Yemen: palesi violazioni della libertà di stampa ad opera dei religiosi di Houthi

L’espansione del dominio del gruppo religioso di Houthi [en], su ampia scala in Yemen è un chiaro segnale delle conseguenze dell'acquisizione del potere religioso settario nel Paese. Ciò si riflette palesemente sulla realtà della libertà, e, in particolar modo, della libertà di stampa e i espressione, sempre più spesso oggetto di violazioni. 

Dalla loro invasione della città di Sana'a, dello scorso 21 settembre, sono stati contati circa 52 casi di violazione nei confronti di giornalisti e operatori del settore mediatico, e questo solo nel primo mese in cui Houthi ha preso il controllo della città, si legge nel rapporto pubblicato da Freedom Foundation [ar] – un’organizzazione locale con sede a Sana'a che monitora la libertà di stampa nel Paese. Queste cifre sono un indice spaventoso di ciò che si prospetta per il futuro e rappresentano anche una battuta d'arresto per la libertà di stampa, dopo il lieve progresso scaturito dalla presa del potere del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi [it] nel febbraio 2012. Queste violazioni rappresentano un ritorno ai metodi repressivi messi in atto durante il governo dell'ex presidente Ali Abdallah Saleh e sono indice della mancanza di qualunque forma di protezione dei giornalisti da parte del governo.

Hani Al-Juneid [ar, come tutti i link seguenti], giornalista e attivista politico, è una delle vittime di quelle violazioni. Sulla sua pagina di Facebook ha ricevuto numerose minacce di morte, a causa delle critiche che aveva mosso contro le ultime attività di Houthi; le intimidazioni più recenti risalgono al 21 ottobre, dove si legge:

“تعديت حدودك يا حيوان، الرد عليك سيكون باللغة الوحيدة التي تفهمها، والله ما تفلتوا“.

Hai superato il limite animale, la risposta sarà nell’unica lingua che capisci e sappi che non ci sfuggi.

صورة لتهديد الذي تلقاه الصحافي هاني الجنيد.

Ho contattato Hani, il quale mi ha fornito i dettagli sulla minaccia ricevuta, dicendo:

ما يحصل معي يحصل مع كل اليمنيين وكل الصحافيين في الوقت الحالي.

Ciò che sta accadendo a me, in questo momento, sta accadento a tutti gli yemeniti e a tutti i giornalisti.

Di fatti, dalla caduta di diverse città nelle mani dei membri di Houthi, le violazioni dei diritti umani hanno registrato cifre da record. Ad esempio, i militanti di Houthi hanno attaccato le reti televisive Yemen Tv e Suhali Tv, canale sostenitore delle riforme del loro partito avversario; molti giornalisti, o i loro parenti, sono stati rapiti e numerose case di cittadini inermi sono state prese di mira.

Le forme di minaccia e abuso perpetrate dagli Houthi ai danni dei giornalisti sono molteplici. Il 17 ottobre, un gruppo armato seguace degli Houthi ha preso d'assalto l'ufficio sede del sito di informazione “aleshteraky.net” (socialista.net), appartenente al partito socialista yemenita. Hanno anche arrestato il giornalista Bader Al- Qabati, poiché aveva diffuso tramite questo sito delle informazioni sugli abusi e i crimini commessi dal gruppo religioso nei confronti dei cittadini e sulla loro invasione delle città.

Mi sono messa in contatto anche con Bader Al-Qabati, per farmi raccontare del suo arresto e mi ha riferito che verso le 3.30 del mattino di venerdì 17 ottobre cinque uomini armati appartenenti agli Houthi hanno fatto irruzione nell'ufficio del sito “aleshteraky.net” dove lavora. Ha poi aggiunto:

قُبض على بدر القباطي لعدد من الساعات على خلفية عمله في موقع الإشتراكي نت.

Bader Al-Qabati è stato trattenuto per alcune ore a causa del suo lavoro per il sito Al-Ishtiraki.net.

جهوا لي تهمة سرقة تلفون، واخبرتهم أني اعمل هنا في هذا الموقع، لكنهم اقتادوني بالقوة دون حتى أن يفتشوني أو يفتشوا المكتب، وهذا ما يؤكد أن اتهامهم كذب والغرض منه ترهيبنا وتخويفنا لأننا في الفترة الاخيرة قمنا بتغطية احداث اجتياح صنعاء على مدى اسبوعين، وهذا الأمر أزعجهم ولم يروقهم.

