Perù: un progetto racconta le storie dei desaparecidos delle Ande

“Sì, in Perù si contano 15.000 desaparecidos. Sì, è una cifra impressionante. Ma per poter comprendere a fondo la tragedia delle sparizioni forzate è necessario andare oltre i numeri e concentrarsi sulla storia di ogni singola persona scomparsa valutando l'impatto che la loro mancanza ha avuto su ognuno dei loro familiari” spiega Catherine Binet [en, come gli altri link, tranne ove diversamente specificato] nel blog da lei curato per l'ONG statunitense The Advocacy Project. La riflessione sulla situazione delle vittime della guerra civile in Perù (1980 – 2000) e delle loro famiglie nasce a seguito della presentazione del progetto “No una, sino 15 mil voces” [en, es] (“Non una, ma 15 mila voci”) una serie di video-testimonianze raccolte e diffuse dal Gruppo Peruviano di Antropologia Forense (EPAF, es), un'organizzazione senza fini di lucro di Lima con cui l'autrice del post sta attualmente collaborando. Le video-testimonianze rappresentano un tentativo dell'EPAF di portare a conoscenza del grande pubblico le storie delle migliaia di persone scomparse durante la guerra civile, raccontate dalla voce dei loro famigliari, i quali attendono da anni che venga fatta giustizia, siano riconosciuti i loro diritti e venga detto loro dove si trovano le spoglie dei loro cari.

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