Messico: ricamare per la Pace

Tessuti, aghi e fili sono stati trasformati in guerrieri per la pace in Messico. A Monterrey, Guadalajara e Città del Messico, uomini e donne di ogni età hanno deciso di parlare apertamente e condividere i loro pensieri ed esperienze con la violenza, partecipando ad un'iniziativa collettiva di lavoro liberatorio attraverso il ricamo.
Nel suo blog, Yo también quiero opinar [es, come tutti gli altri link, salvo dove diversamente indicato], Liliana Sánchez racconta di essere venuta a conoscenza del progetto mentre passeggiava nell'area di Coyocan, un quartiere bohemièn e di artisti a Città del Mexico:

Esta vez, el proyecto que llamó mi atención lo encontré caminando por Coyoacán. Unas personas bordaban unos pañuelos, y aunque en principio pensé que eran las típicas manualidades para abuelitas, después me percaté de lo que decían los bordados. “Bordar por la paz. Un pañuelo una víctima” es el lema del colectivo “Fuentes Rojas”, quienes proponen bordar pañuelos con los nombres o descripciones de cada uno de los cincuenta mil muertos de la guerra contra el narco.

Questa volta, l'iniziativa che ha richiamato la mia attenzione l'ho incontrata camminando per Coyocan. Alcune persone stavano ricamando dei fazzoletti, e nonostante inizialmente pensai che erano le solite attività artigianali delle nonne, mi resi conto di quel che dicevano mentre ricamavano.“Ricamare per la pace. Un fazzoletto per ogni vittima” è il motto del gruppo “Red Fountains”, che propone di ricamare fazzoletti con i nomi e le descrizioni di ognuno dei 50 millioni di morti nella guerra contro le droghe.
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L'autrice dell'articolo spiega inoltre l'obiettivo principale del progetto:

El objetivo del proyecto es, en sus propias palabras, “bordar esperanza y memoria”. Una vez logrado un número considerable de bordados, se mostrarán en las plazas públicas del país.

Lo scopo di questa iniziativa è quello di “ricamare la speranza e la memoria“. Una volta raggiunto un buon numero di fazzoletti ricamati, potranno essere esposti nelle pubbliche piazze di tutto il Paese.

Nello stesso articolo, Liliana scrive in che modo questa attività diventi terapeutica per le persone che vi partecipano:

Manifestaciones culturales (o no) en las que la gente se encuentra cara a cara con otras personas que cargan el mismo desazón, la misma incertidumbre. El gritar al unísono, el reir o llorar, sin pena y sin freno porque el de al lado es capaz de comprender, se convierte en algo terapéutico y muy necesario.

Le manifestazioni culturali (o no) in cui le persone si incontrano faccia a faccia con altre che si portano dietro lo stesso disagio, lo stesso sentimento di incertezza. Urlando all'unisono, ridendo o piangendo, senza vergogna e senza doversi contenere, perché le persone che stanno loro accanto riescono a comprenderle, diventa una cura davvero necessaria.

Su un altro blog, + Allá de la Marcha, Martín Javier Oviedo Hernández narra un episodio che accadde durante le attività del collettivo LUPA ‘Lucha por Amor, Verdad y Justicia’ (Lotta per Amore, Verità e Giustizia), nel nord della città di Monterrey:

Un cálido día de Mayo, llama la atención un grupo de mujeres bordando, sentadas, platicando entre ellas, los curiosos se acercan: tres jóvenes de Barcelona, Aram, Gabriel y Guillermo.

-¿Que hacen?-, preguntan a las damas.

- Bordamos por la paz-, contestan en coro.

-¿Entonces es cierto que están en guerra?… -

- No solo en guerra, nos han arrebatado a nuestros hijos…-

Ellas son madres, hermanas y parientes de personas desaparecidas, organizadas en el Colectivo LUPA (Lucha por Amor, Verdad y Justicia, Nuevo León), se reúnen cada jueves, a las 10 de la mañana, en el kiosco Lucila Sabella, en la Macroplaza de Monterrey.

