Iran: campagna per il rilascio dei leader dell'opposizione

Il mio voto è in arresto

Mir-Hossein Mousavi. Immagine del profilo della pagina Facebook ‘Il mio voto è in arresto’

Mir-Hossein Mousavi [it] e Mehdi Karroubi [it], ex candidati alla presidenza del governo iraniano e leader del Movimento Verde, da circa 650 giorni sono agli arresti domiciliari, insieme a Zahra Rahnavard, moglie di Mousavi.

Al fine di sensibilizzare e fare pressioni per il rilascio di questi due prigionieri di coscienza, un gruppo di netizen iraniani, che si autodefiniscono [fa, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato]  “sostenitori del Movimento Verde”, stanno usando i social media, e in particolare la pagina Facebook per la campagna, intitolata “Il mio voto è in arresto“.

Un recente post su tale pagina rimanda a un volantino (pdf) di cui ne vengono consigliati il download, la stampa e la distribuzione durante gli imminenti festeggiamenti religiosi del mese di Muharram che si terranno in tutta la nazione. Il volantino, tra le altre cose, riporta una lettera aperta rivolta alle autorità giudiziarie della Repubblica islamica da parte della famiglia di Mehdi Karroubi, nella quale esprime la propria apprensione riguardo alle condizioni di salute di quest'ultimo. Mentre nella lettera, i familiari sostengono di ritenere le autorità giudiziarie responsabili del benessere fisico di Karroubi, nel volantino si legge: “Finalmente hanno accettato di portare Karroubi all'ospedale.”

siti web iraniani dell'opposizione avevano già riportato la notizia del breve ricovero di Mir-Hossein Mousavi e Mehdi Karroubi avvenuto il 19 novembre 2012, quando, nel frattempo, anche il prigioniero di coscienza, Ahmad Zeydabadi, giornalista e segretario generale di un'organizzazione riformista studentesca, è stato portato anche lui all'ospedale a causa di gravi problemi polmonari. Mousavi, invece, soffre di gravi disfunzioni cardiache a causa delle quali è stato sottoposto a intervento chirurgico a fine agosto, mentre Karroubi, a quanto si dice, ha riportato improvvisa perdita di peso, nausea, inappetenza e vertigini.

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Schermata del blog a favore di Mousavi intitolato “chenin-goft-mirhossein” [Così disse Mir-Hossein]

Non appena è circolata la notizia, è scattata la reazione della blogosfera iraniana: un blogger a favore di Mousavi si è rivolto al leader della Repubblica islamica in questo modo: “Seyyed Ali [Khamenei]! Mirhossein [Mousavi] è la vostra ultima chance! Finché c'è ancora tempo, lasciate a lui l'amministrazione del paese così magari la nazione vi perdonerà. Altrimenti sarete perseguitati dalle fiamme non ancora estinte di questo fuoco!” [link al video della protesta incluso nel post originale].

Non è la prima volta che i netizen locali ricordano i due leader dell'opposizione incarcerati; in occasione del 600esimo giorno di detenzione era stato infatti diffuso questo video su YouTube:


http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=sHhaF-H7xDU

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