Brasile: il tormentone “Ai se eu te pego” accende il dibattito culturale

Se vi interessate alle nuove tendenze del panorama musicale internazionale oppure siete appassionati di musica brasiliana o, ancora, se siete un fan di Cristiano Ronaldo [it], molto probabilmente vi sarà capitato di ascoltare la canzone “Ai se eu te pego” (Ah, se ti prendo) nella sua versione originale o in inglese, “Oh if I catch you”.

Con questo brano, il cantante Michel Teló [it] ha iniziato il 2012 ottenendo un successo strepitoso in tutto il mondo; stranamente (o forse neanche tanto) i netizen brasiliani si sono mostrati critici nei confronti di Teló e hanno affidato alla rete le loro preoccupazioni per l'immagine di cui gode la musica brasiliana al giorno d'oggi.

 

 

“Ai se eu te pego” ha scalato le classifiche di tutto il mondo e raggiunto un record di download su iTunes [en, come i link che seguono tranne ove diversamente indicato] ma i risultati più impressionanti si sono registrati in Europa: il singolo è diventato numero uno in Portogallo, Italia e Spagna, ed è proprio in questi Paesi che, a breve, Teló promuoverà la sua musica con la prima tournée internazionale.

Michel Teló in concerto

Michel Teló in concerto. Ripreso da Wikipedia con licenza Creative Commons BY-SA 2.0

La “Teló-balizzazione” parte dal Brasile

Michel Teló, trent'anni, è un rappresentante del “sertanejo universitario” [it] ovvero la versione più moderna del “sertanejo” [it], un genere musicale che affonda le proprie radici nella cultura caipira originaria della zona centro meridionale del Brasile.

La sua carriera ha avuto inizio nel 1997 quando ha esordito come membro del Grupo Tradição, con cui è rimasto fino al 2008, quando ha deciso di intraprendere una carriera solista. Il brano “Fugidinha” gli ha regalato il successo a livello nazionale ma in nessun modo può eguagliare quello di “Ai se eu te pego”, il cui video ufficiale ha superato l'impressionante traguardo delle 107 milioni visualizzazioni su YouTube (e il contatore non accenna a fermarsi).

Il brano è diventato l'inno con cui i calciatori celebrano i loro gol: il brasiliano Neymar [it] (giocatore del Santos) è persino comparso nel video della canzone, mentre a ottobre 2011 Marcelo Vieira [it] e Cristiano Ronaldo (del Real Madrid) ne hanno eseguito la coreografia per festeggiare un gol. Sull'onda del grande successo di “Ai se eu te pego”, Michel Teló ne ha lanciato anche una versione in inglese intitolata “Oh, if I catch you”:
 

 
Una delle conseguenze più interessanti del successo del brano è che questo sia diventato la base per la creazione di nuove versioni linguistiche, che a volte ripropongono la traduzione del testo originale, come ad esempio la seguente, in polacco:

 

 

E che dire di questa, in olandese?
 

 
Il profilo Tumblr Telobalização [pt] (cioè “Teló-balizzazione”, la globalizzazione di Teló) ha raccolto diverse varianti di “Ai se eu te pego” provenienti da tutto il mondo, presentando una rassegna di video amatoriali del brano in guaraní, francese, tedesco, spagnolo e addirittura una versione nella lingua dei segni brasiliana (LIBRAS).

La crisi in Europa (con la gentile partecipazione di Michel Teló)

In rete stanno spuntando anche altre versioni molto creative del brano di Teló, come ad esempio quella presentata nel video che segue, in cui il ritornello originale è stato sostituito da “Troika, troika, mi stai uccidendo”, per protestare contro le misure d'austerità imposte dal Fondo Monetario Internazionale, dalla BCE e dalla Commissione Europa al Portogallo e che stanno avendo un pesante impatto sulle vite dei cittadini:

 

 

Il brano di Teló appare molto gettonato per ironizzare sulla crisi europea, tanto che alcuni hanno suggerito che potrebbe essere questa la spiegazione del suo successo nel vecchio continente. Il commento pubblicato su Twitter dell'utente brasiliano Valdete da Silva (@amigavaldete) sembra concordare [pt, come tutti i link che seguono] con questa linea di pensiero:

michel teló fazendo sucesso é a prova que a crise na europa tá pior que pensávamos

