Libia: I pro e i contro dell'istituzione di una no-fly zone

Gli utenti twitter, i blogger e i netizen in generale stanno discutendo incessantemente circa gli obiettivi e l'efficacia dell'istituzione in Libia di una no-fly zone al fine di proteggere manifestanti e popolazione civile dagli attacchi aerei.

La discussione sulla natura di un'eventuale intervento è iniziata non appena sono cominciate le violente repressioni sulle manifestazioni pacifiche dei libici che contestavano il quarantennale regime di Gheddafi. Il pugno duro usato dal Colonnello sui manifestanti ha indotto molti componenti dell'esercito a defezionare, spingendo di fatto il Paese in una situazione di aperta guerriglia. Il bagno di sangue, che finora avrebbe ucciso tra le mille e le seimila persone [en, come tutti gli altri link di questo post], ha costretto la Corte Penale Internazionale e il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a indagare eventuali abusi sui diritti umani.

In teoria, l'istituzione di una no-fly zone impedirebbe alle forze fedeli al regime di usare aerei ed elicotteri per bombardare e mitragliare i manifestanti e le truppe degli insorti (in gran parte prive di alcun addestramento militare.) Come recentemente fatto notare anche da Global Voices, la scelta della no-fly zone resta controversa per una serie di motivi: è tecnicamente complessa da instaurare, è dispendiosa economicamente, potrebbe costare molte vite, e infine -a torto o a ragione- potrebbe aumentare la percezione del rischio di un'occupazione occidentale nel Paese.

Ecco un video che mostra un elicottero attaccare la città di Misurata, verso la fine febbraio.

http://www.youtube.com/watch?v=uR9M1VkXt2I&feature=related

Dopo che nel fine settimana del 6 marzo Gheddafi si è macchiato di nuove stragi l'idea ha preso sempre più piede. Lunedì 7 il Gulf Cooperation Council ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di istituire una no-fly zone per “proteggere i cittadini libici“. Anche Il Consiglio Transnazionale e Nazionale ad Interim, che rappresenta la ribellione anti-Gheddafi, ha cominciato a esercitare pressioni sul Parlamento Europeo e su tutto il mondo occidentale affinché questi impongano la no-fly zone. Avaaz, gruppo di attivismo digitale, ha creato una petizione per implorare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di porla in essere.

Mentre le atrocità sulla popolazione civile continuano, il dibattito sull'efficacia di un'eventuale no-fly zone resta più o meno lo stesso. Ecco una raccolta di tweet da fuori la Libia:

#libya La rivoluzione libica non ha “bisogno” di una no fly zone. In questo modo, si ridurrebbe soltanto il numero dei martiri, e Gheddafi alla fine perderà comunque, ma ci vorrà più tempo.

@ozpink: … ma se il mondo ci metterà troppo a instaurare la No Fly Zone, come pensate che reagirà il Colonnello alle critiche che gli piovono addosso da tutto il mondo? #Libya

@itchy8me: No fly zone sulla Libia. Chissà cosa ne pensa il popolo libico di questo tipo di intervento della comunità internazionale #feb17

@shradm: Come risolvere una crisi come quella libica? perché il resto del mondo non sa far altro che restarsene a guardare una guerra civile che sfocia nel genocidio? E’ davvero così difficile porre in atto una no-fly zone?

@plemochoe: #libya L'unico motivo per OPPORSI a una no-fly zone è che a farla dovrebbero essere gli statunitensi, e in quel caso la gente potrebbe cambiare la propria opinione

@Liberationtech: Invece di una no-fly zone, gli Stati Uniti potrebbero impiegare le sue navi e i suoi aerei per continuare a garantire la connettività a internet http://ow.ly/48A6A

@betasam: Pensate che gli USA finirebbero per interferire negli affari interni della Libia? Credete che la no-fly zone sia una soluzione? #randomthoughts

@Machahir123: L'aviazione libica rappresenterebbe una minaccia “modesta” all'idea di imporre una no-fly zone sul Paese: Corpo dei Marines USA tramite AFP #libye

Anche per quanti si trovano in Libia, o hanno contatti diretti col Paese, la situazione non è poi così semplice.

