Tunisia: polizia accusata di aver torturato a morte un giovane

Walid Denguir

Walid Denguir

Il 1° novembre, il 34enne Walid Denguir è stato inseguito e arrestato dalla polizia prima di esser portato a una stazione di pulizia di Tunisi. Circa un'ora dopo, sua madre Faouzia ha ricevuto una telefonata da un ufficiale di polizia per comunicarle che suo figlio era morto di attacco cardiaco.

All'ospedale Charles Nicole di Tunisi, sua madre e i membri della famiglia hanno notato ferite sulla testa ed ematomi lungo il corpo senza vita di Denguir. Molte foto [attenzione: immagini crude: qui, qui e qui] del corpo di Denguir, prima di essere sepolto il 3 novembre, mostrano inoltre segni di tortura e di maltrattamento.

“La sua bocca e il suo naso sanguinavano. Gli ho toccato la fronte e sembrava che il suo cranio fosse rotto, perché sentivo una crepa tra la fronte e la parte superiore del cranio”, ha detto la triste madre di Denguir alla Human Rights Watch.

Il reporter Tom Stevenson conferma:

Sembra che la polizia tunisina abbia sfondato il cranio di Walid Denguir, arrestato e morto durante la detenzione il 1° novembre.

Il funerale di Denguir ha attirato folle infuriate:

In una dichiarazione, rilasciata il 3 novembre, il Ministero dell'Interno ha confermato “un uso eccessivo della forza” e ha affermato che sono in corso delle indagini “per investigare sui motivi” dietro la morte di Denguir. Il Ministero ha aggiunto che Denguir era ricercato dalle autorità per “coinvolgimento nel traffico di droga” e per “la formazione di bande criminali”.

È stata eseguita un'autopsia sul corpo di Walid, ma i risultati non sono ancora stati rilasciati. Per Ghazi Mrabet [fr], uno degli avvocati che rappresenta la famiglia di Denguir, questo ritardo è “ingiustificabile”:

Rien au monde ne peut justifier tout ce retard pour que le médecin légiste remette la rapport d'autopsie de Walid Denguir . Quelques petites heures auraient suffit au service d'autopsie de l’hôpital Charles Nicole de mettre la lumière sur les raisons exactes de sa mort . Ce jeune citoyen tunisien est peut être un multirécidiviste ou un malfrat mais rien n'explique cette torture, ce crime organisé… Alors et avant qu'il ne soit trop tard , demandons l'arrestation des policiers qui ont interpellé ou interrogé Walid , n'attendons pas je ne sais quelle enquête administrative interne et arrêtons ces présumés coupables sachant qu'un rapport d'autopsie ne détermine pas les responsables d'une mort mais révèle tout simplement ses raisons . STOP TORTURE !!!!!!

Niente al mondo può giustificare il ritardo del patologo forense nel rilasciare il risultato dell'autopsia di Walid Denguir. Dovrebbero bastare poche ore al dipartimento di autopsia dell'ospedale Charles Nicoles per illustrare i veri motivi della sua morte. Questo giovane cittadino tunisino poteva essere un delinquente recidivo o un criminale, ma nulla può giustificare questa tortura e questo crimine organizzato… Quindi, prima che sia troppo tardi, arrestiamo gli agenti di polizia che hanno arrestato o indagato Walid. Non aspettiamo delle indagini amministrative interne per arrestare i sospetti, tenendo presente che un'autopsia non serve a determinare se siano responsabili di omicidio, ma rivela solo le cause della morte. Fermiamo la tortura!!!!!!

Il 6 novembre, il quotidiano Al-chourouk ha dichiarato che i risultati preliminari dell'autopsia di Denguir mostravano una morte per attacco cardiaco dopo un'overdose di cannabis. Per il popolo tunisino di Twitter, queste asserzioni sono ridicole e difficili da credere.

Un'overdose di cannabis? No, non si tratta di una barzelletta. Questa è la risposta del nostro governo per mascherare la tortura di Walid Denguir.

La morte di Walid Denguir è avvenuta in seguito a un'overdose. Di cosa? Cannabis? Sarebbe la prima volta nel mondo.

Scrivendo per il blog collaborativo Nawaat, Henda Hendoud ha ricordato [fr] ai lettori i nomi di Anis Omrani e Abderraouf Khammassi, che sono deceduti nei due anni passati dopo esser stati torturati dalla polizia:

En effet, quand il s’agit de torture et surtout de meurtres, les médecins légistes, les magistrats et procureurs de république deviennent moins pertinents et beaucoup plus opaques dans leur traitement. Nous l’avons vu, lors de plusieurs affaires, comme le cas d’Anis Omrani, mort le 15 août 2011, au centre ville de Tunis, lors d’une confrontation entre des manifestants et la police.

Le Ministère de l’Intérieur avait déclaré que le jeune homme s’est suicidé en se jetant du balcon d’un appartement qu’il n’a jamais habité. Alors que des vidéos ont montré un policier en train de lui tirer dessus. Un autre cas similaire est celui d’Abderraouf Khamassi, mort le 8 septembre 2012, après avoir été torturé au siège de la brigade de la police judiciaire de Sidi Hassine à Sijoumi.

Les policiers accusés dans cette affaire étaient visiblement protégés tout au long de l’enquête administrative menée à l’intérieur du Ministère de l’Intérieur. L’autopsie laisse aussi entendre, dans ce dossier, que le décès n’est pas lié à la torture.

Infatti, quando si parla di un caso di tortura che porta alla morte, i patologi forensi, i magistrati e il Pubblico Ministero diventano meno acuti e più ottusi. Lo abbiamo notato durante altri casi, come quello di Anis Omrani, morto il 15 agosto 2011 nel centro di Tunisi durante i conflitti tra i dimostranti e la polizia.

Il Ministero dell'Interno ha dichiarato che il ragazzo si è suicidato lanciandosi da un balcone di un appartamento dove non aveva mai vissuto. Tuttavia, i video hanno mostrato un agente di polizia che gli sparava. Un altro caso simile è quello di Abderraouf Khamassi, morto l'8 settembre 2012 dopo esser stato torturato presso l'ufficio della polizia giudiziaria di Sidi Hassine, a Sijoumi.

Gli agenti di polizia sospettati in questo caso sono stati chiaramente protetti durante l'intera indagine amministrativa condotta all'interno del Ministero dell'Interno. Anche l'autopsia ha dichiarato che la morte di Khammassi non è avvenuta in seguito a torture.

La morte di Denguir durante la detenzione arriva proprio quando le organizzazioni internazionali per i diritti umani celebravano l'adozione di una nuova legge per ottenere un corpo anti-tortura dall'Assemblea Nazionale Costituente fondata il 9 ottobre.

Rupert Colville, portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), ha descritto l'adozione di questa legge come un “passo significativo verso lo sradicamento della tortura in Tunisia”.

Walid Denguir è morto sotto la custodia della polizia 3 settimane dopo che l'Assemblea Costituente tunisina ha votato una legge per prevenire la tortura.

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