Perù: la blogosfera riflette sui conflitti minerari

Sono tempi difficili per il governo peruviano. Appena compiuti i primi 100 giorni [it] del governo di Ollanta Humala, tre conflitti sociali collegati alle questioni dell'attività mineraria nel Paese si sono acutizzati: uno sciopero degli agricoltori [es, come tutti i link tranne ove
diversamente indicato
] ad Andahuaylas per il ritiro di due impianti per la lavorazione del rame nonchè per la sospensione delle concessioni e delle attività minerarie nella zona; una giornata di protesta a Cajamarca contro il progetto minerario Conga, il quale potrebbe far sparire una ventina di laghi; e a Huari e Catac, nella regione di Ancash, i “comuneros” (contadini organizzati) hanno bloccato le strade per richiedere il compimento degli accordi ambientali relativi alle miniere di Antamina e Huallanca.

Fra tutti questi conflitti, il più grave è stato quello di Andahuaylas; la protesta ha causato l'incendio di diversi locali e ha lasciato un bilancio di 38 feriti, fra dimostranti e polizia. Tutto ciò, in un contesto in cui l'inchiesta sul presunto clientelismo dal vicepresidente Omar Chehade è ancora al centro dell'attenzione mediatica e con il presidente Ollanta Humala assente dal Paese.

Editorialisti e opinionisti hanno subito dato per finita la luna di miele fra i cittadini e il nuovo governo, accennando alle tracce di una nuova cospirazione contro le miniere.

Sulla blogosfera, però, le opinioni e punti di vista sono svariati. Per esempio, il blog Consulta Previa, dopo aver analizzato le proteste sulla base delle promesse elettorali fatte dall'allora candidato e ora Presidente Ollanta Humala, punta dritto alla questione principale:

El tema de fondo es si la minería puede desarrollarse en el acuífero. Nuestra respuesta es NO. Una vez que eso esté claro, recién se podrá hablar de un diálogo justo. Que ese punto de partida va a traer mayores costos a los inversionistas, sin duda. Pero no se trata de desecar lagunas y humedales o de contaminar cabeceras de cuenca y aguas subterráneas, como condición para el desarrollo. El mundo ya lo tiene sumamente claro. ¿Por qué el Perú no debería tener derecho a reclamar modernidad a este respecto?

Il punto è se l'attività mineraria possa svilupparsi nelle falde acquifere. La nostra risposta è NO. Una volta che questo sarà chiaro, potremo cominciare a parlare di un dialogo equo. E’ chiaro che questo punto di partenza costerà di più agli investitori, ma non possiamo prosciugare le lagune e le paludi, né inquinare i bacini fluviali come condizione per lo sviluppo. Per il resto del mondo questo è già chiaro, perchè il Perù non avrebbe il diritto a capire la modernità anche in questo senso?

Anche sul blog ¿Estamos jodidos? [Siamo fottuti?], si dimostra preoccupazione per l'industria mineraria in sé, ma per ragioni legate alla sospetta falsità della produzione dichiarata:

Hemos insistido montones de veces que en los proyectos mineros debe de estar el Estado participando de las extracciones por dos razones: primero el control de lo extraído y en segundo lugar por el medioambiente en toda su afectación, por cuyo motivo sean o no impresionantes las inversiones deben estar hechas al 50 ó 51% representado en el consejo de administración por parte del gobierno, y si tan rentable es, con mas razón la participación queda controlada por el Estado.

