Kenya: create due nuove applicazioni per gestire le emergenze dopo l'attacco a Nairobi

Il 21 settembre 2013, un gruppo di militanti sospettati di far parte di al-Shabab ha attaccato il centro commerciale westgate di Nairobi, uccidendo 61 persone (N.d.T al momento in cui si scrive il numero ufficiale delle vittime è di 67 [it], sei dei quali appartenenti al personale della sicurezza, e ferendo centinaia di uomini, donne e bambini innocenti.

Ushahidi [en, come tutti i link seguenti] è un'azienda tecnologica no-profit specializzata nello sviluppo di programmi open source gratuiti per la raccolta, la visualizzazione di informazioni e per la creazione di mappe interattive, il cui nome significa “testimonianza” in Swahili. Essa inizialmente aveva dato vita ad un sito web per riportare gli episodi di violenza che si sono verificati in Kenya, all'inizio del 2008, in seguito alle elezioni presidenziali.

Dopo aver seguito il terribile attacco al centro commerciale, l'azienda ha proposto due strumenti da utilizzare nelle emergenze: 

Il primo strumento è Ping: un'applicazione binaria, multicanale e uno strumento di controllo di gruppo. Questo aiuterà le famiglie, gli amici e le aziende a controllarsi a vicenda in caso di problemi:

C'è stato sempre un grande ostacolo durante ogni disastro, non solo in Kenya, ma ovunque: piccoli gruppi, famiglie e aziende hanno bisogno velocemente di sapere se va tutto bene. Hanno bisogno di avere un segnale di conferma, cioè un “ping”, che sia tutto a posto. E’ qualcosa di incredibilmente semplice, che richiede un piccolo sforzo per essere usata. Ci si è già mossi in questo senso in passato, i messaggi del tipo “Tutto ok” sono pensati più che altro per coloro che utilizzano gli smartphone, ma abbiamo bisogno che funzioni anche su telefoni più semplici. Il nostro obiettivo è quello di renderlo accessibile globalmente.

The Ping App – a group check-in tool for emergencies. Photo source: Ushahidi blog.

L’ App Ping – uno strumento di controllo di gruppo per le emergenze. Fonte: blog Ushahidi.

 

Ping funziona così:

Si crea una lista di persone (familiari, organizzazioni), aggiungendo quelle a noi più care (coniuge, coinquilino, fidanzato/a ecc.). Quando accade qualcosa, si può mandare un messaggio per controllare che sia tutto a posto. L'amministratore inoltra poi un messaggio di 120 caratteri, che termina sempre con la domanda “va tutto bene?”.

Questo viene spedito via sms o email (altri canali potrebbero essere aggiunti successivamente). Il messaggio viene inviato tre volte, uno ogni 5 minuti. Se c'è una risposta, allora significa che è tutto a posto. Altrimenti, tre messaggi verranno inoltrati alle altre persone presenti nella lista dei propri contatti. 

Le risposte vengono poi classificate in tre tipi: risposta (verificato), nessuna risposta, problema. 

Ogni messaggio che torna indietro da qualcuno nel gruppo è salvato in una grossa cartella, a quel punto l'amministratore vi aggiunge delle note qualora sia necessario.

Il secondo strumento è “Donazione del sangue in Kenya“: si tratta di una mappa che localizza i centri di donazione del sangue nel paese. La mappa individua i centri più vicini alle persone disponibili ad effettuare delle donazioni, alle apparecchiature e al personale medico.

 

A screenshot of a crowdmap showing blood donation sites in Kenya. Image source: Ushahidi blog.

Un'immagine della mappa che mostra i siti per la donazione del sangue in Kenya. Fonte: Ushahidi blog.

Erik Hersmann spiega la logica che sta dietro la mappa:

Una delle persone più ammirevoli in Kenya, sempre presente per ogni tipo di emergenza, è Philip Ogola della croce rossa keniota. E’ sempre aggiornato ed il primo ad arrivare sul posto, ma è solo una persona a fare così tanto. La stessa croce rossa keniota sta facendo un ottimo lavoro, ma ha dei problemi visto che usa ancora carta e penna (c'è un altro gruppo che lavora localmente su un sistema di database ospiti, gestito da Nivi di eLimu, peri digitalizzare il materiale senza però inserire i nomi delle persone in rete). Un altro problema è che gli ospedali sono provvisti solo di un certo tipo di sangue ed in quantità insufficiente, e sono invece subissati con altri tipi di sangue, visto che la popolazione keniota sta rispondendo in massa per donarlo. 

Come si può gestire meglio questa situazione, in modo che le persone non siano mandate via e sappiano da subito dove andare per il loro tipo di sangue? 

Abbiamo predisposto un mappa per indicare tutti i luoghi dove sia possibile effettuare delle donazioni sul sito BloodDonationKenya.Crowdmap.com, per cercare di far individuare immediatamtente queste aree a tutti quelli che vogliono dare una mano, mettendo così a disposizione sia la donazione di sangue che gli strumenti o il personale medico.

Per approfondire leggi anche: How the Nairobi Mall Attack Unfolded on Social MediaGlobal Voices Author Remembers Friends Slain in Nairobi Mall Attack [entrambi in inglese].

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