Bangladesh: Citizen's Voice, i cittadini valutano i servizi pubblici

Con la crescente penetrazione di Internet nei Paesi in via di sviluppo, le nuove tecnologie giocano un ruolo ormai acclarato nel determinare le più recenti tendenze dell'attivismo sociale e nel risvegliare le coscienze. Nonostante l'accesso alla Rete rimanga tuttora limitato, in Paesi come il Bangladesh, esso rivela comunque tutte le sue potenzialità in quei progetti legati ai temi sociali, avviati proprio grazie alle nuove tecnologie del TIC, ovvero, le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione.

Citizen’s Voice [en, come i link successivi eccetto ove diversamente indicato] (Nagorikkontho.org) è uno di questi progetti, lanciato dal Population Services and Training Center (PSTC) per appoggiare il popolo del Bangladesh facendo sentire più forte la sua voce, soprattutto relativamente alla valutazione civica dei servizi pubblici. La piattaforma supporta sia la lingua bengali che l'inglese, per renderla più fruibile a tutti gli utenti e compatibile con tutte le altre piattaforme (la messaggistica dei cellulari non supporta ancora il font bengalese).

Le agenzie governative in Bangladesh hanno recentemente stilato un elenco dei servizi offerti nella loro Citizens Charter, una Carta dei diritti del Cittadino. Raccogliere i dati di feedback rispetto a questi servizi è importante per la valutazione della loro qualità.

Citizens Voice

Citizens Voice – www.nagorikkontho.org/

Citizen’s Voice crede che ciò potrebbe migliorare la qualità di questi servizi e che avvicini il cittadino alla polizia urbana:

“Se i cittadini prenderanno coscienza dei loro diritti inalienabili sanciti nella Citizen Charter, potranno meglio comprendere quali siano i loro bisogni e contributi che potranno portare alle agenzie di servizio. Perciò, possono vigilare sui servizi cui hanno diritto e far sentire la loro voce nella società civile e alle rispettive autorità di pubblica sicurezza. Questo monitoraggio dei servizi migliorerà molto le strutture pubbliche e aumenterà la loro qualità di vita.”

Un mucchio di mattoni dove non dovrebbe stare

Un mucchio di mattoni dove non dovrebbe stare. Da Citizen's Voice.

Il portale è stato costruito su piattaforma Ushahidi e raccoglie svariati report su irregolarità esistenti nelle istituzioni statali, e si è affermato come perfetto “segugio” per stanare le magagne ministeriali cui i media, in cerca di anomalie, possono fare riferimento. Uno di questi esempi è un rapporto sul Panchagah Women’s College. Il college pretendeva dagli studenti una rata di immatricolazione di importo superiore al doppio di quanto stabilito dallo Stato.

In seguito alla pubblicazione del rapporto su Citizen’s Voice, e alla diffusione data dai media, le autorità del college hanno ricevuto l'ordine dal Ministero dell'Istruzione di ridurre l'importo delle tasse. Questo è solo un esempio di come qualcosa di apparentemente semplice quale una denuncia digitale pubblicata su un sito web possa di fatto essere tanto significativa da lasciare un segno. Per agevolare il cittadino, i report possono essere inviati via sms, email o attraverso un modulo su web.

Nella testata del sito compaiono una serie di interrogativi a rotazione sull'accessibilità dei servizi pubblici – come strutture sanitarie, istruzione gratuita per tutti e così via. “Se così non fosse, siete pregati di inviarci un report”, è la chiosa finale. I report possono prendere la forma di video, foto o post su blog. Un video pubblicato sul sito web da maaDiyan mostra la corsa di un autobus sull'”autostrada più trafficata del Bangladesh” tra Dhaka e Bandarban, e di come gli autisti non rispettino le regole della strada pur di arrivare prima.

Abbiamo preso l'autobus per tornare a Dhaka da Bandarban. Credo che fosse il 10 settembre del 2011. Mi chiedevo appunto se le cose fossero cambiate riguardo allo stile di guida sulle autostrade del Bangladesh, dopo tutti gli sforzi fatti dai media per migliorare la sicurezza stradale. La risposta non è tardata ad arrivare. Questi automobilisti sono semplicemente folli. C'era tutta la segnaletica al posto giusto ma sospetto che questi autisti pensino sia messa lì per bellezza.

Con questo mezzo, Citizens’ Voice offre democraticamente ai fruitori di servizi uno spazio per interagire con i fornitori attraverso l'uso della tecnologia.

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