Il successo di Michel Teló è la prova che la crisi in Europa è peggiore di quanto pensassimo

Sr Piadas (@OPiadas), un profilo Twitter che pubblica in prevalenza messaggi di carattere umoristico, si è lanciato in un paragone tra Europa e Brasile:

Europa is the new Brasil (está quebrada, ouvindo Michel Teló e jogando o melhor futebol do mundo)

L'Europa è il nuovo Brasile (è senza soldi, ascolta Michel Teló e vi si gioca il miglior calcio del mondo)

Un'icona della cultura brasiliana?

Bruno Medina, componente del gruppo rock brasiliano Los Hermanos che attualmente ha sospeso le sue attività, pubblica una lettera aperta a Michel Teló nella sua rubrica bisettimanale sul portale Globo, in cui spiega come “Ai se eu te pego” è riuscito a infastidirlo durante la notte di Capodanno. Paragona il brano di Teló a “Anna Júlia“, il primo successo ottenuto dal suo gruppo nel 2002 che veniva trasmessa sempre e ovunque. Medina si augura che Teló sia in grado di “costruire un'eredità musicale coerente” e l'ha invitato a non scrivere un'altra canzone da ballo.

Aggiunge inoltre:

Aliás, não seria mau se você resolvesse passar logo todo o ano de 2012 viajando pelo mundo. Nada pessoal, é só uma precaução com o meu cérebro.

In realtà non sarebbe male se decidessi di stare all'estero a fare tournée durante tutto il 2012. Nulla di personale, è solo una precauzione per proteggermi il cervello.

L'articolo ha ricevuto più di 1500 commenti e se da un lato molti appaiono critici nei confronti di Bruno Medina e lo accusano di essere invidioso, dall'altro diversi utenti si sono detti d'accordo con lui e ne hanno approfittato per rincarare la dose. Cristina aggiunge:

Não tenho nada contra o Teló, porém essa música é um pé no saco (saco esse que nem tenho!) sou prof de educação infantil e é triste ver meus alunos cantando essa música como se fosse um mantra: “ai se eu te pego, ai ai se eu te pego…”).

Non ho nulla contro Teló ma questa canzone è una rottura di scatole (e io non ce le ho!). Sono una maestra ed è triste vedere i miei alunni cantarla come se fosse un mantra: ah se ti prendo, ah se ti prendo…”

Raquel B. afferma:

Eu não gosto da música do Michel Teló, o conteúdo é vergonhoso, jamais podemos achar que isso se trata de cultura. Temos que valorizar o que tem de bom no Brasil, músicos ótimos, letras que fazem bem ao ouvido. E se ele esta fazendo sucesso la fora é porque lá a cultura musical anda bem precaria também.

Non mi piace la musica di Michel Teló, i contenuti sono una vergogna, non potremmo mai considerarla cultura. Dobbiamo valorizzare quello che c'è di buono in Brasile, i grandi musicisti, i testi che sono poesia per le nostre orecchie. E se è diventato un successo altrove è perché, anche in altri Paesi, la cultura musicale è piuttosto limitata.

Secondo il critico musicale Alexandre Sanches, i brasiliani ritengono che Michel Teló non meriti questo successo internazionale ed è indegno di presentarsi come una stella della musica brasiliana. Sanches ritiene che i brasiliani debbano imparare a gestire il loro “complesso di inferiorità” e accettare che forse Michel Teló merita il successo. Considerando la crescente importanza del Brasile nel mondo, cosa dovremmo aspettarci in futuro?

Debora Baldelli ha collaborato alla stesura di questo post.

1 commento

  • enrico pratesi

    Ochhio che il video ufficiale è esattamente questo http://www.youtube.com/watch?v=WC7tzEi7D3o altrimenti anche tutta la discussione non viene ben calibrata sull’oggetto originale che invece ha subito molte trasformazioni anche significative ad opera di fan e detrattori… [ma non e’ visibile in alcuni Paesi, USA incluso]

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