Perù: ancora controversie sul progetto minerario Conga

Le festività natalizie e di fine anno e altri recenti avvenimenti di politica interna hanno in parte distolto l'attenzione mediatica dalle proteste contro la realizzazione del progetto minerario Conga [it] nella regione di Cajamarca [it], nel nord del Perù — ma questo non significa che nel frattempo la situazione sia rimasta ferma.

La contestazione [es, come tutti i link che seguono tranne ove diversamente indicato] è stata innescata dai danni ambientali che provocherebbe la miniera a una serie di lagune situate sulle alture intorno a Cajamarca utilizzate dai contadini della zona per il consumo umano e per le coltivazioni. Nel mese di novembre sono state organizzate due manifestazioni di protesta contro il progetto (qui ulteriori informazioni sulla prima e qui sulla seconda), l'ultima delle quali si è protratta fino al mese di dicembre, bloccando completamente la regione per diversi giorni. Nonostante i numerosi tentativi di instaurare un dialogo tra le parti interessate e trovare una soluzione, i colloqui non hanno portato i risultati sperati e nella regione è stato dichiarato lo stato di emergenza che ha messo repentinamente fine al blocco. In aggiunta, il governo centrale ha messo in atto una serie di ritorsioni e misure intimidatorie nei confronti del governo regionale di Cajamarca, alla testa delle contestazioni, e di alcuni leader della società civile che sono rimasti 10 ore in carcere con il pretesto di “sottoporre a verifica le loro identità”.

Nel seguente video, Tony Alvarado ha raccolto le opinioni di alcuni abitanti di Cajamarca in merito alla contesa:

 

 

Le dimissioni del Primo Ministro Salomón Lerner e l'arrivo di Óscar Valdéz, già Ministro dell'Interno, hanno inaspettatamente smorzato i toni del contenzioso; questa mossa ha rappresentato un aggiustamento politico all'interno del governo ma ha anche consolidato il cambio di strategia dell'esecutivo nei confronti di questo specifico conflitto sociale.

Di conseguenza, mentre le autorità di Cajamarca chiedevano che venisse revocato lo stato di emergenza, il governo centrale ha varato una campagna d'informazione sui progetti di investimento nella regione, sollecitando inoltre la convocazione di un tavolo di dialogo e annunciando una perizia internazionale per stimare i danni ambientali che potrebbe provocare il progetto Conga.

Alcuni giorni dopo lo stato di emergenza è stato revocato e sono cessate le manovre ritorsive inizialmente adottate. Quando finalmente il dialogo a Cajamarca sembrava definitivamente ripristinato, è emersa una nuova polemica in merito alla rappresentatività degli interlocutori coinvolti: nello specifico, è stata messa in dubbio la legittimità del presidente del Fronte di Difesa degli interessi di Cajamarca, Wilfredo Saavedra, a sedere al tavolo con il Governo perché sospettato di essere un membro del MRTA [it]. Come era prevedibile, anche questi colloqui si sono interrotti senza arrivare ad alcun accordo.

Pochi giorni dopo questo avvenimento, l'esecutivo ha convocato un nuovo tavolo di trattativa, questa volta a Lima, che pur riuscendo a riunire diversi rappresentanti e autorità di Cajamarca, è stato boicottato proprio dal presidente regionale Gregorio Santos. Nonostante siano stati fatti alcuni progressi, l'accordo è stato aspramente criticato da alcune fazioni della società civile di Cajamarca che hanno definito “traditori” i firmatari e hanno annunciato una nuova ondata di proteste nei primi giorni del 2012. Nel frattempo, il consiglio regionale di Cajamarca ha emesso un'ordinanza che ha dichiarato “inattuabile” il progetto Conga e la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha reagito al provvedimento annunciando che Santos sarebbe stato denunciato.

In questo clima di tensione, il 2 gennaio 2012 a Cajamarca è ricominciata la protesta che tuttavia non sembra aver trovato grande appoggio, anche se è stato riferito che i principali mercati della città sono rimasti chiusi e che l'intenzione dei manifestanti era comunque di continuare con l'opposizione. È stato inoltre annunciato che il 13 gennaio si sarebbe tenuta una nuova riunione per discutere del progetto Conga e che la marcia per l'acqua, annunciata in precedenza, sarebbe stata organizzata il 27 gennaio in tutto il Paese.

Com'era lecito aspettarsi, nella blogosfera non sono mancati i commenti riguardo alla vicenda. Juan Sheput nel blog Mate Pastor afferma:

El presidente regional Gregorio Santos se ha ratificado en la ordenanza que declara inviable al proyecto Conga. La amenaza de revocatoria en ese sentido lo debe tener sin cuidado, no sólo porque provenga de un sector tan desprestigiado moralmente como el fujimorismo sino porque, según noticia que ha pasado desapercibida en Lima, Gregorio Santos es considerado el hombre del año en Cajamarca.

Il presidente regionale Gregorio Santos ha ratificato un decreto che stabilisce che il progetto Conga è inattuabile. La minaccia di annullamento non deve importargli un granché, non tanto perché proviene da un movimento tanto screditato dal punto di vista morale come il fujimorismo, ma perché in base a una notizia che è passata sotto silenzio a Lima, a Cajamarca Gregorio Santos è considerato l'uomo dell'anno.

