Perù: medici in sciopero da quasi un mese

Si auspicava [es, come gli altri link, salvo diversa indicazione] che l'incontro di sabato 10 agosto 2013 tra la Federazione Medica del Perù e i rappresentanti del Governo mettesse la parola “fine” allo sciopero che da quasi un mese sta interessando il personale medico del Paese sudamericano, ma dalla riunione non è uscito alcun accordo e la protesta continua. Venerdì 9 agosto, tuttavia, il personale infermieristico, che partecipava a sua volta all'agitazione, ha revocato lo sciopero a seguito della firma di un accordo che prevede un aumento salariale.

Secondo le stime, la protesta interessa circa 15.000 medici impiegati negli ospedali di cui è a capo il Ministero della Sanità, a cui vanno ad aggiungersi altri 9.000 specialisti affiliati all'istituto di previdenza EsSalud, che si sono uniti allo sciopero per 48 ore. Dall'inizio dell'agitazione, i leader della protesta hanno denunciato di essere stati oggetto di atti intimidatori da parte di sconosciuti, e di recente il Ministro della Giustizia ha dichiarato che i medici responsabili saranno denunciati qualora si verificassero decessi di pazienti a causa dello sciopero.

Nel video che segue, ripreso dal programma Enlace Nacional, un dirigente medico di un ospedale di Chiclayo [it], una città nel nord del Perù, esprime la sua opinione in merito alle ragioni della protesta:

 

 

Pazienti e cittadini, a loro volta, chiedono di essere ascoltati e hanno dato vita a una controprotesta, sollecitando la fine dello sciopero. Le richieste del personale medico non si limitano alle istanze salariali, ma riguardano anche la situazione dell'intero sistema sanitario, per il quale reclamano una profonda ristrutturazione. Benché il Presidente Humala abbia affermato che con l'intransigenza non si risolverà nulla, i medici respingono le accuse di radicalizzazione delle proteste e sottolineano che questo sciopero è una continuazione di quello realizzato l'anno scorso, il cui accordo non è mai stato attuato.

L'utente @PameliiitaZR ha raccolto su uno Storify una serie messaggi pubblicati dai netizen peruviani su Twitter in merito alla questione.

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