Europa Centrale & Orientale: prime reazioni ai cablogrammi di WikiLeaks

Anche se sono altre le regioni del mondo che ricorrono più frequentemente nella raccolta di cablogrammi diplomatici statunitensi pubblicati finora da WikiLeaks [en, come tutti i link di questo post tranne ove diversamente segnalato] nota nel mondo come Cablegate, in questa prima ondata di documenti è possibile trovare anche riferimenti a Paesi europei.

Di seguito trovate una prima selezione di reazioni a freddo dei blogger delle regioni interessate.

Piran Café, blog sloveno, ci comunica il Paese balcanico più ricorrente:

Pare sia la Croazia.

Dei 251.287 cablogrammi delle ambasciate statunitensi resi pubblici a partire dal  28 novembre scorso da Wikileaks, 2.053 si riferiscono alla Croatia, almeno stando al grafico ‘Cables by Country‘ che troviamo sulla pagina WikiLeaks dedicata al Cablegate. […]

I “contendenti” balcanici sono:

Seguono Bosnia e Erzegovina con 1.419 dispacci, poi Serbia e Montenegro con 1.244; la Slovenia è quarta, con 947: chiudono la classifica Macedonia (783) e Montenegro (783) . […]

Anche se finora non sono stati pubblicati documenti relativi alla Slovenia, il Paese – assieme all'isola del Pacifico di Kiribati – è già sotto i riflettori a causa della diatriba sul rilascio dei prigionieri di Guantanamo:

[…] Documenti riservati dffusi dal Guardian, dallo Spiegel, da Le Monde e dal New York Times fanno alcuni accenni a un accordo poco equilibrato che gli Stati Uniti avrebbero offerto alla Slovenia. La maggior parte dei resoconti proposti affermano che…

Il [New York Times] parla di documenti che dimostrerebbero come gli Stati Uniti abbiano usato tattiche spregiudicate pur di conquistarsi il consenso degli altri Paesi per accogliere i detenuti rilasciati dal carcere di Guantanamo. Pare che alla Slovenia sia stato concesso un incontro tra il suo Primo Ministro e Barack Obama solo a patto di ospitarne uno, mentre all'Isola di Kiribati sarebbero stati offerti alcuni milioni di dollari in cambio di un intero gruppo di ex-detenuti.

Milan Balažic, portavoce del Ministero degli Affari Esteri sloveno, ha poi negato l'esistenza di un simile accordo, insistendo che per motivi legali la Slovenia non potrebbe accogliere alcun detenuto di Guantanamo, e che la visita negli Stati Uniti del Primo Ministro Borut Pahor è comunque prevista per l'anno prossimo. La dichiarazione, però, non chiarisce se ci sarà o meno un incontro con il Presidente degli Stati Uniti. […]

Viktor Markovic, del blog Belgraded.com, ha proposto un breve riassunto dei file che menzionano il Kosovo, notando poi su Twitter che il post aveva “ricevuto un migliaio di visite già nelle prime ore dalla pubblicazione… pare che tutti siano alla ricerca di segreti oscuri!”:

[…] I primi passaggi interessanti riguardano commenti sul Governo kosovaro e sulla sua insoddisfazione circa la collaborazione tra EULEX [it] e la Serbia, ma anche sull'insoddisfazione dell'Unione Europea sul Ministro degli Esteri serbo MFA Vuk Jeremic:

[Il consigliere Diplomatico dell'Eliseo Jean-David] Levitte ha fatto notare che dopo aver firmato due protocolli tecnici con la Serbia, la missione EULEX starebbe incontrando difficoltà nei rapporti diplomatici con il Governo del Kosovo e con l'intera popolazione.  Il personale della missione spera di riportare la calma, ora che il Paese si prepara ad affrontare le elezioni amministrative. Il Vice Segretario di Stato americano, Philip H. Gordon, ha dichiarato che i kosovari dovranno accettare i protocolli, ma che andrebbe loro spiegato chiaramente che si tratta di accordi tecnici che non avranno alcun impatto sull'indipendenza del Kosovo come Stato. Levitte ha anche criticato il ministro degli esteri serbo Jeremic, affermando che questi non starebbe facendo nulla per incoraggiare il ritorno dei Serbi in Kosovo o per collaborare con il suo Governo. Levitte segnala che Jeremic “fa grandi promesse” ogni volta che viene in Francia, ma che poi non le rispetta. Levitte ha deciso di non incontrarlo più, non considerandolo affatto quel “volto moderno di Belgrado” che lo stesso vorrebbe far credere di essere. […]