In un tiepido giorno di maggio, l'attenzione di tre giovani uomini di Barcelona, Aram, Gabriel e William fu richiamata da un gruppo di donne che lavoravano a maglia stando sedute e chiacchierando.

- Che fate? – chiesero alle donne.

- Ricamiamo per la pace-, risposero le donne in coro.

- Allora è proprio vero che siete in guerra? … -

- Non solo in guerra, loro hanno preso i nostri figli … -

Queste donne sono madri, sorelle e parenti di persone scomparse, riunite nel collettivo LUPA di Nuevo Leòn [it], e si incontrano ogni martedì alle 10 del mattino al chiosco di Lucila Sabela in Macroplaza a Monterrey.

Martín conclude il suo articolo riportando i dialoghi tra le donne che ricamavano nella piazza principale di Monterrey. Le loro conversazioni sono tutte volte a coinvolgere le persone per partecipare al progetto e denunciare l'attuale situazione di violenza nella città:

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-Se contactaron con nosotros, nos citaron en una Iglesia, pagamos el rescate, después de dos llamadas, perdimos el contacto-, concluye.

-No hay avance en la investigación, como en la mayoría de los casos, no se puede confiar en la autoridad- coinciden todas.

-También los hombres bordan- comentan ellas, invitando a los tres jóvenes, que escuchan con atención:

-El olvido es muerte…-

-Este bordado va en rojo, es en memoria de Don Alejo Garza Tamez, quién perdió la vida en esta guerra, enfrentando con dignidad a los sicarios que pretendían despojarlo de su propiedad…

Aram, Gabriel y Guillermo toman los bordados, “hilando” las historias escuchadas, cada puntada representa la memoria, la huella tangible. Bordando por la paz, convierte la desconfianza en esperanza. Temor y dolor se transforman en amor.

- Ci hanno contattate, ci è stato detto di farci trovare in chiesa, abbiamo pagato il riscatto, dopo due chiamate abbiamo perso i contatti con loro – conclude.

- Non ci sono novità nelle investigazioni, come in molti casi, non puoi affidarti alle autorità; sono tutti d'accordo tra loro.

- Anche gli uomini ricamano – commenta una di loro, invitando i tre uomini, i quali, si è accorta, ascoltano con attenzione:

- Dimenticare significa morire…

- Questo è ricamato in rosso, in memoria di Don Alejo Garza Tamez, morto in questa guerra, affrontando con dignità gli assassini che han cercato di strappargli la sua proprietà.

Aram, Gabriel e William prendono il ricamo, si “passano” tra le mani le storie ascoltate, ogni punto rappresenta una tangibile impronta di memoria. Ricamare per la pace ti permette di trasformare la sfiducia in speranza. Paura e dolore si trasformano in amore.

Il blog Red por la Paz en México parla dello stesso movimento “Ricamare per la Pace” a Guadalajara:

En Guadalajara hay un grupo que se dedica a Bordar por la Paz. En Facebook aparecen muchas fotos de gente bordando: abuelitas de anteojos, papás con sus niñas, parejas de novios. Hasta una señora en silla de ruedas aparece. Unos están bordando parados, otros medio recostados en el césped, otros sentados en un banco. Bordan en un parque los domingos. Llevan su pañuelo blanco y bordan ahí, en hilo rojo, el nombre de alguna víctima de la violencia.

A Guadalajara c'è un gruppo che “ricama per la pace”. Ci sono molte foto su Facebook di persone che ricamano: anziane con gli occhiali, ragazze con i loro padri, coppie. Ci sono anche donne sulla sedia a rotelle. Qualcuno ricama stando in piedi, altri quasi sdraiati sull'erba, altri ancora seduti su una panchina. Si trovano a ricamare in un parco ogni domenica, portando con se bianchi fazzoletti dove con fili rossi ricamano i nomi delle vittime della violenza.

Il movimento si è esteso anche in altre città del mondo, come a Tokyo, Giappone.

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