Cambogia: un blog su donne che motivano altre donne

Sreyneath Poole è una ragazza di 20 anni che è nata in Cambogia e ha compiuto i propri studi negli Stati Uniti. Sreyneath, che oggi studia Relazioni Internazionali presso l'Università di Redlands, ha creato un blog, “Inspiring Cambodian Women” [en, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato], nella speranza di motivare le donne cambogiane ad alzarsi in piedi e far sentire la propria voce.

Il blog su Tumblr “Inspiring Cambodian Women” è una forma di protesta contro la tradizionale convinzione che le donne cambogiane debbano stare esclusivamente in cucina. In un'intervista via email, l'autrice Sreyneath Poole spiega quali sono stati gli stimoli che l'hanno portata a dare vita al suo blog.

Global Voices (GV): Raccontaci qualcosa sulla tua vita personale e accademica.

Sreyneath Poole

Sreyneath Poole

Sreyneath Poole (SP): Sono nata e cresciuta a Phnom Penh [it]. Prima che mia mamma si sposasse per la seconda volta, vivevo vicino Psa Chas (Old Market) e frequentavo la scuola media Norodom e poi la scuola media superiore Chaktomok. Quando, nel 2000, mia mamma si è risposata, ero iscritta alla Scuola Internazionale di Phnom Penh (ISPP), che ho frequentato fino al 2005, quando con la mia famiglia abbiamo deciso di trasferirci a New York. Ho completato i miei studi e mi sono diplomata a New York, per poi trasferirmi a Redlands, in California, dove ho iniziato la mia carriera universitaria presso l'Università di Redlands. Attraverso l'università, sono iscritta a un programma denominato “The Johnston Center for Integrative Studies”: si tratta di un programma che dà la possibilità di creare discipline personali. Il titolo della mia materia personale è “Vivere con i conflitti politici attraverso le lenti delle relazioni internazionali e degli studi asiatici”, una disciplina basata in modo particolare sulle atrocità che hanno avuto luogo in Cambogia più di 30 anni fa.

GV: Da dove hai tratto l'ispirazione per iniziare il progetto e qual è lo scopo del blog “Inspiring Cambodian Women”?

SP: L'idea è partita da un tema, che avevo scritto per un corso, che trattava delle donne cambogiane e della discriminazione che queste subiscono, in particolar modo nella pubblica amministrazione. Dopo aver approfondito l'argomento, una delle conclusioni a cui sono giunta è stata che le donne cambogiane necessitano di modelli di ruolo. Qualcuno mi ha suggerito di creare un sito Web su questo tema e così è nato il mio blog. Lo scopo di “Inspiring Cambodian Women” è racchiuso nella speranza di motivare il mondo, soprattutto le donne cambogiane, ad alzarsi in piedi e far sentire la propria voce, a essere attivi sia all'interno della loro comunità che nel mondo intero.

GV: Come hai fatto a documentarti sulla forza delle donne cambogiane e quali sono stati i criteri secondo i quali hai scelto le donne di cui parlare nel tuo blog?

SP: Quando ho pubblicato il primo post su “Inspiring Cambodian Women”, in realtà erano poche le donne che avevo in mente. Pensavo di scrivere storie di donne che consideravo mie eroine personali, in quanto ero convinta che sarebbero stati pochi i lettori del mio blog, almeno all'inizio. Tra le donne che ammiro profondamente ci sono Mu Sochua, Chhom Numol e Loung Ung; anche mio padre ha contribuito, suggerendomi alcuni nomi di donne delle quali valeva la pena parlare. Ma ad un certo punto la mia lista personale di donne su cui documentarmi per poi esporre le loro storie sul blog è terminata. Pensavo che il mio progetto fosse già giunto al termine! Non volendo arrendermi, ho continuato a fare ricerche su altre donne cambogiane di cui raccontare, e ho iniziato a inviare il mio blog ad amici e familiari, chiedendo loro di spargere la voce. Così l'audience è cresciuta e sono stati i lettori stessi a chiedermi di scrivere storie di donne che loro consideravano personali eroine o motivatrici. I criteri che seguo per scegliere le favolose donne cambogiane da mostrare sul mio blog sono più o meno i suggerimenti dei miei lettori. Curare questo blog è un'esperienza che mi sta insegnando tantissimo: non mi ero mai resa conto di quante donne cambogiane coraggiose e incredibili ci fossero là fuori; donne che combattono per qualcosa in cui realmente credono, nella speranza di fare la differenza, in senso positivo, all'interno della loro comunità, nonostante tutte le circostanze avverse. Ogni volta che faccio delle ricerche su queste donne, sono sempre più motivata!

GV: Quali credi che siano le sfide necessarie da affrontare per il blog “Inspiring Cambodian Women”?

SP: La prima sfida che vedo è senz'altro il fatto di spargere la notizia dell'esistenza di questo blog a più persone possibili, in particolare alla comunità cambogiana, sia in Cambogia che all'estero. So che si tratta di una sfida perché non tutti hanno accesso a internet, quindi solo alcuni potranno leggere il mio blog.

La seconda sfida riguarda la facilità di accesso al mio blog. Volevo scrivere il blog sia in inglese che in khmer [it], ma siccome il mio khmer scritto non è molto buono sto chiedendo aiuto a mia zia. Si tratta di un processo lento: tradurre tutti i post in khmer è un obbiettivo che spero comunque di raggiungere in un futuro prossimo.

La terza sfida necessaria da affrontare è il tentativo di mostrare un maggior numero di donne cambogiane e il lavoro che fanno. Si tratta di un compito davvero difficile da eseguire dall'estero. Infatti spero che quando tornerò in Cambogia (molto presto), avrò la possibilità di incontrare tutte quelle donne che fanno la differenza, in senso positivo, nella loro comunità locale e di scrivere del loro lavoro.

GV: Ultima domanda ma non per questo meno importante: cosa vuoi che traggano i tuoi lettore dalle storie pubblicate sul tuo blog?

SP: I miei lettori sono le donne cambogiane in tutto il mondo, che si augurano di rappresentare una forza positiva nella loro comunità. Vorrei far conoscere queste donne, in modo che assumano un modello di ruolo a cui ispirarsi. Rappresentare un cambiamento in positivo nella comunità non significa necessariamente andare là fuori e mettere in piedi chissà quale progetto. Può significare qualsiasi cosa una persona voglia: trovare qualcosa a cui si è fortemente appassionati, che può essere scrivere, cantare o praticare un determinato sport; trovare un modo per superare gli ostacoli che la vita pone. Si può rappresentare un cambiamento in positivo semplicemente portando la propria passione e diffondendola all'interno della comunità.

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