Giappone: posizioni controverse anche online sulla caccia alle balene

Le autorità giapponesi responsabili per la caccia alle balene e gli attivisti contrari a questa pratica sono ai ferri corti, dopo che il 20 febbraio una nave arpione è entrata in collisione con due imbarcazioni del gruppo di tutela marina Sea Shepherd [en, come i link successivi, eccetto ove diversamente segnalato] nelle acque dell'Antartico.

L'incidente ha offerto uno squarcio sui complicati rapporti che legano il Paese alla caccia alle balene: stavolta molti netizen, a prescindere dalla loro opinione su tale pratica, si schierano contro il Sea Shepherd e hanno attaccato quello che alcuni chiamano lo sdegno discriminatorio del mondo sulla caccia alle balene in Giappone.

Secondo gli attivisti del Sea Shepherd con base in USA, la Nisshin Maru, nave fattoria da 8.000 tonnellate, ha speronato due delle imbarcazioni dell'organizzazione, la Bob Barker e la Steve Irwin, come pure la nave cisterna utilizzata per il rifornimento di carburante, la sudcoreana Sun Laurel.

L'ente parastatale Institute of Cetacean Research contesta però questa versione dei fatti, asserendo che le navi del Sea Shepherd hanno condotto un tentativo “avventato” di sabotare il rifornimento della Nisshin Maru, provocando la collisione — pur se non si sono avuti feriti.

L'International Whaling Commission ha bandito la caccia alle balene a scopo commerciale nel 1986 [it]. Negli ultimi anni il Giappone ha catturato tra le 400 e le 1.000 balene l'anno come parte della cosidetta “ricerca scientifica”, mentre la carne viene venduta come prodotto secondario sul mercato locale, benché la passione del Paese in questo senso registri un calo. Gli oppositori definiscono l'Institute of Cetacean Research una trovata per continuare la caccia alle balene a scopo commerciale, nonostante la moratoria.

Altri accusano però il Sea Shepherd di usare tattiche aggressive, a volte violente, per bloccare questa pratica. Alcuni giorni dopo quest'ultimo incidente, la nona Corte d'Appello circoscrizionale USA, deliberando su un caso non collegato e già chiuso contro gli attivisti da parte dell'Institute of Cetacean Research giapponese nel novembre 2011, li ha bollati come pirati.

Immagine offerta dall'Institute of Cetacean Research.

Immagine della collisione offerta dall'Institute of Cetacean Research.

Dopo la collisione, molti netizen si sono affidati ai social media per condannare il Sea Shepherd pur senza esprimere esplicito sostegno alla caccia alle balene in loco, segno della visione sfumata che hanno i giapponesi al riguardo.

In un sondaggio condotto online su zzhh.jp [ja], piattaforma di sondaggi lanciata recentemente sulla rete, agli utenti veniva chiesto di dire se giudicavano un atto criminale l'intervento del Sea Shepherd sulla caccia alle balene in Giappone. Molti dei 210 utenti intervistati hanno risposto che lo considerano un crimine a prescindere dall'essere favorevoli o contrari a questa pratica. L'utente @naoki_ma ha commentato:

調査捕鯨に反対するのは自由だが、彼らの行動はどうひいき目に見ても国際法に違反する行為。欧州の捕鯨国に対して批判活動を展開していなことを見れば人種蔑視を感じざるを得ない。正当防衛を含めた毅然とした対応を

Dipende dal Sea Shepherd protestare o meno contro la caccia alle balene praticata per finalità scientifiche, ma il loro comportamento sembra ovviamente contro il diritto internazionale; ciò nonostante ho cercato di schierarmi con loro. Dato che non c'è opposizione [da parte del Sea Shepherd] contro la caccia alle balene nei paesi europei, non posso fare a meno di pensare che nutrano una sorta di disprezzo [per il Giappone]. Chiedo al governo di rimanere determinato e valutare la possibilità di prendere delle contromisure per autodifendersi.

I servizi delle testate locali sull'opposizione alla caccia alle balene sono stati relativamente scarsi, se paragonati a quelli proposti dai media internazionali, come in passato per la caccia ad altri mammiferi marini in Giappone.

