India: discussioni su libertà e diritti umani nel Blog Action Day

Blog Action Day Logo Per i blogger indiani che hanno partecipato al Blog Action Day [en, come tutti i link successivi] del 16 ottobre, giornata in cui migliaia di blogger in tutto il mondo hanno discusso dello stesso tema, affrontare l'argomento di quest'anno, i diritti umani, è stato come giocare in casa.
La lotta per i diritti umani, hanno scritto, è ben lontana dalla fine in India, dove lavoro minorile, sfruttamento della popolazione locale, stereotipi ben radicati e violazioni di altro genere costituiscono ancora un grosso problema.

Richa Singh ha evidenziato come i diritti umani non vengano rispettati nel settore turistico, specialmente quando viene coinvolta la popolazione locale:

Safari. Umani. Safari umani. Cosa vi fanno venire in mente queste due parole? Cercatene l'etimologia e ancora non avrete scovato gli inquietanti dettagli di questo “viaggio”.

La tribù Jarawa. Le isole Andamane e Nicobare. Non fanno pensare ai disumani dettagli del video che è stato visto da tutti su Internet e alla fine è approdato ai telegiornali in prima serata?

Quindicimila rupie (180 €) in tutto, è la cifra che una coppia deve spendere per un safari umano, durante il quale può vedere donne che danzano con abiti succinti e uomini elemosinare cibo. Ovviamente, nemmeno i bambini vengono risparmiati. Questa popolazione indigena è già da lungo tempo considerata in via di estinzione e la Corte Suprema indiana ha più volte chiesto lo sbarramento della strada che conduce al suo territorio; tuttavia, il governo è restio a procedere con la chiusura, a causa di possibili problemi di collegamento.

L'espatriata irlandese Maria Perry Mohan, blogger e madre di quattro bambini che vive in India, si è concentrata sul lavoro minorile nel Paese:

Dal momento che l'India si trova nel lontano oriente ed è tecnologicamente avanzata, gli occidentali trovano difficile credere che molte persone qui vivano in condizioni piuttosto disagiate. Ci sono bambini che possiedono un computer, hanno accesso ai più moderni ausili per l'educazione, agli smartphone, alle consegne a domicilio, alla televisione digitale, persino ad un'auto: hanno qualunque cosa si possa immaginare. 

Gli stessi bambini spesso vivono in case dove vengono palesemente sfruttati. Non scherzo. A causa dell'alta quantità di polvere, del clima torrido e del modo di cucinare, simile ad un lavoro intenso nonostante l'uso delle pentole a pressione, le fatiche di una casalinga non sono mai finite. Perciò, per coloro che lo possono fare, aiutare nelle faccende domestiche è un obbligo.

Indian children go to work on World Day against Child Labour

Ural Rahul, 15 anni, lavora in una rimessa a Dimapur, Nagaland, India. Foto di Caisii Mao. Copyright Demotix (12/6/2013)

L'opinionista, scrittrice e blogger Shaksi Nanda ha riferito delle violazioni dei diritti umani nel settore della sanità mentale:

Nonostante le leggi progressiste e la zelante diffusione di maggiore consapevolezza, emergono sempre conflitti ed imprevisti quando si parla di diritti dei malati di mente, non solo in India, ma a livello mondiale. [..]

Rimangono delle zone grigie nei tecnicismi legali e nella realizzazione di attività concrete, questioni di etica e professionalità. Le zone grigie risiedono anche nei nostri pensieri e nella mentalità con la quale ci approcciamo ai malati. Questi sono i due maggiori deterrenti al riconoscimento dei loro diritti.

Rajlaksmi ha parlato della discriminazione basata sul colore della pelle e del peso. Ha domandato:

Cosa ne pensate di essere umani almeno per un momento, di accettare ed apprezzare le persone per quello che sono?

Ashrayam Rural Development Society distributed Food and Clothes to much needy tribes of Nelliampathy Palakkad, India. Image by Prashanth Randadath. Copyright Demotix. (24/8/2010)

La Ashrayam Rural Development Society distribuisce cibo e vestiario alle popolazioni più bisognose dell'area di Nelliampathy, nella provincia di Palakkad, India. Foto di Prashanth Randadath. Copyright Demotix. (24/8/2010)

 

Anche la giornata mondiale dell'alimentazione  si è tenuta il 16 ottobre.
L'accesso al cibo rappresenta un altro diritto umano fondamentale; ciononostante in India diverse persone non possono permettersi tre pasti al giorno. La scrittrice e blogger Nischala ha proposto di adottare alcuni espedienti per introdurre un reale cambiamento:

* Mangiate per vivere e non vivete per mangiare. Non rendete il cibo il punto focale della vostra esistenza.
*Non sprecate il cibo: trovate nuovi modi per cucinarlo e riciclarlo. Si possono preparare un sacco di piatti gustosi con gli avanzi; cercate su Google!
*Avete il potere per prevenire lo spreco di cibo: invitate i vostri amici a non buttarlo.
*Saltate un pasto una volta a settimana: può diventare il pranzo di qualcun'altro e vi farà riflettere sul vostro rapporto con il cibo.
*Offrite il pranzo con regolarità a qualcuno che non se lo può permettere (nella vostra comunità, in un luogo di culto, in un gruppo di aiuto sociale ecc.)

Kalpana Solsi ha parlato del settore educativo e della mole di interventi che bisogna attuare per migliorarlo; nonostante l'emanazione del Right to Education Act e il riconoscimento dell'istruzione come diritto fondamentale, il numero degli analfabeti in India raggiunge quote elevate. 

Il giornalista Vishal Bheeroo ha invece criticato l'incapacità dei politici di garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali:

Oggigiorno la lotta per i diritti umani rappresenta una vera sfida, poiché ci sono ancora moltissime persone che vengono private di un pasto decente, sono sfruttate dagli intermediari e non hanno accesso ad una buona educazione, a cure adeguate e a uno stile di vita salutare. Inoltre, le stesse persone non godono di giustizia e uguaglianza a causa di condizioni sociali, caste e genere. Si tratta di una tragedia poiché la mancanza di mentalità e disponibilità politiche rendono possibile la discriminazione. Possiamo dirci liberi? Mi dispiace dire di no e che il riconoscimento dei diritti umani fondamentali appare come un sogno lontano.

Non è possibile ignorare i diritti umani perché sono un problema dell'uomo; non si tratta solo di sopravvivere ma di avere una buona qualità di vita. I blogger Shilpa Garg and Rainbow Hues hanno collaborato nella stesura di una versione semplificata della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo ad uso del Youth for Human Rights. Esistono 30 diritti umani che non sono facoltativi, inclusi il diritto alla vita, a non subire torture o discriminazioni, ad avere accesso all'istruzione e ad un mondo libero ed uguale per tutti. Ognuno è titolare di questi diritti e nessuno può scavalcarli.

Come sostiene Nischala:

Siate UMANI per PRIMI.
I DIRITTI seguiranno.
Dipende da VOI!

Per ulteriori link ai post del Blog Action Day 2013, visitate Write Tribe.

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