Bin Laden e Twitter: anche i giornalisti americani sono diventati cittadini-reporter?

Quando la notizia della morte di Osama Bin Laden è stata diffusa il 2 maggio scorso, i giornalisti degli Stati Uniti hanno usato Twitter e i social media come tutti gli altri cittadini, per riferire dei loro sentimenti e di quanto avevano visto per le strade e perfino in aereo. Si rileva dunque un interessante contrasto con le modalità usate per descrivere l'11 settembre 2001, quando i social media erano soltanto una tecnologia nascente, specialmente nel mondo dei giornalisti professionisti. Alla fine anche i giornalisti sono diventati cittadini-reporter?

Ed Henry della CNN ha pubblicato un twit durante le celebrazioni davanti alla Casa Bianca a Washington:

@edhenrycnn [en, come gli altri link, eccetto ove diversamente segnalato]: gli urrà di gioia dietro di me fuori dalla Casa Bianca mi fanno venir voglia di piangere. uau. #binladen

Il giornalista e fotografo Thomas Cain, del network nazionale di informazione locale Main Street Connect ha scritto un twit a proposito del momento dell'atterraggio all'aeroporto John F. Kennedy di New York il 2 maggio:

@ThomasCain: Sono appena atterrato al JFK e il pilota ha trasmesso un annuncio per informarci della morte di Bin Laden. L'intero aereo è scoppiato in un applauso!

Foto: passeggeri al ritiro bagagli del JFK incollati al discorso di Obama sulla morte di Bin Laden su Twitpic

@ThomasCain: Foto: passeggeri al ritiro bagagli del JFK incollati al discorso di Obama sulla morte di Bin Laden. http://t.co/SXDhq0K

Anche Jim Forman, della squadra notturna di KING 5, nella regione occidentale dello Stato di Washington, ha pubblicato un twit su un'esperienza in aeroplano:

@jimformanKING5: una vedova dell'undici settembre è sul mio aereo. In lacrime. Viene confortata da tutto l'aereo. La vita altera l'evento a cui stiamo assistendo.

@jimformanKING5: Per i miei capi. La bella signora che ha perso suo marito ha rifiutato di comparire in tv stasera; è madre di due bambini. Da me otterrà spazio.

Non tutte le esperienze negli aeroporti americani sono state di giubilo, perchè i livelli dei controlli di sicurezza sono stati alzati:

@tmsruge: Morte di Osama Bin laden = livelli di sicurezza superiori al check-in.. Con “livello” intendo 7 ulteriori check point in un raggio di 30 metri + un addetto al timbro passaporti ancora più maleducato del solito

A New York, presso il sito di ground Zero, dove sorgeva il World Trade Center, i giornalisti hanno riferito di folle festanti.

http://www.youtube.com/watch?v=iPNx_E0Q7Jo

Lexi Mainland, il social media editor del New York Times ha pubblicato un twit:

@lexinyt: Appena arrivato a ground zero, dove si sentono sirene spiegate, scrosci di applausi ed acclamazioni.

@lexinyt: I ragazzi di cui ho appena postato la foto hanno subìto l'11 settembre a New York al loro primo giorno di scuola, a Manhattan.

Anche Matthew Bishop, capo dell'ufficio di New York dell’Economist ha pubblicato un twit da laggiù:

@mattbish: Un uomo con la vuvuzela è qui, come centinaia di cittadini-reporter!

@mattbish: Continuo a guardar su e a ricordare quelle persone che cadevano dal cielo proprio qui dove mi trovo adesso. Il ricordo è ancora vivo.

Jennifer Mascia, scrittrice ed impiegata del New York Times ha detto:

@jennifermascia: Davvero non posso credere quanto giovane sia questa folla. L'11 settembre dev'essere stato il momento determinante della loro infanzia.

Il mattino seguente a New York, Jeff Jarvis, un blogger della prima ora ed uno dei primi giornalisti a riferire delle conseguenze degli attacchi al World Trade Center, è tornato sui suoi passi fino a Ground Zero:

@jeffjarvis: Ho ripercorso i passi che avevo fatto qui l'11 settembre. Vedo una realtà più intensa rispetto al ricordo che ho della città.

Nel suo blog Buzz Machine, ha scritto un commovente ricordo di come l'11 settembre abbia orientato la sua carriera come ardente sostenitore sia del citizen journalism che del mezzo che lo rende possibile:

Appena ho visto le notizie, di riflesso mi sono messo su Twitter. Twitter è come il nostro Times Square in questo giorno di vittoria. Un reporter mi ha chiesto se questo possa essere un momento determinante per Twitter. Un altro momento determinante, ho detto. Oggi, la nostra grande esperienza condivisa riguardo alle notizie non è più definita come se tutti guardassimo la TV. Adesso, la TV è sullo sfondo. Twitter è dove molti di noi vengono per trovare le notizie e condividere i nostri pensieri e sentimenti.

Questo post fa parte del nostro speciale La morte di Osama Bin Laden.

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