Russia: bloccati quattro siti web dell'opposizione

RIP RuNet. Images remixed by Kevin Rothrock.

RIP RuNet. Immagine modificata da Kevin Rothrock.

I nodi della censura russa di internet stanno venendo al pettine. Lo scorso anno, RuNet Echo ha riportato in maniera dettagliata il lento avanzamento della legislazione e della regolamentazione che potrebbe permettere al governo russo di bloccare in via extragiudiziale qualsiasi risorsa online mediante gli ISP russi. Il 13 marzo 2014, la Procura generale russa ha richiesto [ru, come tutti i link seguenti] al Roskomnadzor (il corpo russo per la regolamentazione dei mass media) di includere quattro siti nel registro dei siti bloccati, la cosiddetta “lista nera” di internet. 

Tre dei siti bloccati sono i portali di informazione dell'opposizione: Kasparov.ru (fondato da Garry Kasparov), Grani.ru e EJ.ru. Le ragioni fornite sono state le seguenti:

Указанные сайты содержат призывы к противоправной деятельности и участию в массовых мероприятиях, проводимых с нарушением установленного порядка.

I suddetti siti contengono richiami ad attività illecite e a partecipazioni di massa ad eventi contrari all'ordine prestabilito.

Secondo il sito Kasparov.ru [ru], l'attività illegale di cui si parla è probabilmente relativa agli inviti a partecipare ad “azioni di protesta non autorizzate”.

E’ stato anche bloccato il blog personale del presunto leader dell'opposizione, Alexey Navalny, che è al momento agli arresti domiciliari per aver violato gli ordini del tribunale (non gli è permesso lasciare Mosca finché si trova sotto indagine per un caso di truffa). Il blog di Navalny è aggiornato da sua moglie per tutta la durata della sentenza, anche se lui dovrebbe rimanere segregato durante il periodo degli arresti domiciliari, o come dice Roskomnadzor:

Функционирование данной интернет-страницы нарушает положения судебного решения об избрании меры пресечения гражданину, в отношении которого возбуждено уголовное дело.

Il funzionamento di questa pagina web viola le disposizioni di una decisione giudiziaria relativa alle misure restrittive per un cittadino che è sotto indagine giudiziaria.

Sebbene il blocco sia già cominciato, la pagina web non compare ancora nel Registro Unificato dei siti bloccati amministrati daL Roskomnadzor. I primi tre portali, in ogni caso, compaiono nella lista non ufficiale di Antizapret.info:

The Registry of Blocked Websites. Screenshot. March 13, 2014.

Il registro dei siti bloccati. Fermo immagine. 13 Marzo 2014.

I blogger hanno cominciato a notare i blocchi. Uno dei primi è stato il giornalista Oleg Kasin, che ha chiesto ai propri amici di Facebook di fargli sapere se avessero dei problemi nell'accedere ai siti. 100 persone hanno risposto, offrendo fermi immagini e riferendo quale ISP stavano utilizzando. Per alcuni di loro, sembra che il blocco non avesse ancora effetto, la maggior parte, in ogni caso, non riuscivano ad accedere. Anche il sito Grani.ru ha chiesto ai propri lettori come fosse l'aspetto della schermata di blocco che veniva visualizzata. Il blogger Victor Korb ha risposto con un fermo immagine:

Navalny (o sua moglie) ha inoltre postato le novità sul suo blog, concludendo con “Non so nemmeno se c'è ancora qualcuno che sta leggendo quello che scrivo”.

L'utente Kashin più tardi ha scritto:

Так завтра твиттер выключат и все. Что делать-то, ке фер?

Quindi, domani chiuderanno Twitter, e fine della storia. Cosa dobbiamo fare, que faire [“che fare” fr]?

In precedenza questa settimana, in data 12 marzo, il sito aggregatore di tweet tjournal.ru aveva riferito che la pornografia streaming del sito Pornhub era stata bloccata dal Roskmonadzor.

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