Il blog Sin Patrones riporta una testimonianza fotografica delle recenti proteste:

Otra de las instituciones cuestionadas por la firma del acta a espaldas del pueblo es la Municipalidad Provincial de Cajamarca, representada por su alcalde, los manifestantes también llegaron a la Municipalidad.

Un'altra delle istituzioni oggetto di polemiche per la firma dell'accordo alle spalle del popolo è il Consiglio Provinciale di Cajamarca, rappresentata dal sindaco; i manifestanti hanno raggiunto anche la sede del Consiglio.

Un articolo rilanciato su vari blog è “La cupidigia per l'oro di Cajamarca: gli interessi dietro lo sfruttamento di Conga” di Jorge Tejada Campos, docente all'Università Nazionale di Cajamarca, che tra le altre cose menziona:

El Premier ha adelantado opinión sobre los resultados del peritaje , ha dicho que servirá para subsanar cosas y explicar al pueblo de Cajamarca sobre las bondades del proyecto. Es decir, su visión de peritaje es para hacernos ver lo torpe que somos, que no entendemos lo que significa las “ventajas de la actividad minera”. […]

En los términos de referencia se advierte que los peritos serán personas naturales, no hay peritaje internacional, para mitigar posibles impactos negativos y proponer mejoras. Se borró el peritaje internacional, se exige confidencialidad, es decir todo se hará en secreto, como se hizo con las aguas del río Grande entre Minera Yanacocha y SEDACAJ, la información ya se tiene en el Ministerio de Energía y Minas, entonces el Perito elegido sólo hará trabajo de escritorio, en Lima, en ningún momento será necesario siquiera visitar Cajamarca, menos la zona de operaciones de la minera. Todo, absolutamente todo está arreglado en favor de la ejecución del Proyecto.

Il Premier ha reso nota la sua opinione sui risultati della perizia, ha detto che servirà per aggiustare le cose e spiegare alla popolazione di Cajamarca la bontà del progetto. In altre parole, lui considera che la perizia sia il modo per dimostrarci quanto siamo sciocchi, visto che non comprendiamo a fondo i “vantaggi dell'attività mineraria”. […]

Nei termini di riferimento si rende noto che i periti saranno individui neutrali – non esperti internazionali – allo scopo di attenuare i possibili impatti negativi e proporre migliorie. È stata eliminata la perizia internazionale, si esige discrezione, vale a dire che tutto verrà fatto in gran segreto, come è successo per le acque del Rio Grande tra Yanacocha [it] e SEDACAJ, le informazioni sono già depositate presso il Ministero dell'Energia e della Attività Minerarie, di conseguenza il perito che verrà scelto farà solo un lavoro di trascrizione a Lima, non gli sarà mai necessario recarsi a Cajamarca, tanto meno nella zona delle operazioni minerarie. Tutto, assolutamente tutto, è studiato per permettere l'esecuzione del progetto.

Esistono ovviamente opinioni divergenti sulla natura delle proteste di Cajamarca e sugli effetti che queste potrebbero avere sulla governabilità del paese:

A pesar de su caótica fragmentación, la izquierda en el Perú parece tener una curiosa orquestación que por distintos caminos les permite llegar al mismo peligroso derrotero: bloquear al Estado peruano. […] Debido a que las izquierdas no responden a ninguna dirigencia unificada y son solo conglomerados de agitadores, lunáticos y terroristas frustrados, lo más probables es que cada quién siga en su propio afán y acaben configurando un escenario de caos social y político que el gobierno de Ollanta Humala no va a tolerar. En algún momento que parece inevitable, la situación podría desembocar, efectivamente, en una militarización del país. Yo creo, sin temor a equivocarme, que la izquierda está jugando con fuego. Por desgracia la izquierda es un segmento no solo virulento e irracional sino irresponsable.

Nonostante la sua caotica frammentazione, la sinistra in Perù sembra avere una curiosa impostazione che attraverso diversi percorsi le permette di arrivare alla stessa pericolosa meta: bloccare lo Stato peruviano. […] Dato che le sinistre non rispondono a una dirigenza unificata e sono solo raggruppamenti di sobillatori, estremisti e terroristi frustrati, la cosa più probabile è che ognuno di loro perseveri nel suo sforzo e insieme finiscano per produrre uno scenario di caos sociale e politico che il governo di Ollanta Humala non potrà tollerare. In un dato momento che pare inevitabile, la situazione potrebbe degenerare, effettivamente, in una militarizzazione del paese. Io credo, e penso di non sbagliarmi, che la sinistra stia giocando con il fuoco. Disgraziatamente la sinistra è un settore non solo virulento e irrazionale ma soprattutto irresponsabile.

Per sapere quali saranno gli sviluppi della vicenda, occorrerà attendere i risultati della perizia di impatto ambientale (EIA) del progetto minerario e vedere con che modalità si svolgerà l'annunciata Marcia per l'Acqua.

Aggiornamento: per il momento il Governo non ha reso noto il nominativo di chi effettuerà la perizia del progetto Conga ma nel frattempo non sono venute meno le tensioni tra Lima e il governo regionale di Cajamarca. Proprio in questi giorni il presidente Gregorio Santos ha presentato un ricorso contro l'accordo che dava il via libera allo studio di impatto ambientale bloccando, di fatto, la sua esecuzione fino al pronunciamento sulla legittimità del provvedimento.

[ Foto dell'utente tehzeta ripresa da Flickr con licenza Creative Commons BY-SA 2.0 ]

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