La notizia dell'incidente domina i titoli di prima pagina anche in Australia, tra i maggiori sostenitori del Sea Shepherd. L'autore giapponese Kaz Hagiwara (@reservologic), che risiede in Australia, rimarca su Twitter:

@reservologic: 今朝から豪州のニュースは、日本の調査捕鯨船が豪州領海内でシーシェパードを暴力的に妨害したという記事で持ち切り。国政選挙が近くなると出てくる日本の捕鯨問題はオーストラリア政府の定番スピンなのだった。そういやギラード首相の支持率は最低。http://bit.ly/VJ8KMg

@reservologic: Questa mattina la copertura stampa in Australia era sommersa dalla notizia che la baleniera per la ricerca scientifica giapponese era intervenuta violentemente con il Sea Shepherd in acque territoriali australiane. Le questioni che si sviluppano attorno alla caccia alle balene ad opera del Giappone emergono sempre, quasi per abitudine, quando si avvicina il periodo elettorale: vi prego di notare che al momento l'indice di gradimento della parlamentare Julia Gillard segnala un crollo.

Ma nonostante l'evidente opposizione dei giapponesi al Sea Shepherd, le opinioni non sono così unanimi. Alcuni si meravigliano dell'assurdità di avere carne di balena disponibile in abbondanza online [ja] e sul mercato, non proprio come un prodotto secondario della ricerca scientifica. Su Twitter @one_one_nine [ja] chiede:

@one_one_nine: 調査捕鯨といいながら、市場には相当量出回っているのは何故なんだ? RT @lllpuplll: 捕鯨はだめ。クジラさんが可哀想、といいながら、ブタさんやウシさんを平気で食らう日本。日本人は、自分の足下をよく見つめるべき。

@one_one_nine: Allora perché accade che ci sia una quantità significativa di carne di balena disponibile sul mercato mentre loro sostengono che è per la ricerca? QT@lllpuplll: Divieto di caccia alla balena perché è un peccato mentre voi divorate i maialini e le mucche? I giapponesi dovrebbero essere più consapevoli della posizione che devono difendere.

Il sostegno finanziario governativo attira critiche sulla possibilità di spendere meglio altrove quei soldi. Miyako Maekita (@maekitam), responsabile dell'agenzia pubblicitaria ambientale Sustena, nell'ottobre 2012 era intervenuto [ja] su Twitter riguardo al budget per la ricostruzione di Ishinomaki, che ha subito danni seri a causa del devastante terremoto e il relativo tsunami del marzo 2011 — fondi invece dirottati a sostegno della caccia alle balene:

@maekitam:【23億円】震災復興予算が南極海調査捕鯨事業へ23億円。被災捕鯨地宮城県石巻市「恩恵ない」と指摘。調査捕鯨費18億円+シーシェパード対策費4億8千万円。捕鯨と鯨肉販売行う日本鯨類研究所は水産庁次長OBが理事長、役員10人うち3,4人が天下り。これ火事場泥棒。#今日の数字

@maekitam: 2,3 miliardi di yen sono stati stanziati per la caccia alle balene nell'Artico ai fini della ricerca scientifica spostandoli dalle previsioni di spesa per la ricostruzione dopo il disastro. La città di Ishinomaki della Prefettura di Miyagi [zona di caccia alle balene] colpita dal disastro ha protestato che “questo non aiuta la nostra comunità.” 1,8 miliardi di yen per la caccia alle balene per scopi scientifici + 480 milioni di yen per la previsione di spesa a favore delle misure da adottare contro il Sea Shepherd. L'Institute of Cetacean Research, che si occupa della caccia e della vendita della carne di balena, è formato da ex funzionari del governo letteralmente “catapultati” lì dopo una carriera svolta in altri ambienti. L'ex vicedirettore dell'agenzia per le industrie ittiche presiede come direttore generale, mentre da tre a quattro sono gli ex funzionari del governo “catapultati” tra tutti i 10 membri. Questo è un furto. 

Ma i difensori della pratica, anche se il ritratto del Giappone che emerge dalla stampa sia quello di un crudele baleniere, fanno leva sulla credenza popolare che considera le balene creature divine [ja]. L'anno scorso su Twitter qualcuno ricordava perfino che in certe zone si erigono dei santuari alle balene morte:

東北の鯨神社では日本が江戸時代から現在に至るまで捕鯨した全ての鯨を奉っており、全てに戒名を与えている。 日本は世界で最も鯨を大切に扱い、鯨の生命一つ一つを歴史に残し、長年にわたって鯨の慰霊をしている。しかし、シーシェパードががそのような事をしたと言う話は一回も聞かない。

In Tohoku [zona nord-orientale del Giappone], c'è un santuario per celebrare le balene, costituito da un monumento per ogni singola balena con inciso il suo nome. Il Giappone è il paese al mondo che tratta meglio le balene, e per un lungo periodo conforta lo spirito della balena dopo la morte. Non ho mai sentito che il Sea Shepherd abbia fatto una cosa simile.

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