Yemen: pressanti esigenze umanitarie ed economia allo stremo

In un comunicato rilasciato martedì 9 agosto, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha espresso grande preoccupazione sulla situazione in Yemen, per le sempre più pressanti esigenze umanitarie e per il deterioramento della situazione economica, seguiti a mesi di infiammate proteste contro il regime di Ali Abdullah Saleh.

In un tweet, Susan Rice, ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, afferma:

@AmbassadorRice: Ho dichiarato oggi, al Consiglio di Sicurezza, che l'avvio immediato, pacifico e ordinato di una transizione è nei migliori interessi del popolo yemenita.

Nel frattempo su Twitter continuano le discussioni sul futuro del Paese e sul ritorno del presidente Saleh, ferito due mesi fa nel corso di un attentato nella capitale Sanaa e ora convalescente in Arabia Saudita.

Manifestanti pro-democrazia in Yemen, il primo venerdì di Ramadan, copyright Demotix (05/08/11).

Manifestanti pro-democrazia in Yemen, il primo venerdì di Ramadan, copyright Demotix (05/08/11).

WomanfromYemen avverte::

@WomanfromYemen: Non tormentiamoci chiedendoci se e quando #Saleh tornerà, la domanda veramente importante è se l'INTERO sistema cambierà o se tutto rimarrà com'è. #Yemen

Yemen Updates nota:

@yemen_updates: Sia che #Saleh ritorni o che resti in #Arabia Saudita per sempre, ora ha la certezza di essere odiato dalla maggior parte degli #yemeniti. Il popolo ne ha abbastanza, khalas!

And Dima Khatib si chiede:

@Dima_Khatib: Saleh tornerà, Saleh non tornerà, Saleh tornerà, Saleh non tornerà! #Yemen

L'unica conclusione possibile sembra evincersi dalle parole di Ibrahim Mothana, che scrive:

@imothanaYemen: confusione e ambiguità ora regnano sovrane in #Yemen.

Mentre mille domande affollano la mente degli yemeniti, la crisi umanitaria ed economica pesa come un macigno sulle loro spalle. Sul suo blog, il 7 agosto, durante il Ramadan, il mese santo di digiuno per i musulmani, WomanfromYemen scrive [en] di essere rimasta 22 ore senza elettricità. Racconta di aver celebrato l'Iftar, la rottura del digiuno, a lume di candela:

Celebrare l'Iftar a lume di candela può sembrare fantastico, ma qui non lo è. Godersi l'Iftar cenando a lume di candela può essere divertente per una sera, ma è tutta un'altra storia se bisogna farlo ogni volta, come accade qui. Tutti i giorni da quando è iniziato il Ramadan, con la sola eccezione di oggi, siamo rimasti senza corrente per 22 ore su 24. In questo breve spazio di tempo sfruttiamo al massimo ogni minuto di elettricità. In questi preziosi momenti abbiamo spesso moltissime cose da fare. Quando le luci magicamente si riaccendono saltiamo in piedi in preda all'agitazione, uno di noi si precipita fuori ad azionare la pompa dell'acqua, mentre l'altro corre a prendere l'aspirapolvere. Certe volte semplicemente ci fiondiamo davanti al pc e preghiamo che il computer si connetta velocemente a internet prima che la corrente salti di nuovo. Prima di andare a dormire io e mio marito ci assicuriamo di aver ricaricato i nostri due cellulari, i due computer e ovviamente la nostra piccola lampada. In questo modo, anche se manca la corrente, riusciamo almeno a usare [Microsoft] word per lavorare o a guardare un film per distrarci un po’.

Ammette anche di essere molto tesa per la mancanza di sicurezza nel Paese:

Sovraccarico sensoriale per la settimana passata, ho i nervi a pezzi, sono molto stressata, al posto delle orecchie mi sembra di avere due antenne satellitari sempre pronte a ricevere il minimo segnale. Mi allerto per QUALSIASI cosa possa vagamente assomigliare al rumore di uno sparo o di un'esplosione e mi blocco, non riesco a pensare ad altro. Poi vado da mio marito o da chiunque sia nelle vicinanze cercando conferma del fatto che quello che ho sentito NON è il rumore di un'esplosione. Premesso che qui ci sono OGNI GIORNO fuochi d'artificio sparati nelle ore più disparate e forti temporali, è difficile distinguere tra il boato di un tuono o di un fuoco d'artificio e il fragore assordante di un'esplosione. Ad ogni minimo rumore la tensione sale alle stelle, e le mie continue domande innervosiscono mio marito.

Insieme alla tensione sale anche il carovita.  WomanfromYemen scrive:

Abbiamo disperatamente bisogno di un aumento di stipendio $$$$. Andare al nostro bar preferito in taxi, solo andata, ci costava 250 Rial yemeniti, ora il prezzo di una corsa è salito a 500 YR.  La benzina costava 1,500 YR a dabba (venti litri), quando il petrolio ha iniziato ha scarseggiare, il prezzo sul mercato nero è salito a 9,000 YR. Ora è sceso a 3,500 YR e c'è una discreta disponibilità di benzina (gli ingorghi stradali sono dovuti proprio a questo). Mi stupisce il fatto che, nonostante i prezzi siano duplicati, passando da 1,500 YR a 3,500 YR, la gente non si lamenti anzi, sono felici perché almeno ora abbiamo la benzina. A dispetto della città fantasma che Sanaa è diventata per un breve periodo, sono ricomparsi gli ingorghi stradali. La mia preoccupazione, ormai sembra abbastanza fondata, è che il costo di benzina, trasporti e beni alimentari di prima necessità continui a salire nonostante il calo dei prezzi.

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