Abbiamo insistito tante volte sulla partecipazione dello Stato alle estrazioni nei progetti minerari, per due motivi principali: prima di tutto, per il controllo su quanto estratto e poi, per le conseguenze in generale che esse hanno per l'ambiente; perciò gli investimenti, siano grandi che piccoli, devono essere participati al 50 o 51% dallo Stato nei consigli di amministrazione e, se non profittevoli, a maggior ragione la partecipazione deve essere controllata dallo Stato.
Miniera Yanacocha, a Cajamarca, Perú

Miniera Yanacocha, a Cajamarca, Perú

Ma il sospetto non va in un senso unico, ce n'è anche contro il governo:

Humala no es tonto. El se da cuenta perfectamente del daño que hace al país todos estos desmanes sociales y que se necesita su presencia al interior y no en el exterior […] ¿Entonces que está tramando?…. No será que se llegué a una situación de desgobierno y que salga luego a decir que estando así la situación y para bien el país se determina la expropiación de las principales minas y bancos del país. Ojo, ojito ….el militar-presidente no es nada tonto

Humala non è uno scemo. Si rende perfettamente conto del danno che fa al Paese tutto questo sdegno sociale e che c'è bisogno della sua presenza all'interno e non soltanto all'esterno […] Allora cosa sta tramando?… Non sarà il caso che voglia arrivare a una situazione di malgoverno per poi venire a dirci che, essendo tale la situazione, per il bene del Paese si decide per l'espropriazione delle principali miniere e banche del Paese. Occhio, stiamo attenti…. il soldato-presidente non è affatto scemo.

Dello stesso pensiero, il blog Politicamente Incorrecto di Victor Robles, che critica l'attuazione del Primo Ministro Salomón Lerner:

El mensaje que ha dado es el mismo que dieron Simon y Del Castillo (anteriori Primi Ministri): “Si quieres que te escuchemos y atendamos tus reclamos, solo tienes que sitiar ciudades, bloquear carreteras, saquear mercados y apedrear autobuses”. ¿Esta es la Gran Transformación que nos ofreció Ollanta Humala candidato? […] Con justa razón, muchos nos preguntamos si acaso este clima violento contrario a la inversión privada no está siendo alentado soterradamente desde el propio gobierno.

Il messaggio che ha dato è lo stesso che diedero Yehude Simon e Jorge Del Castillo (prededenti Primo Ministri peruviani): “Se vuoi essere ascoltato e che le tue richieste siano soddisfatte devi soltanto assediare le città, bloccare le strade, saccheggiare i mercati e lanciare pietre sugli autobus”. E’ questa la grande trasformazione che ci ha offerto il candidato Ollanta Humala? […]. Giustamente siamo in molti a chiederci se per caso a questo clima violento e contrario all'investimento privato non si stia lavorando in modo nascosto dallo stesso governo.

Anche sul blog Gran Combo Club, Silvio Rendón critica Humala, ma da un'altra prospettiva:

Vamos camino a una dictadura perfecta, o una nueva “superconvivencia”. Ollanta Humala no va a honrar sus promesas de hacerle el pare a las mineras, ni va a hacer nada sobre los abusos contra los trabajadores. Humala hoy es el mismo perro (o gato) del hortelano de antes. Ha dado un golpe blando, un “golpe de timón”. […] Claro, Humala se saldrá con la suya, si la gente le deja. […] Pero si la gente reacciona rápido, y entiende que Humala YA deshonró sus promesas y le saca tarjeta roja rapidito nomás, se podría evitar el hecho consumado. Toledo tuvo que retroceder, García tuvo que retroceder. A Humala no le quedaría otra que retroceder.

Stiamo andando verso una dittatura perfetta, oppure a una nuova “superconvivenza”. Ollanta Humala non compierà le sue promesse di fermare le miniere, né farà nulla sugli abusi contro i lavoratori. Humala oggi ha perso il pelo ma non il vizio. Ha dato un colpo morbido, un “colpo di timone”. […] Chiaro che lui farà quello che vuole se la gente glielo permette. […] Ma se la gente reagisce e capisce che Humala ha lasciato incompiuto le sue promesse e gli mostra il cartellino rosso subito, questo può essere evitato. Toledo ha dovuto farsi indietro, anche Garcia. Humala non avrebbe altro da fare che lo stesso.