@IndyLibya: emissario statunitense della NATO afferma: Una no-fly zone sulla Libia non funzionerebbe http://goo.gl/fb/KJaGN #Libya #Feb17

@OnlyOneLibya: Sono favorevole alla no-fly zone contro Gheddafi, e al più presto possibile! Una no-fly zone gli impedirebbe di massacrare altri civili. I ribelli libici vogliono la no fly zone #Libya

@Proud2bBenghazi: @ArcanisZZ prima di tutto la #libya NON E’ l'Iraq o l'Afghanistan; in secondo luogo, abbiamo disperatamente bisogno di aiuto, vi chiediamo rifornimenti e l'istituzione di una No fly zone, solo così vinceremo la NOSTRA battaglia

Dagli Stati Uniti, un blogger che in passato ha lavorato nell'Intelligence della Difesa si dice preoccupato dell'eventualità che Gheddafi riesca a resistere al potere, se non ci sarà presto un voto in favore della no-fly zone.

La chiave di volta delle operazioni militari di Gheddafi è il controllo completo dello spazio aereo libico. Le forze di opposizione non hanno che vecchie artiglierie antiaerea, forse qualche lanciarazzi da spalla, entrambi strumenti di difesa che possono servire solo per respingere attacchi da basse quote, e per di più in mano a uomini non addestrati, che quindi risultano facili da evitare. Certo, gli elicotteri Mi-24, blindati e armati, sono più vulnerabili a questo tipo di armamentario, ma sono i piloti dell'aviazione libica che stanno sferrando gli attacchi più devastanti nei pressi della raffineria di petrolio e del porto della città di Ras Lanuf, a ovest di Tripoli, e ad Az-Zawiyah, che si trova a est. In entrambi casi, questi attacchi obbligano i ribelli ad abbandonare postazioni preziose, ottenute a caro prezzo…

La situazione potrebbe risolversi in due modi. O le Nazioni Unite autorizzano l'imposizione attiva di una no-fly zone, o Gheddafi resterà al potere.

Dal sito di news Ethiopian review, Eritreawi si interroga sull'eventualità che una no-fly zone diventi la scusa che consentirà ai ricchi Paesi occidentali di restarsene in Libia e darsi al saccheggio delle sue risorse:

Aspettate un attimo! La Lega Araba che attua una no-fly zone in Libia? Nella migliore delle ipotesi c'è da ridere, ma la cosa potrebbe finire per avere risvolti tragici. Non c'è nazione araba o africana con la supremazia aerea e la tecnologia necessaria a porre in essere una no-fly zone. Ciò che la Lega Araba sta facendo non è altro che porre le basi per le operazioni di terra, che saranno poi condotte dalle potenze occidentali. Saranno queste ultime a mettere le loro manacce sulla Libia, a instaurare un regime loro fedele, che renderà il Paese il cestino delle merende dell'Occidente, come già sono tutti gli altri Paesi arabi. La portata principale, ovviamente, sarà il controllo del suo immenso patrimonio petrolifero. Ecco qual è la posta in gioco in Libia, al momento.

Da Gerusalemme, Carl (che scrive su Israel Matzav) si interroga sull'eventualità che le implicazioni politiche rendano l'intera proposta della no-fly zone un semplice “bluff” delle forze NATO:

Ricapitoliamo: l'Inghilterra non può prendervi parte, la Francia non è disposta a meno che non ci sia una risoluzione Onu (che non pare in procinto di arrivare… pensate a queste parole: “veto russo o cinese”). Questo lascia Obama isolato. Ma credete davvero che gli Stati Uniti guidati da Obama siano disposti ad assumersi da soli l'impegno di instaurare una no-fly zone sulla Libia? State scherzando…

Questo post fa parte del nostro speciale Rivolte in Libia 2011.

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