Galles: il gallese rivive sul web

[Tutti i link, eccetto ove diversamente segnalato, sono in lingua gallese].

Per 600.000 [en] parlanti di madrelingua gallese [it], internet offre molte nuove occasioni per utilizzare la propria lingua. Digitando su Google la voce “y we Gymraeg”, che tradotto letteralmente significa “web in lingua gallese”, si ottengono circa 4.830 risultati di ricerca.

Questa lingua, però, non ha una presenza distinta all'interno del web. Le pagine fruibili in diverse lingue sono connesse tra loro e il materiale multilingue molte volte risiede nello stesso database dello stesso server. Twitter, ad esempio, è una piattaforma centralizzata con sede negli Stati Uniti, ma viene utilizzata anche da parlanti gallesi, molti dei quali leggono e scrivono su Twitter nella propria lingua. Analoga considerazione può essere fatta in merito ai blog in gallese su WordPress.com e ai video condivisi su YouTube.

L'esatto significato del termine y we Gymraeg è oggetto di discussione tra accademici e blogger. Considerando i risultati di ricerca, si intuisce in ogni caso che i parlanti gallesi concepiscono una rete specifica per la loro lingua come un qualcosa di naturale, da esplorare e a cui dare il proprio contributo. È il loro sottoinsieme del web: pagine, articoli sui blog, video, tweet, podcast e altro materiale, tutto nella loro lingua.

Studenti di una scuola del Galles mostrano la bandiera gallese. Immagine di Geoff Abbott, copyright Demotix (01/03/12)

Studenti di una scuola del Galles mostrano la bandiera gallese. Immagine di Geoff Abbott, copyright Demotix (01/03/12).

La lingua

Le fonti di informazione che si concentrano sulla lingua gallese, come Golwg360, BBC Newyddion e S4C, trattano regolarmente temi come lo sviluppo politico, sociale e tecnologico inerente a yr iaith, che tradotto significa “la lingua”.

Ned Thomas, accademico e media attivista gallese, descrive la situazione per quelli che a volte la osservano dall'Inghilterra:

Gli inglesi sono incredibilmente disinvolti in merito alla propria lingua e per loro va bene utilizzarla come uno strumento. Anche se mentalmente tengono conto dell'attaccamento del gallese alla loro madrelingua, è qualcosa che a livello emotivo fanno fatica a comprendere. Potrebbe sembrare una romantica ossessione culturale, una nevrosi comune. E infondo lo è, bisogna ammetterlo. Una lingua sana, come un corpo sano, non ha bisogno di misurarsi continuamente la febbre. I parlanti gallesi, però, non fanno altro che accertarsi sulle condizioni della propria lingua […].

Dal confronto del 1971 [en], la costituzione nazionale gallese e il suo sistema di istruzione hanno subìto una riforma parziale, a beneficio della lingua.

Adesso, il continuo emergere di piattaforme di contenuti web, che in teoria sembra promettente, introduce ulteriori criteri per valutare le condizioni di una lingua.

La BBC ha recentemente presentato una ricerca a una conferenza mediatica, dalla quale è emerso che, considerando il tempo che il parlante gallese medio trascorre a navigare su internet, solo l'1% riguarda materiale in lingua gallese. Si presume che la maggior parte del rimanente 99% del tempo sia dedicato a materiale in lingua inglese. Ci sono diversi fattori che influiscono su questa percentuale, che costituiscono la storia contemporanea della perdita di dominio linguistico.

Nonostante la rete in lingua gallese sia vasta rispetto alla prospettiva del singolo utente, le risorse disponibili risultano relativamente poche se paragonate alla situazione di altre lingue. Il basco, ad esempio, che a livello statistico può essere comparato alla situazione del gallese nella propria madrepatria, viene di gran lunga privilegiato su internet riguardo la numero e la varietà [en] di siti ufficiali e il livello di partecipazione.

Il Galles, in confronto, ha molte meno istituzioni che vedono l'aumento della qualità dei contenuti internet come un aspetto importante della propria missione. Probabilmente, si fa troppo affidamento sugli sforzi volontari. Il totale del tempo libero a disposizione dei volontari, ciò che lo scrittore americano Clay Shirky definisce surplus cognitivo [en], è comunque ridotto.

Wikipedia in gallese…

Gli utenti di lingua gallese beneficiano dei contenuti internet in altre lingue. Wikipedia è, senza dubbio, l'esempio più evidente: un progetto che è iniziato in inglese ma ha generato successivamente progetti paralleli in molte altre lingue. Wicipedia Cymraeg è in effetti la pagina in gallese più popolare, con 2,5 milioni di visite per pagina al mese [en]. (La particolare grafia del nome ci ricorda che tra le 28 lettere dell'alfabeto gallese non esiste la “k”). Attualmente, conta 36.774 articoli [en], realizzati principalmente nel tempo libero.

Il successo di Wicipedia Cymraeg deriva da una combinazione perfetta di contenuti interessanti e un altro fattore impegnativo per qualsiasi lingua poco estesa: l'attenzione. Chiunque lanci un progetto online in gallese mettendoci poca attenzione, dovrebbe riflettere su come Wicipedia sia riuscita a diffondersi in questo modo.

La grande consapevolezza di Wicipedia è dovuta anche alla copertura dei mezzi principali, link in entrata e ottimo posizionamento degli articoli sui motori di ricerca. Essendo coperto da licenza Creative Commons, il materiale contenuto su Wicipedia Cymraeg è, allo stesso tempo, nelle mani di tutti e di nessuno. Per questo motivo, può essere riproposto e riutilizzato ovunque. In Galles, questo tipo di licenza è tra le strategie che vengono considerate dagli enti che si basano su fondi pubblici e che producono contenuti, con lo scopo di rafforzare la lingua nell'era digitale.

L'esistenza di internet, come specificato prima, non deve essere data per scontata. Il suo inventore, l'inglese Tim Berners-Lee, mette in guardia regolarmente dalle minacce che riguardano il web, come la frammentazione dovuta alla crescita di piattaforme concorrenti lanciate da Apple, Facebook e altre società. A questo proposito, dice [en]:

[…] Se tutti noi, utenti di internet, permettiamo a queste e altre tendenze di avanzare in modo incontrollato, la rete potrebbe suddividersi in isole frammentate. Potremmo non essere più liberi di connetterci con i siti che vogliamo visitare. Gli effetti negativi potrebbero estendersi a smartphone e tablet, contribuendo anche loro alla vasta informazione fornita dalla rete […].

Ogni minaccia diretta alla rete, è una minaccia alla rete in lingua gallese. Queste “isole frammentate” saranno controllate da società che si trovano geograficamente e culturalmente distanti dalla madrepatria della lingua gallese. Con un panorama già di per sé disomogeneo che caratterizza qualsiasi tipo di media in lingua gallese, i parlanti festeggeranno difficilmente l'imminente “disruption” (“rottura”), termine così alla moda, tanto amato dagli speculatori e dagli investitori della Silicon Valley.

Al contario, invece, un maggior numero di siti e di applicazioni web [it] che appartengono e sono controllati da utenti e organizzazioni di lingua gallese rappresenterebbero una forza. Meddalwedd rydd (software gratuiti) come WordPress e standard aperti come l'HTML5 potrebbero favorire lo sviluppo di molti più progetti locali, ma solo se seguiti a dovere.

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