Studente marocchino arrestato per aver criticato il re in un video

Lunedì 13 febbraio 2012, il tribunale della città marocchina di Taza ha emesso una sentenza contro lo studente 24enne Abdelsamad Haydour, condannandolo a 3 anni di prigione e a pagare una multa di 1,200 dollari per aver criticato il re in un video [ar] postato su Youtube. Secondo l’agenzia giornalistica nazionale [fr], Haydour è accusato di aver “attaccato i valori più sacri della nazione”.
Secondo invece un notiziario web marocchino [fr], Haydour non avrebbe avuto l'assistenza legale durante il processo e il tribunale non gli avrebbe assegnato un avvocato di ufficio come previsto dalla legge marocchina. Secondo la legge il re è “inviolabile”, ma secondo la costituzione (art. 25), i cittadini possiedono “libertà di pensiero, opinione ed espressione in tutte le sue forme”.

Il video incriminato dura 4 minuti ed è stato caricato su Youtube nei primi di gennaio, durante una settimana di tumulto e violenti scontri tra manifestanti e polizia antisommossa, a Taza, una città colpita fortemente dalla disoccupazione. Nel video si può vedere Abdelsamad Haydour che parla con un gruppo di persone criticando aspramente il re e il suo entourage (video caricato da zawali66):

La decisione del tribunale è arrivata a meno di una settimana dall'accaduto quando un diciottenne era stato chiamato a rispondere di un reato [en] presso il tribunale della capitale. L'accusa era aver leso l'immagine di Sua Maestà (reato di lèse-majesté) avendo pubblicato foto e video su Facebook che mettevano in ridicolo il re Mohammed VI.
La notizia della sentenza contro Haydour ha provocato forti reazioni da parte dei social network.

Rasta Basta scrive nel suo tweet :

@Basta [en]: solo un pensiero: in #Marocco insultare Dio non è reato, ma insultare il re sì, si rischiano 3 anni di prigione. Lascio a voi le conclusioni #HR #ArabSpring

Samia Erazzouki:

@Charquaouia [en]: Ho perso il conto delle persone arrestate in Marocco da quando la costituzione e le elezioni permettono di esprimersi liberamente.

Burrito:

@Burrito_SB [en]: quante persone dovranno ancora essere arrestate per aver espresso la propria opinione? Dobbiamo renderci conto che in Marocco non è cambiato nulla.

Nonostante la crescita economica, il Marocco presenta ancora un alto tasso di disoccupazione, specialmente nella fascia dei più giovani, dei quali più di un quarto sono laureati e non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro.
Molte città marocchine sono testimoni ogni giorno di manifestazioni contro la disoccupazione, organizzate spesso da laureati che vorrebbero integrarsi nel settore pubblico. Il mese scorso quattro di questi manifestanti si sono dati fuoco nella capitale Rabat. Uno di loro ha perso la vita.
La tensione ha raggiunto l'apice nella città di Taza. La città è testimone di numerosi scontri violenti tra manifestanti e polizia antisommossa. La situazione è degenerata il primo febbraio, quando la polizia ha eseguito una serie di arresti prelevando dalle loro case molti manifestanti o sospettati tali.
Martedì, invece, 17 persone di Taza sono state condannate fino a otto mesi di carcere per “vandalismo e distruzione di beni pubblici” come reso noto dai media locali.

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