Serbia: Belgrado senza governo dopo la rimozione del sindaco

Il sindaco - ora ex-sindaco - di Belgrado Dragan Djilas alla XIV assemblea elettorale del partito democratico (Demokratska stranka), foto ufficiale del Partito Democratico (Demokratska Stranka) usata secondo i termini della licenza Creative Commons Attribute 2.0.

Il sindaco – ora ex-sindaco – di Belgrado Dragan Djilas alla XIV assemblea elettorale del Partito Democratico (Demokratska stranka), foto ufficiale del Partito Democratico (Demokratska Stranka) usata secondo i termini della licenza Creative Commons Attribute 2.0.

Il 24 settembre 2013 il sindaco della capitale serba, Dragan Djilas [en], è stato rimosso dal suo incarico [en] dopo un dibattito di 5 ore svoltosi in sua presenza e una votazione segreta da parte dei consiglieri comunali. L'iniziativa era sostenuta dal Partito Progressista Serbo (SNS), attualmente al governo, dal Partito Socialista di Serbia (SPS), parte della coalizione di governo, e anche dal Partito Democratico Serbo (DSS).

L'ormai ex-sindaco, nonché noto magnate dei media nazionali [sr], Djilas è stato rimosso dall'incarico di primo cittadino di Belgrado per diversi casi di sospetta corruzione e abuso di potere. Djilas ricopre anche una carica di rilievo all'interno del Partito Democratico (DS), al governo fino alle elezioni dello scorso anno. Il giorno in cui è stato sollevato dall'incarico, Djilan ha tenuto una conferenza stampa, in cui ha affermato con forza che le accuse a lui rivolte sono false e che il suo allontamento era parte di un “accordo politico” tra i componenti della coalizione al potere. In un’intervista [sr] per il quotidiano Novosti, il membro del partito SNS nonché presidente dell'Assemblea Nazionale, Nebojša Stefanović, ha così risposto alle affermazioni di Djilas:

Dragan Đilas tvrdi da vi zapravo kupujete vreme kako biste njega što duže provlačili kroz medije zbog navodnih afera?

- To su potpune besmislice. Kako je moguće, ako je sve rađeno u skladu sa zakonom, otvoriti aferu i pokazati dokument koji ukazuje na kršenje zakona. Meni to deluje kao unapred aboliranje ljudi za koje se zna da su krivi i da su punili sopstvene džepove. Očigledno je bilo mnogo toga u „Vodovodu i kanalizaciji“, „Infostanu“ i brojnim drugim preduzećima i na sve to su nam ukazali ljudi koji tamo rade i koji više ne mogu da gledaju da se nešto nabavlja po tri puta višim cenama. Pa i za rekonstrukciju Bulevara kralja Aleksandra je izabrana drugoplasirana firma čija je ponuda bila za 650 miliona dinara skuplja.

Dragan Djilas afferma che state prendendo tempo per trascinarlo sui media il più a lungo possibile per via dei presunti casi di corruzione?
– Sono assurdità. Com'è possibile, se è stato fatto tutto secondo la legge, aprire la questione e mostrare un documento che provava che erano state commesse delle illegalità? Per me equivale ad assolvere delle persone di cui si conosce la colpevolezza e che si sono riempite le tasche. A quanto pare c'era parecchia corruzione [nelle aziende municipali] “Acquedotto e Canalizzazione” e “Infostan” e in diverse altre aziende e tutto questo ci è stato fatto notare da persone che lavorano lì e che non possono più tollerare che si acquisti tutto a prezzi tre volte più alti del normale. Anche per la ricostruzione di viale Kralj Aleksandar è stata scelta l'azienda che è arrivata seconda alla gara d'appalto, la cui offerta era più alta di 650 milioni di dinari [circa 5,7 milioni di euro o 7,75 milioni di dollari].