Mi hanno accusato di aver rubato un telefono, li ho informati che lavoravo in quell’ufficio per il sito Al-Ishtiraki.net, ma loro mi hanno preso con la forza, senza nemmeno perquisirmi o perquisire l'ufficio. Questo conferma che la loro accusa era una menzogna e che l'obiettivo era quello di intimidirci o spaventarci, poiché negli ultimi tempi avevamo parlato per due settimane degli atti di invasione della città di Sana'a e questo li ha certamente disturbati.

Bader ha proseguito dicendo:

في الطريق وانا معتقل بين ايدي المسلحين، كانوا يحققون معي ويهددوني بقطع يدي وإطلاق النار على رأسي. وبعد إن اوصلوني الي مكان قريب من كلية الشرطة، كان هناك شخص قال لهم انه ليس انا المتهم، فأطلقوا سراحي دون حتى أن يعتذروا لي.

In questo modo sono finito nelle mani dei militanti, i quali mi hanno interrogato minacciandomi di tagliarmi le mani e gettare nel fuoco la mia testa. Dopodiché sono stato portato in un luogo vicino ad una accademia di polizia e lì qualcuno ha detto loro che non ero io l'accusato; solo allora mi hanno rilasciato senza nemmeno scusarsi.

Le violazioni dei diritti dei giornalisti non sono una novità in Yemen, ma ciò che contraddistingue gli abusi commessi dai militanti di Houthi è il fattore religioso e il modo in cui esso viene utilizzato per sopprimere gli altri. A tal proposito Hani afferma: 

الاسبوع الماضي اعتقلت جماعة الحوثي أحد موظفي شركة الاتصالات (سبأ فون) في العاصمة صنعاء بحجة انه يتعاطى الكحول، ثم قامت بتسليمه وهو جثته هامدة لأهله بعد يوم من اعتقاله، دون أدنى تحقيق او مسألة لمقتل الرجل.

La settimana scorsa Houthi ha arrestato un impiegato della compagnia telefonica “SabaFon” nella capitale Sana'a con il pretesto che avesse fatto abuso di alcool. Un giorno dopo il suo arresto è stato consegnato alla famiglia il corpo senza vita dell'uomo, il tutto senza che fosse avviata la minima indagine sulla sua morte.

In un momento in cui non vi è sicurezza per tutti gli yemeniti, i giornalisti sono altrettanto a rischio, poiché di questi tempi non esiste una fonte di protezione per nessuno. Le forze armate di Houthi controllano la maggior parte delle province del nord, ad eccezione della provincia di Ta'iz, e questa situazione è il frutto di una totale assenza di servizi di sicurezza governativi.

In merito a ciò Hani ha affermato:

 رغم أني أحد اعضاء الحزب الاشتراكي اليمني ولكني اشعر بالخوف، والخطر محدق بي دوما. الحزب الاشتراكي لم يستطع ان يحمي موقعه الاخباري، فكيف له أن يحمي اعضاءه؟!.. اشعر ان قتلي ممكن ان يحدث في اي وقت، كما هو حال الكثيرين.

Sebbene io sia un membro del partito socialista yemenita, ho paura e temo costantemente un pericolo imminente. Se il partito socialista non è riuscito a proteggere nemmeno la sede del suo sito di informazione, come potrà mai proteggere i suoi membri?! Temo di poter essere ucciso da un momento all'altro, come è accaduto a molti altri.

Il gruppo degli Houthi annovera tra le proprie fila tutte le famiglie Hashemite dello Yemen, e Hani appartiene a una di esse. Secondo il giornalista, ciò lo pone in una posizione di particolare pericolo, in quanto egli è un critico del movimento religioso. Per questo infatti, il gruppo, considerandolo un ribelle, potrebbe essere già in agguato, pronto ad ucciderlo poiché egli non si è schierato con i militanti. Hani riferisce: 

في الحديث المتوارث لرسول صلى الله عليه وسلم مخاطب فيه آل البيت (الهاشميين)، حيث يقول الحديث: “ما صلح منا وما خبث من الشيطان“. وبموجب ذلك فأنا أعتبر مناهض للحركة الحوثية، شيطان خبيث، ويستحق القتل!!. 

In un hadith del Profeta (la pace e la benedizione siano su di lui) riporta che egli, parlando con un membro della famiglia Hashemita, disse: “Ciò che vi è di buono viene da noi, quanto al male è frutto del diavolo”. In questa prospettiva io sono considerato un oppositore di Houthi, pertanto un demone maligno che merita di essere ucciso.

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