Il Giappone slitta molto in basso nella Classifica Mondiale della Libertà di Stampa

Classifica della libertà di stampa secondo RSF (reporter senza frontiere) infografica

Nel 2014, il Giappone è caduto ancora più in basso nella classifica mondiale della libertà di stampa stilata da Reporter Senza Frontiere: si trova infatti in 59esima [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] posizione su 180. Il motivo? Il rapporto annuale cita una nuova legge che tutela i segreti di stato adottata a dicembre 2013:

The “special intelligence protection bill” that the National Diet in Japan (59th, – 5) adopted in late 2013 would reduce government transparency on such key national issues as nuclear power and relations with the United States, now enshrined as taboos. Investigative journalism, public interest and the confidentiality of journalists’ sources are all being sacrificed by legislators bent on ensuring that their country’s image is spared embarrassing revelations.

La Legge Speciale sui Segreti di Stato, che la Dieta giapponese ha adottato alla fine del 2013, riduce la trasparenza di governo a proposito di alcuni temi fondamentali per la nazione, come le risorse nucleari e le relazioni con gli Stati Uniti, oggi sacri come fossero tabù.  Il giornalismo investigativo, l'interesse pubblico e il carattere confidenzialità delle fonti per il giornalismo, sono state tutte sacrificate dai legislatori, decisi a assicurare che l'immagine che si ha del loro paese sia privo di rivelazioni imbarazzanti.

L'indice sottolinea anche l'aspetto della discriminazione dei giornalisti freelance o stranieri, per quanto riguarda la loro partecipazione alle conferenze stampa e all'informazione.

In generale, i giapponesi non considerano la libertà di stampa come un diritto, perché la maggior parte delle persone si limita a ricevere informazioni passivamente dai mass media. Comunque sia, con il paese che continua a scivolare verso il basso nella classifica della libertà di stampa (il Giappone è passato dalla 22esima posizione alla 53esima, tra il 2013 e il 2014) e allo stesso tempo, col tentativo di insabbiare il caso del disastro nucleare a Fukushima [it], i giapponesi stanno iniziando a prendere posizioni piuttosto critiche nei confronti della condizione della stampa del loro paese.

Il giornalista indipendente Ryusaku Tanaka parla della notizia su Twitter [jp]:

Il Giappone è alla 59esima posizione nella classifica della libertà di stampa?? Non si può dire che la libera informazione venga soppressa con la forza per decisione del governo – come avviene in Russia e in Cina. I mass media in Giappone sono un tutt'uno col potere. Hanno la libertà di fare clamore, quanto preferiscono, a favore dei loro speciali privilegi. Non si potrebbe dire, invece, che il grado di libertà posseduta dai mass media gipponesi è il mogliore al mondo?

Un altro utente di Twitter, Daisuke Murakami, commenta amareggiato [jp]:

La corruzione dei mass media non è un fenomeno iniziato da poco, ma è arrivato a un livello tale per cui si potrebbe parlare di vera e propria ‘malattia’. Che tipo di notizie vediamo normalmente? E’ meglio esserne consapevoli. Francamente, sono anche meno credibili dei politici.

L'utente “Soret” sottolinea [jp] sul social newtork Hatena (un aggregatore di notizie di attualità da diversi siti web) che il Kisha club, un sistema di gruppi esclusivi per giornalisti dei mass media giapponesi, sta contribuendo ad aggravare il problema:

The original low ranking was probably the fault of the existence of the kisha club. And without mentioning a word in that regard, only picking up stories on the nuclear accident and the state secrets law, they lose more and more of their credibility.

La vera causa per una posizione così infima è l'esistenza del kisha clubE visto che non dicono neanche una parola sul disastro nucleare di Fukushima o la Legge sul Segreto di Stato, stanno perdendo sempre più di credibilità.

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