Collegando i voti ottenuti alle ultime elezioni con le attuali proteste, Rendón aggiunge:

La gente está harta de que la engañen. […] No importa que algunos, principalmente en Lima, justifiquen y disfracen el desacato del voto popular de “madurez politica” o “aprendizaje democrático”. Se necesita un gobierno que cumpla lo que promete. Los grandes empresarios tendrán que renunciar a algunas explotaciones mineras, como tuvieron que renunciar a privatizar la electricidad de Arequipa. […] Si Humala hace lo mismo que hicieron los gobiernos anteriores, tendrá los mismos resultados que éstos: una sublevación de la ciudadanía. No le aceptarán el desacato al voto ciudadano.

I cittadini sono stufi di essere ingannati. […] Anche se alcuni, soprattutto a Lima, giustificano e nascondono il disprezzo della volontà popolare sotto la “maturità politica” o “l'apprendimento democratico”. C'è bisogno di un governo che mantenga le promesse. I grandi imprenditori dovranno rinunciare ad alcuni sfruttamenti minerari, così come hanno dovuto rinunciare alla privatizzazione dell'elettricità ad Arequipa. […] Se Humala agirà allo stesso modo dei precedenti governi, otterrà gli stessi risultati: la sollevazione cittadina. Non accetteranno mai il disprezzo del voto cittadino.

Analizzando in concreto il caso dell'azienda mineraria Yanacocha, cui appartiene il progetto Conga a Cajamarca, Jacqueline Fowks di Notas desde Lenovo riassume la posizione a volte prepotente e arrogante dell'azienda:

La historia reciente de Yanacocha-Newmont acerca de su relación con las comunidades, en cuando a seguridad y medio ambiente los coloca en la situación que enfrentan hoy: es decir, sus opositores tienen argumentos. Vale recordar que la empresa no reconoce totalmente su responsabilidad por las secuelas del derrame de mercurio en Choropampa o logró arreglos extrajudiciales no proporcionales a la dimensión de la afectación. En cuando a seguridad, un informe del año 2009 evidenció las prácticas ilegales e irregulares de personal de Forza y también de policías remunerados por la empresa, especialmente por lo ocurrido en Combayo. Cuando en 2010 solicité una entrevista para indagar qué prácticas de seguridad habían cambiado a raíz de esa evaluación y las recomendaciones, la empresa se negó a responder sobre el tema.

La storia recente della Yanacocha-Newmont circa il suo rapporto con le comunità, per quanto riguarda sicurezza e ambiente, la mette nella situazione che oggi deve affrontare: cioè, i suoi oppositori hanno degli argomenti. Vale la pena di ricordare che ancora oggi l'azienda non ha riconosciuto la sua responsabilità nelle conseguenze per la fuoriuscita di mercurio a Choropampa oppure ha raggiunto accordi extragiudiziali non proporzionati alla dimensione delle conseguenze. Relativamente alla sicurezza, un report dell'anno 2009 aveva evidenziato le pratiche illegali e irregolari svolte dal personale di forza e anche dai poliziotti pagati dall'azienda, soprattutto per quanto accaduto a Combayo. Quando nel 2010 ho sollecitato un'intervista per indagare su quali pratiche di sicurezza erano cambiate dopo la valutazione e le raccomandazioni dal report, l'azienda si è rifiutata di rispondere alle domande.

Intanto, i conflitti sono lontani della fine. Ad Andahuaylas continua la protesta, nonostante la tregua data dai contadini, perchè una loro fazione va avanti con la lotta, mentre da diverse parti si parla di manipolazione da parte di gruppi di infiltrati.
A Cajamarca è stato denunciato il governatore regionale per aver convocato lo sciopero, mentre la Miniera Yanacocha continua a ricevere critiche dalle organizzazioni critiche ambientaliste. E’ chiaro che non si tratta di aspetti di minor conto, come si vede nell’intervista video al deputato Javier Diez Canseco, in cui racconta diversi aspetti del problema minerario.

La foto Pasantía a Minera Yanacocha è cortesia dell'utente Flickr FeFe ed è riprodotta su licenza CC attribuzione 2.0 Generica (CC BY 2.0) .
Post originariamente pubblicato sul blog di Juan Arellano il 14 novembre scorso.

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