Il suono dei tamburi di guerra si fa sempre più forte mentre il Congresso statunitense si prepa a votare per un bombardamento “punitivo” in Siria. Sulla rete tutti sono diventati improvvisamente esperti della questione siriana.
Iyad El-Baghdadi, palestinese, osserva:
Isn't it amazing how everyone's conscience suddenly woke up when it comes to the horrible suffering of #Syria‘s people?
— Iyad El-Baghdadi (@iyad_elbaghdadi) September 1, 2013
Non è ammirevole come la coscienza di ognuno improvvisamente si risvegli davanti alle terribili sofferenze del popolo siriano?
Mohja Khaf, siriana, si dichiara contraria ad un intervento armato. Queste le ragioni:
My axis is women& men of the grassroots Syrian revolution. US strikes will not help their legitimate struggle for a free,democratic #Syria
— Mohja Kahf (@ProfKahf) August 29, 2013
Il mio sostegno va agli uomini ed alle donne della rivoluzione siriana. L'attacco degli USA non sarà di nessun aiuto alla loro legittima lotta per una Siria libera e democratica.
US strikes are not a magical bullet that will take out the Butcher of #Syria and save the day.
— Mohja Kahf (@ProfKahf) August 29, 2013
L'attacco degli USA non è la pallottola magica che metterà fine ai massacri in Siria, risolvendo tutto.
U.S. strike is not a prayer-answer to the Syrian humanitarian crisis—it means more civilian agonies. #Syria
— Mohja Kahf (@ProfKahf) August 29, 2013
L'intervento degli USA non è la risposta alla crisi umanitaria in Siria ma sarà solo un'ulteriore agonia per i civili.
E aggiunge:
Let no one deny the horrific massacres of Syrian civilians by assad, no matter what position one has on the imminent U.S. strikes #Syria
— Mohja Kahf (@ProfKahf) August 29, 2013
Che nessuno neghi gli orribili massacri in Siria perpetrati da Assad, a prescindere dalla propria posizione circa l'intervento armato da parte degli USA.
Kahf ci ricorda:
No matter your position on US strikes #Syria, DO NOT DENY that young Syrians took to streets in genuine grassroots REVOLUTION. Goddammit.
— Mohja Kahf (@ProfKahf) September 4, 2013
Non importa la tua posizione riguardo l'attacco da parte degli USA, NON PUOI NEGARE che i giovani siriani siano scesi in strada per una genuina RIVOLUZIONE. Maledizione.
E Amal Hanano, siriano, aggiunge:
Reminder: thousands of Syrians were killed for chanting: the people want to topple the regime. #Syria
— Amal Hanano (@AmalHanano) August 30, 2013
Promemoria: migliaia di siriani sono stati uccisi per aver protestato: il popolo vuole rovesciare il regime.
Maysaloon, siriano, manifesta la sua sorpresa nel notare i diversi standard di valutazione delle varie nazioni:
Saud al Faisal says that Assad's use of poison gas cannot be tolerated. Funnily they didn't mind when Saddam used it #Pt #PotKettleBlack
— Maysaloon (@Maysaloon) September 1, 2013
Saud al Faisal dice che l'uso dei gas tossici da parte di Assad non può essere tollerato. E’ divertente che non gli importasse quando l'ha usato Saddam.
E Dima Khatib aggiunge:
مجرد ألا يثق المرء بالأميركان لا يعني أنه أصبح يساند نظام الأسد ولا يدافع عنه. كفى ممارسة للإرهاب الفكري والإقصاء باسم النضال من أجل الحرية
— Dima Khatib أنا ديمة (@Dima_Khatib) September 1, 2013
Essere contro l'attacco statunitense non significa stare dalla parte del regime di Assad. Basta col terrorismo intellettuale e con l'annientare gli altri nel nome della lotta per la libertà
Secondo Michael Hanna, una guerra in Siria potrebbe durare per anni:
If we want to have serious discussion about Syria, we should begin with understanding that this war, on current trajectory, will last years.
— Michael Hanna (@mwhanna1) September 2, 2013
Se vogliamo discutere seriamente sulla Siria, dovremmo innanzitutto capire che la guerra attualmente in preparazione durerà per anni.
Dal Bahrain, lo scrittore Ali Al Saeed scrive su Twitter:
#Obama‘s message to evil dictators of the world: It's cool to slaughter your people as long as you don't use chemical weapons. #Syria #Assad
— Ali Al Saeed (@alialsaeed) September 4, 2013
Messaggio di Obama a tutti i dittatori malvagi del mondo: massacrare la propria gente va bene fino a quando non si ricorre alle armi chimiche.
In un tweet precedente, si chiede:
How is killing 100,000 & displacing 2 million people is fine, but using poison gas on 1000 requires military strike? #Syria #SyriaCrisis
— Ali Al Saeed (@alialsaeed) September 4, 2013
Come mai uccidere 100.000 persone e metterne in fuga 2 milioni può andar bene, mentre usare i gas tossici su 1.000 di loro richiede un intervento armato?
Ad Amman, la capitale della Giordania, Ali Dahmash, ha assistito a una manifestazione contro la guerra svoltasi davanti all'ambasciata degli Stati Uniti:
Just passed by the US Embassy in #Amman and there were a few 100 people peacefully protesting Obama decision to bomb #Syria – #Jordan #Jo
— Ali Dahmash (@AliDahmash) September 1, 2013
Sono appena passato davanti all'ambasciata degli USA ad Amman e c'erano alcune centinaia di persone che manifestavano pacificamente contro la decisione di Obama di bombardare.
Il cronista Marc Lynch aggiunge:
Saddest part of Obama admin Syria war push is seeing them peddling the same arguments they spent two years effectively smacking down.
— Marc Lynch (@abuaardvark) September 4, 2013
La cosa più triste dell'amministrazione Obama riguardo la Siria è che ora cercano di venderci le stesse argomentazioni che per due anni hanno smontato.
Mentre un cronista degli UEA, il sultano Al Qassemi, chiede:
Why do the Gulf States ($123B arms purchases from the US in 2010) & Turkey (Nato's second largest army) outsource their Syria war to the US?
— שחררו את פלסטין (@SultanAlQassemi) September 1, 2013
Perché gli Stati del Golfo (armi per 123 miliardi di dollari comprate dagli USA nel 2010) e la Turchia (secondo più grande esercito tra i Paesi Nato) lasciano la loro guerra in Siria agli Stati Uniti?
Sentirsi confusi è normale, dice Ms. Entropy dall'Egitto:
Unlike many of the instant experts on #Syria, I know only enough about the context to grasp my ignorance – itself enough to break my heart.
— Ms. Entropy (@MsEntropy) September 1, 2013
A differenza di molti esperti improvvisati sulla Siria, so abbastanza per essere certa della mia ignoranza – e il che è sufficiente a spezzarmi il cuore.