritablement en mesure d’œuvrer pour le développement du secteur, faute de volonté politique, faute de financements… le véritable renouveau est venu du format court. Un court-métrage coûte moins cher, et le réalisateur n’a pas à besoin de chercher un apport financier auprès des financeurs du Nord. Ainsi donc, libéré de toute contrainte scénaristique et esthétique, le court-métrage s’émancipe du formatage subi par le long métrage… ll y a une vraie mutualisation des compétences durant le processus de création. Il s’agit d’un des rares secteurs artistiques à Madagascar où les acteurs collaborent afin d’optimiser les résultats.

Sull'Isola Rossa [un soprannome del Madagascar] non ci sono più cinema e nessuna struttura dello stato è in grado di aiutare lo sviluppo di quest'industria a causa della mancanza di fondi e di volontà da parte dei politici… La vera rinascita dell'industria cinematografica è dovuta all'uso dei cortometraggi. Un cortometraggio costa di meno e il regista non è costretto a chiedere finanziamenti alle nazioni più ricche. Di conseguenza, i registi sono liberi dalle costrizioni e dall'estetica dei film standard. In effetti, i cortometraggi si sottraggono al formato imposto ai lungometraggi… In più, esiste una vera e propria condivisione di abilità collettive durante la creazione dei film in Madagascar. Questo è uno dei pochi settori del paese in cui gli artisti lavorano insieme per massimizzare i risultati.

Lova Nantenaina non ha dubbi su cosa spera di ottenere con il suo film. Dichiara nella sua intervista più recente:

Il est de notre devoir de donner confiance à tous ces héros du quotidien

E’ nostro dovere dare fiducia a questi eroi ordinari del Madagascar.

Il documentario verrà mostrato in Europa e in Madagascar a giugno. Qui una lista delle località dove si può assistere alla proiezione.

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