Iran: Chattare è un male? WeChat bloccato dalle autorità

WeChat

Secondo alcune notizie [fa, come tutti gli altri link salvo diversa indicazione] pubblicate su diversi siti e blog d'informazione, il fornitore di servizi internet della Repubblica Islamica ha bloccato l'accesso a WeChat [it]. Si tratta di un'applicazione che consente ai possessori di smartphone di connettersi ai social network online. Mentre lo stesso presidente iraniano e almeno un altro paio di suoi ministri utilizzano varie piattaforme di social media per comunicare con i loro sostenitori, ai cittadini iraniani è impedito l'accesso a siti come Facebook.

L'utente Iran Vatan Dust ha commentato la notizia su Twitter:

La prossima cosa che tenteranno di filtrare sarà il pensiero del popolo.

L'utente Faaar Ranak ha aggiunto:

Non importa se si usi WeChat o meno. Il vero problema è che lo stanno filtrando.

Il blogger iraniano Gilboygreen scrive:

Perché la Repubblica Islamica ha filtrato WeChat? Perché hanno paura quando le persone comunicano tra loro. Oggi probabilmente [un'applicazione] viene filtrata, perché simboleggia il dialogo. Per quale ragione alle persone non è consentito confrontarsi? Le autorità dovrebbero rispondere a questa domanda. Se un canale per il dialogo, lo scambio di idee e la comunicazione viene bloccato, come ci si può aspettare che le persone risolvano i problemi di una società attraverso il dialogo?… Non temete la parola “chat”. La chat è una semplice azione umana, accettata nelle più diverse società.

1ironi, un altro blogger, commenta così:

“Secondo una legge non scritta [la tradizione] qualsiasi prodotto – incluso il cibo – che arriva in Iran da lontano per la prima volta è bandito… Esistono molti esempi di questo tipo di prodotti, diventati dei bersagli, come per esempio mangiare pomodori e guardare la TV, [erano stati tutti etichettati come peccaminosi Haram [it] ]. Diversi deputati hanno fatto pressione per censurare WeChat, ma possiamo ancora accedervi con psiphon [un sistema di elusione [en] ].

Iran-man-massoud, sul suo blog, si rivolge con sarcasmo al nuovo presidente iraniano:

Grazie Rouhani.

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