Ungheria: escalation di violenza tra ungheresi e Rom nel nord del Paese

Lo scorso 26 aprile, quattro persone sono rimaste ferite [en, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] a Gyöngyöspata nello scontro che ha coinvolto ungheresi del gruppo di estrema destra Védero e appartenenti alla comunità Rom. E’ dallo scorso marzo che la tensione in questo paese dell'Ungheria settentrionale continua a crescere: lo scorso venerdì 22 aprile, un addestramento militare pubblico del Véderő aveva [avvelenato il clima, facendo allontanare le possibilità di una risoluzione pacifica] del conflitto fra le due comunità.

I media ungheresi hanno pubblicato resoconti contraddittori su come sia iniziato lo scontro, e nessuna delle due parti coinvolte se ne è assunta la responsabilità.

Il pianto di una bambina rom

Il pianto di una bambina rom tornata a casa dopo essere stata evacuata dal paese ungherese di Gyöngyöspata. Foto di David Ferenczy, copyright Demotix (24/04/2011).

Il blog Gyöngyöspata Solidarity ha pubblicato una traduzione dell’articolo pubblicato su index.hu [hu], nel quale János Ladó, della Fondazione Diritti Civili Rom, ha dichiarato che gli ungheresi avrebbero provocato i rom per tutto il giorno, fino ad arrivare allo scontro:

[…] Verso sera, nel mezzo di una festa di compleanno, le provocazioni sono aumentate, e sempre più persone si sono riunite nei due fronti contrapposti. I rom hanno chiamato la polizia: è arrivata prima una pattuglia a cui poi si sono aggiunti altri poliziotti.

Mentre la folla si riuniva nel centro della città, qualcuno ha iniziato a tirare sassi contro le finestre di una delle case del quartiere rom, a dieci minuti a piedi da qui; subito dopo, un ragazzino rom di quattordici anni è stato aggredito. Ha fatto seguito una vera e propria battaglia. Secondo Ladó, alcune persone sono rimaste ferite gravemente: lui afferma di averne contate tre. In seguito, la polizia ha chiamato rinforzi. Questo è stato confermato anche da un rappresentante del TASZ [HCLU – Unione Libertà Civili Ungheresi], che ha visto una serie di auto della polizia dirigersi sull'autostrada verso Gyöngyöspata. […]

Gábor Vona, leader del Jobbik, partito di estrema destra del parlamento ungherese, ha criticato il modo in cui il ministro degli Interni, Sándor Pintér, ha risposto alla situazione nel nord dell'Ungheria, chiedendo le sue dimissioni perché, a suo dire, non sarebbe stato in grado di proteggere i cittadini ungheresi dai rom, che “tengono l'intero villaggio, soprattutto i più anziani, in un clima di continuo terrore”.

Egyenlítő blog riferisce dell'invito rivolto da Vona al primo ministro Viktor Orbán per instaurare un dibattito sulle relazioni fra ungheresi e rom. Nel suo post [hu] il blogger arriva a una conclusione piuttosto drastica:

[…] Il problema è che oltre agli affronti verbali [si sono verificati] sempre più conflitti veri e propri. Nel frattempo il Governo mette mano alla Costituzione, fa qualche legge per attirare l'attenzione dei media e fa la predica all'Europa. […] [Facendoci regredire] esattamente [agli anni '30]. E, tristemente, tutti i segnali fanno intendere che a questi seguiranno nuovamente [gli anni '40].

Oppure c'è un'altra possibilità: da qui a due settimane, il nostro Paese potrebbe diventare più sicuro, se Orbán e Pintér dessero le dimissioni.

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