Global Voices: i post più letti del 2011

Nella top 20 degli articoli di Global Voices più letti nell'anno 2011 ne troviamo quattro dal Giappone, tre dall'Egitto e due dalle Filippine. Ma solo uno riguarda un coccodrillo gigante!

È stato senz'altro un anno eccezionale per la diffusione e il riconoscimento dei citizen media nel mondo, e questo significa che Global Voices non è più una voce solitaria nel rilanciare opinioni da social media e blog. Ma laddove scema l'interesse delle grandi testate, rimaniamo in pochi a documentare ciò che i blogger locali vogliono far sapere al mondo.

Le forze di autodifesa arrivano sulla scena dello tsunami in Giappone. Foto di cosmobot, copyright Demotix (13/03/11).

Le forze di autodifesa arrivano sulla scena dello tsunami in Giappone. Foto di cosmobot, copyright Demotix (13/03/11).

Pur se una top 20 come questa non potrà mai rispecchiare i momenti più significativi del 2011, quest'anno oltre 500 persone tra autori e traduttori volontari hanno dato una mano, e soltanto in inglese GV ha pubblicato più di 2.600 articoli e 6.300 brevi.

Inevitabilmente, molte storie che non ottengono quella visibilità che invece meriterebbero, soprattutto nel caso di nazioni generalmente trascurate dalle grsndi testate internazionali. I reportage esclusivi dall’Africa, dal Caucaso, dalla Macedonia, della rete in lingua russa, dall’America latina e sui diritti degli indigeni sono alcuni tra i temi più rilevanti.

Quest'anno il nostro team dell’Africa medio-orientale e settentrionale merita una menzione speciale. Hanno continuato a informare ininterrottamente sulle proteste, nonostante i silenzi stampa e le minacce. Immagini sanguinose sono circolate senza tregua, ma i nostri autori trovano voci e punti di vista costruttivi per il dialogo. Molto spesso condividono l'umore e il contesto locali, difficilmente apprezzabili dall'estero senza il supporto di una guida.

Forse per il primo anno in assoluto, la Cina non è presente nella top 20 dell'anno. Si tratta di periodi particolarmente difficili per parlare di soggetti controversi – crudeltà vissuta anche dagli stessi autori di Global Voices di molte nazioni. È questo che rende le storie provenienti dalla libera comunicazione di ogni parte del mondo ancora più preziose.

Questa la classifica degli articoli più letti su Global Voices nel 2011:

  1. Egitto: cala la notte dopo una giornata di rabbia
  2. Giappone: stiamo perdendo contro la Apple, ecco perché
  3. Mappe e info online sulle inondazioni in Thailandia (e anche il post successivo)
  4. Siria: sequestrata la blogger ‘Gay Girl in Damascus’ (e il post successivo)
  5. Dopo Malta anche le Filippine affrontano una legge sul divorzio
  6. Giappone: i tweet da Fukushima
  7. Filippine: Lolong, il coccodrillo più grande del mondo
  8. India: il bambino di Aishwarya Rai e la follia dei media
  9. Egitto: una femminista pubblica una sua foto nuda per “esprimere la propria libertà”
  10. Giappone: tra catastrofi e miracoli, il resoconto di un'esperienza personale
  11. Serbia: il ruolo dei mercenari serbi nella repressione libica
  12. Giappone: terremoto devasta il Paese, subito online risorse e consigli per sopravvivere
  13. Myanmar: nuova bandiera e nuovo nome, ma molti sono scettici…
  14. Messico: paure, incertezze e dubbi intorno all'operazione #OpCartel
  15. Il cantautore argentino Facundo Cabral assassinato in Guatemala
  16. Africa, Francia: Nafissatou Diallo, vittima o cospiratrice?
  17. Giappone: paura a Fukushima
  18. Libia: Khamis Gheddafi è davvero morto?
  19. Egitto: la rivoluzione KFC
  20. Spagna: migliaia di manifestanti in piazza contro il caro-vita e la disoccupazione

I nostri reportage speciali più visitati sono stati:

  1. La rivoluzione egiziana del 2011
  2. Il terremoto in Giappone del 2011
  3. Le proteste nel Bahrain del 2011
  4. Le insurrezioni in Libia nel 2011
  5. La rivoluzione tunisina nel 2011

Nel 2011 il mondo ha imparato qualcosa in più sul potere trasformativo dei citizen media online. Noi crediamo che il modo migliore per appoggiare queste voci emergenti su scala globale sia ascoltarle. Grazie a voi che leggete Global Voices! E per chi volesse versare un contributo, basta andare qui:

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