In una dichiarazione riportata di recente [en] il Primo Vicepremier nonché leader del partito SNS, Aleksandar Vučić, ha spiegato che Djilas manterrà il proprio incarico per un mese, dopo il quale il suo partito dovrà delegare il governo della capitale a un “gruppo di tecnici” e ha garantito che le elezioni comunali si terranno nei prossimi sei mesi. Djilas, tuttavia, ha richiesto una votazione diretta immediata [sr], convinto che lui e il suo partito questa volta vincerebbero le elezioni. Ciò è altamente improbabile, visto che il sindaco di Belgrado viene eletto dall'Assemblea Nazionale Serba e che indire una votazione diretta comporterebbe un complicato processo di modifica delle procedure elettorali.
Vučić ha anche accennato al fatto – temuto da molti e precedentemente discusso da Nebojša Stefanović – che il debito della città di Belgrado sia in realtà molto più alto di quanto reso pubblico dalle autorità cittadine e dal sindaco uscente Djilas. Nel corso del suo mandato Djilas e i collaboratori hanno affermato che il debito cittadino era tra i 400 e i 600 milioni di euro, mentre i rappresentanti del SNS affermano ora che, sulla base di una indagine in corso sulle condizioni finanziarie della città, il debito ammonti in realtà a una cifra doppia, 900 milioni di euro o più.
La rimozione di Dragan Djilas dal suo incarico è stato un argomento caldo sui social network e molti cittadini si sono dichiarati contenti del suo allontanamento. Durante i cinque anni del suo incarico l'ex sindaco è stato soprannominato “Djitler” e molti belgradesi gli attribuiscono la colpa del malfunzionamento di molti servizi cittadini, della gestione non trasparente del budget comunale e dell'aumento del costo della vita nella capitale serba. Sebbene diffidenti riguardo alle accuse lanciate e alle affermazioni di altri politici di cui gran parte dei cittadini si fida quanto si fida di Djilas, molti dei commenti rivelano che la gente è pronta per — e alla ricerca di —cambiamenti a Belgrado. L'utente di Twitter Marti Misterija di Belgrado scrive:

@BrankaVookovic Dipende, Djilas adesso chiede le elezioni dirette a Bg [Belgrado]. Poveretto, crede di poter vincere grazie alla sua popolarità ;)

— Marti Misterija (@MartiMisterijaX) September 30, 2013

Poco dopo il licenziamento, Djilas è apparso nel popolare talk show televisivo “Utisak nedelje” (“Le impressioni della settimana”) e gli spettatori hanno subito pubblicato le loro reazioni su Twitter. Quando l'ex sindaco di Belgrado elenca orgogliosamente i propri successi, lo spettatore Marko Milojević di Smederevska Palanka vicino a Belgrado, scrive:

@utisak Sei orgoglioso di quello che hai fatto per Belgrado? Di avere sommerso la città di debiti?! Dovresti vergognarti, sei senza vergogna e senza rispetto. #Djilas

— Marko Milojevic (@MarkoMilojevic0) September 29, 2013

Anche il parlamentare e avvocato belgradese Vladimir Cvijan risponde all'elenco di successi di Djian:

“Ho costruito due ponti” #Djilas #utisak NO, amico! I ponti sono stati costruiti grazie al budget! E all'indebitamento!

— Vladimir Cvijan (@VladimirCvijan) September 29, 2013

Ma la maggior parte dei cittadini è semplicemente in cerca di provvedimenti e soluzioni per i numerosi problemi della città di Belgrado. Dragan Janjić, vicepresidente della Associazione dei Giornalisti Indipendenti di Serbia, risponde così alla discussione in corso su Twitter su quale partito politico sia in grado di offrire il miglior candidato per la carica di sindaco:

@nebojsavasic83 Non intendo prendere la parte di uno o dell'altro, cerco solo di attenenermi ai fatti. Ed è vero che Djilas è al centro di una campagna mediatica.

— Dragan Janjic (@JanjicDragan) September 29, 2013

Un altro utente di Twitter @spyEye di Belgrado, durante la comparsa di Djilas a “Utisak nedelje” suggerisce:

Interpelliamo un auditor indipendente e il problema è risolto. #djilas #utisak

— spyEye (@AustinPowerd) September 29, 2013

Il primo e unico tweet di Dragan Djilas sulla faccenda, per ora, risale al giorno del suo licenziamento e ha ricevuto sia supporto che critiche:

Orgoglioso della Belgrado che abbiamo creato con l'aiuto di tutti voi. Guardate ciò che è stato fatto su http://t.co/5YY0dWBWl9 Così si costruisce una Serbia migliore.

— Dragan Djilas (@DraganDjilas) September 24, 2013

Dopo la recente riorganizzazione del governo [en] in Serbia, la caduta della giunta comunale è destabilizzante e aggiunge instabilità a uno stato già indebolito dal punto di vista politico e economico. In un articolo apparso recentemente sul The Economist, il licenziamento di Djilas e la fine del suo mandato cittadino sono visti come “l'inizio di un'aspra campagna elettorale” e “una dura battaglia in vista”. Nel frattempo, con Djilas e i suoi collaboratori al governo solo “con funzione tecnica”, Belgrado rimane senza una giunta cittadina e senza un programma per affrontare i numerosi problemi che la capitale si trova ad affrontare quotidianamente.

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