Tunisia: “Il popolo vuole una giustizia indipendente”

“Il popolo vuole l'indipendenza del potere giudiziario” è al momento uno degli slogan più scanditi nelle strade tunisine.

La nuova ondata di proteste è motivata dal rilascio di due Ministri del precedente Governo accusati di corruzione. Nel mese di agosto, il tribunale ha rilasciato l'ex Ministro dei Trasporti, Aberrahim Zouari e l'ex Ministro della Giustizia, Bechir Tekkari, dichiarandoli entrambi non colpevoli. Zouari è stato poi riconvocato per un'indagine relativa ad altre accuse di corruzione.

Protesta nel centro di Tunisi, 8 agosto. Il manifesto dice "Il popolo vuole l'indipendenza della giustizia", Foto di Nacer Talel, condivisa attraverso la sua pagina Facebook

Protesta nel centro di Tunisi, 8 agosto: "Il popolo vuole una giustizia indipendente". Foto di Nacer Talel, via Facebook

I due Ministri sono sospettati di aver approfittato della loro posizione a scopo personale e di essersi arricchiti. A più di sei mesi dalla rivoluzione, il sistema giudiziario ha ancora molta strada da fare per migliorare la propria immagine, dopo che per anni non è stato altro che una marionetta nelle mani del regime autocratico del deposto Presidente Zine El Abidine Ben Ali.

Saida Agerbi, fedele alleata dell'ex Presidente accusata di corruzione e di spionaggio per il regime, è riuscita a lasciare la Tunisia alla volta di Parigi, senza che le autorità dell'Aeroporto Carthage  riuscissero a bloccarla.

Una delle rivendicazioni chiave del popolo tunisinoè quella di avere un sistema giudiziario indipendente, capace di portare in aula i funzionari corrotti del regime e i responsabili della morte di molti manifestanti non-violenti.

Il seguente video, caricato su YouTube da Leena Ben Mheni, mostra i manifestanti riuniti nel centro di Tunisi l'8 agosto scorso, mentre scandiscono lo slogan: “La democrazia è un dovere, la rivoluzione nazionale è un dovere”, seguito dall'inno nazionale:

http://www.youtube.com/watch?v=l5Td9P_Uwxk&feature=player_embedded

il 5 agosto, Erik Churchill, blogger americano che vive in Tunisia scriveva [en]:

I procuratori si sono dimostrati lenti nel perseguire le altre figure dell'entourage di Ben Ali. Il rilascio dell'ex Ministro dei Trasporti, Aberrahim Zouari,  accusato di corruzione nel corso della sua lunga carriera governativa, ha provocato l'indignazione dei cyber-attivisti. 

Per gli attivisti si tratta di un ulteriore insulto alla rivoluzione, che prova l'incapacità dello Stato di riformare istituzioni che restano strettamente legate alla corruzione dell'ex regime.

Abderrazak Guirat, un blogger di Nawaat, rilancia [ar]:

الحقوقيّين و آلاف التونسيين من الذين تظاهروا و اعتصموا سابقا مازالوا يطالبون بمحاسبة كلّ المسئولين الذين أهدروا المال العام أو تلوّثت أيديهم بدماء الشهداء أو كانوا سببا في سجن الأبرياء و تعذيبهم…غير أنّ الكثير من الأسماء التي يشار إليها تصريحا لا تلميحا، بقيت دون ملاحقة أو مساءلة
I giuristi e le migliaia di tunisini che hanno partecipato alle manifestazioni e ai sit-in stanno ancora chiedendo che vengano consegnati alla giustizia quanti hanno dilapidato il denaro pubblico e si sono sporcati le mani col sangue dei martiri, o hanno avuto un ruolo nella detenzione e nella tortura di persone innocenti… Purtroppo, tra quanti sono stati esplicitamente citati come responsabili, nessuno si è vista chiamare in causa o è andato incontro a procedimenti giudiziari.

Nel suo blog, Leena Ben Mheni pubblica un articolo dal titolo ‘La rivoluzione continua’. Eccone uno stralcio [en]:

La settimana scorsa è stata dura per i tunisini. Le cattive notizie sono arrivate una dopo l'altra. Saida Agrebi, nota per la corruzione e la lealtà nei confronti di Ben Ali e della moglie […] è fuggita dal paese. Due ministri noti per i crimini contro il popolo tunisino durante il regime di Ben Ali sono stati rilasciati. I tunisini hanno reagito a tutti questi tristi sviluppi. Un piccolo sit-in è stato organizzato davanti al Tribunale di prima istanza di Tunisi. Alcuni avvocati hanno poi tenuto degli interventi sull'attuale situazione nel paese e sulla necessità di continuare la rivoluzione. Oggi [9 agosto] è stata organizzata una manifestazione nella capitale, e la gente ha marciato dall'edificio dell'Unione generale del lavoro fino alla principale via di Tunisi, fermandosi davanti al Teatro per gridare gli slogan sulla libertà.

Il processo in contumacia a Ben Ali e consorte non ha soddisfatto il pubblico; molti lo considerano infatti una messinscena, dovuta all'incapacità delle autorità giudiziarie di pretendere dall'Arabia Saudita l'estradizione dell'ex presidente e della moglie, che vivono attualmente a Gedda.

Il popolo vuole una giustizia indipendente. Pulizia, pulizia, pulizia, a partire dal ministro della giustizia Chebbi. Vattene!". Foto di Afef Abrougui su Flickr.

Il manifesto dice: "Il popolo vuole una giustizia indipendente. Pulizia, pulizia, pulizia, a partire dal ministro della giustizia Chebbi. Vattene!". Foto di Afef Abrougui su Flickr.

Il Ministro della Giustizia ha cercato in più occasioni di rassicurare il popolo sull'indipendenza del sistema giudiziario, e sul fatto che sta facendo del suo meglio affinché quanti hanno dilapidato il denaro pubblico durante il periodo di Ben Ali, o che si sono resi responsabili della morte dei manifestanti durante la rivoluzione, vengano perseguiti a norma di legge. Ma ciò non sembra sufficiente a rassicurare blogger e manifestanti.

Sarah spiega [fr]:

Toujours selon le communiqué du ministère de la justice, la magistrature ainsi que les juges d’instruction sont totalement indépendants depuis le 14 janvier. Dans ce cas, deux hypothèses se présentent : soit ceux qui étaient en charge du dossier sont irresponsables et incompétents et il faut les virer, soit notre justice est totalement pourrie et la chute de l’ancien régime traînera la chute de plusieurs juges, magistrats et avocats corrompus. Personnellement, j’opte pour cette seconde hypothèse

Sempre secondo il comunicato del ministero della giustizia, dal 14 gennaio sia la magistratura che i giudici istruttori sono totalmente indipendenti. In questo caso, due sono le ipotesi: o quelli che si occupavano del caso sono irresponsabili e incompetenti e quindi devono essere licenziati, oppure la nostra giustizia è totalmente marcia e la caduta del regime porterà alla caduta di numerosi giudici, magistrati e avvocati corrotti. Personalmente, opto per questa seconda ipotesi.

Altri scherzano sulla giustizia tunisina, confrontandola con quella egiziana.

@The_Fan lancia un tweet [ar]:

خبر عاجل: حسني مبارك ونجليه ووزرائه يطالبون بمحاكمتهم بتونس #justicetunisie #tunisie LOL
Ultim'ora: Hosni Mubarak, i suoi figli e i suoi ministri chiedono di essere processati in Tunisia :)

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