Giustino, blogger estone autore di Itching for Eestimaa, si lamenta sarcastico che i responsabili del sito WikiLeaks “non hanno ancora capito che l'Estonia è il centro dell'universo”:

Continuo a cercare su WikiLeaks i cablogrammi diplomatici dell'Ambasciata statunitense a Tallin. “Demagoghi locali noti per i loro torbidi affari immobiliari!” “Facoltosi cioccolatai potrebbero avere intrallazzi con il crimine organizzato!”

E invece niente. […]

Questa settimana, il sito punta a diffondere 251.287 cablogrammi trapelati dalle ambasciate statunitensi: 610 riguardano l'Estonia, ma ancora non sono stati caricati. […]

Tornando serio, Giustino critica l'approccio di WikiLeaks, che considera incentrato sugli Stati Uniti:

[…] Anche se, come tutti, non vedo l'ora di saperne di più sulle strategie degli Stati Uniti, apprezzerei moltissimo che WikiLeaks fornisse informazioni anche su altri Paesi, perché visti i cablogrammi trapelati, gli interessi globali di cui si parla in essi, e anche la prevalenza dell'uso dell'inglese, pare che la maggior parte dei materiali riguardino gli Stati Uniti. Da americano dico: non è giusto! Un'organizzazione mediatica internazionale dovrebbe offrire informazioni più variegate. In altre parole: dove sono i cablogrammi confidenziali russi, Julian [Assange]? Qui in Estonia ci aspettiamo di più.

Robert Amsterdam, avvocato che fa parte dello studio che difende [il manager di Yukos] Mikhail Khodorkovsky [it], ha scritto questo post a commento della parte dei cablogrammi relativa alla Russia:

Non c'è da stupirsi se i Servizi Segreti Russi, l’FSB [it], hanno fatto intendere la volontà di voler assassinare il fondatore di Wikileaks, Julian Assange. Nella prima ondata di cablogrammi diffusi ieri, abbiamo avuto modo di vedere cosa pensano davvero gli esponenti ufficiali del Governo degli Stati Uniti riguardo ai rapporti con i nuovi partner russi, svelando il profondo cinismo della “nuova politica” di Obama. Inoltre, sembra che quando Wikileaks aprirà i suoi archivi sulla Russia ci sarà molto altro materiale.

A parte l'ossessione per il rapporto con la Russia solo in relazione con l'Iran, i cablogrammi rivelano una precisa consapevolezza dell'involuzione democratica che sta avvenendo in Russia, cosa che pare nettamente in contraddizione con le dichiarazioni positive di Obama sui rapporti ufficiali tra i due Paesi. Vladimir Putin viene definito “capobranco” di uno “Stato virtualmente mafioso”, mentre Dmitry Medvedev “sarebbe il Robin di Putin, che è Batman.” […]

Le reazioni degli utenti twitter russofoni sono piuttosto diversificate.

@sergey_gaber si dice ottimista [ru]:

A proposito di WikiLeaks: sembra sia giunta finalmente un'epoca in cui nessuno teme più il prossimo. E’ meraviglioso.

@kushnir72 è inveece preoccupato [ru]:

Tutta questa faccenda di WikiLeaks non farà altro che portare al bando di Internet! :)

@GlazTV non sembra fidarsi completamente [ru] dei cablogrammi diffusi perché Julian Assange [it], caporedattore e portavoce del sito, non è ancora stato ucciso.

Una cosa che non capisco è: come mai il tizio che ha inventato WikiLeaks e che sta facendo passare un brutto momento agli Stati Uniti è ancora vivo e se ne va a spasso? Questa cosa mi fa venire strani pensieri…

Infine, @yasviridov ha pubblicato questo commento [ru], che finora è stato rilanciato da almeno altre venti persone:

Caspita! I miei veri voti di geometria della quinta elementare sono stati svelati da WikiLeaks! Quando li scoprirà, mamma mi ucciderà!

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