Ghana: intervista alla blogger-giornalista Linda Annan, alla ricerca della “donna ideale”

Nonostante condivida il cognome con il ghanese più famoso del mondo, Linda Annan non è parente dell'ex Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan. Linda è una giornalista e blogger che collabora con Global Voices Online seguendo la blogosfera locale

Nel 2006 Linda ha fondato Obaasema, testata online dedicata al mondo femminile — il cui nome significa “donna ideale” in lingua Twi, la più diffusa del Ghana — che oggi  vanta una considerevole presenza sul web, con un sito internet, un canale YouTube, una web-tv, una pagina Facebook e, per finire, un profilo su Twitter.

Linda Annan: blogger e giornalista ghanese, fondatrice del magazine online Obaasema.

Linda è nata in Ghana, ma si è trasferita durante l'adolescenza negli Stati Uniti. Qui, al Bernard M. Baruch College di New York, si è laureata in Comunicazione per le imprese, con una specializzazione in giornalismo. Recentemente ha fatto ritorno in Ghana, dove sta lavorando nel settore dei media e delle comunicazioni.

In questa intervista con Steve Sharra, Linda parla del suo blog, della sua passione per la condivisione dei saperi e dell'empowerment femminile, di Obaasema e delle sue altre attività online.

Steve Sharra (SS): Per iniziare, parlaci di te. Chi è Linda Annan? Sei forse parente di Kofi Annan?

Linda Annan (LA): Sono una giornalista ghanese, specializzata in comunicazione, appassionata di politica e attivista in favore dell'empowerment femminile e giovanile e interessata a tutte le questioni sociali legate al continente africano. No, non sono parente di Kofi Annan, anche se apparteniamo entrambi all'etnia del Fante.

SS: Dove sei nata, dove sei cresciuta e dove vivi?

LA: Sono nata e cresciuta in Ghana, dove ho vissuto fino all'adolescenza. Poi mi sono trasferita negli Usa, ma da tre mesi sono tornata in Ghana.

SS: Cosa ti ha spinto a tornare in Africa e di cosa ti stai occupando?

LA: Ho sempre avuto il desiderio di tornare prima o poi in Ghana… La questione era: quando farlo? Quest'anno sembrava quello giusto: i miei piani andavano in quella direzione e oggi il Ghana è un paese maturo per ospitare i progetti che voglio intraprendere. Inoltre, avevo l'obiettivo di lanciare Obaasema anche in Ghana e negli altri Paesi africani. Ed è finalmente giunto il momento di iniziare a farlo. Di cosa mi occupo ora? Lavoro come consulente in un'azienda di comunicazione e marketing.

SS: Sei molto presente sul web, innanzitutto con Obaasema, il giornale che hai fondato e su cui scrivi. Raccontaci perché e com'è nato questo progetto.

LA: Ho fondato Obaasema qualche mese dopo essermi laureata. In generale, mi piace motivare e investire nelle persone; inoltre, credo nel potere delle parole e sono appassionata alle questioni femminili. Perciò ho scelto di usare lo strumento della testata online. La condivisione delle conoscenze, poi, è un'altra cosa che mi appassiona molto e un magazine online mi sembrava la piattaforma perfetta per lo scambio dei saperi. Inoltre, dopo la laurea, mi sono accorta della necessità di una piattaforma che aiutasse le giovani donne africane come me ad avere più potere nella società tramite diversi canali. A quel tempo, uno strumento di questo tipo era qualcosa che desideravo avere nella mia vita e conoscevo altre donne che ne avrebbero beneficiato: così ho deciso di creare Obaasema. Ho scelto un nome significativo: in lingua Twi, obaasema è tradotto come “donna ideale”, la donna che io vorrei essere e la donna a cui vorrei che ogni donna africana aspirasse. Qualunque idea si celi dietro questo “ideale”, però, deve trasformarsi in qualcosa di serio e reale.

SS: A chi si rivolge il magazine? Quante persone avete raggiunto finora?

LA: Obaasema si rivolge alle donne africane, anche se è innegabile che le questioni femminili sono spesso le stesse in tutto il mondo. Le nostre lettrici, infatti, non sono solo donne africane o originarie dell'Africa; online abbiamo un pubblico potenzialmente globale. La donna obaasema può essere quella che ricopre ruoli manageriali in un'azienda oppure l'artista che crea opere meravigliose o, ancora, la donna che abita in un villaggio e che non conosce i suoi diritti. Tutte queste donne hanno bisogno di essere incoraggiate e di accedere all'indipendenza e al potere a livelli differenti, per avere fiducia in se stesse e dare piena espressione alle donne che sono. A questo serve Obaasema. E, in tutta onestà, posso dire che siamo stati capaci di realizzare la nostra principale missione: incoraggiare e motivare le donne… Certo, c'è ancora molto lavoro da fare… Ma grazie ai commenti e al feedback degli utenti, sappiamo che i lettori vengono sfidati a riflettere su loro stessi e ad ambire a cose importanti, nelle loro relazioni interpersonali e con se stessi oppure nella realizzazione dei loro obiettivi. Mi fa molto piacere sapere che il nostro contributo alla società sta andando così lontano.

SS: Parlaci del tuo impegno con Global Voices Online. Come hai iniziato?

LA: Ho scoperto Global Voices Online nel 2009 e ho pensato che fosse un'incredibile fonte di informazione. Mi piace la diversità del team di GV e volevo farne parte; così ho scritto alcuni articoli sulla situazione politica in Ghana. Per qualche tempo non sono più stata in grado di contribuire, ma vorrei tornare ad essere attiva.

SS: Il tuo blog si chiama Abi Speaks: cosa ti ha spinto ad aprirlo?

LA: Sono abbastanza ostinata e, come ho già detto prima, mi piace condividere i saperi con gli altri. Abi Speaks è un'altra piattaforma che uso per fare proprio questo. Mi dà la possibilità di scrivere liberamente i miei pensieri, senza dover rispettare i limiti, per esempio, di Obaasema, che è una pubblicazione ufficiale. Inoltre, Abi Speaks è il mio modo di creare un'altra voce, più personale, fuori dal contesto di Obaasema.

SS: Nel 2007 sei stata messa in evidenza dal sito Black Star News nella rubrica “Imprenditore del giorno”. Come sei stata scoperta da BSN? Che cosa ha significato per te comparire su quel sito?

LA: Black Star News mi ha contattato online per un'intervista. Il loro articolo ha fatto parecchia pubblicità a Obaasema, specialmente perché a quel tempo la testata era ancora sconosciuta sul web.

SS: Cosa trovi d'interessante tra i blogger ghanesi?

LA: Mi piace il loro dinamismo; il coraggio mostrato negli articoli è esaltante e indica che i ghanesi stanno facendo passi avanti verso la “libertà di espressione”. I blogger, inoltre, sono piuttosto attivi: si incontrano regolarmente e sembra che abbiano creato un bel circolo di amici.

SS: Per concludere, quali le ambizioni future per Obaasema? E le tue personali?

LA: Nei prossimi mesi Obaasema sarà rinnovato e rilanciato. Quando avremo chiara l'impostazione della nuova versione, seguirà il lancio della rivista cartacea in Africa. Le mie ambizioni personali, invece, riguardano la mia carriera nell'ambito delle comunicazioni, che sta andando in una direzione imprevista e molto positiva; provo a rilassarmi e a vedere dove Dio mi condurrà. Al contempo ho intenzione di esplorare altre piattaforme online per far progredire Obaasema.

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