L'Indonesia abbandonerà i suoi progetti sul nucleare?

La costruzione della prima centrale nucleare [en, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] indonesiana, il cui completamento era previsto entro dieci anni, è stata accantonata a causa del disastro giapponese [it]. L'Indonesia ha grandi giacimenti di uranio ma si trova, come il Giappone, all'interno del cosidetto ring of fire (anello di fuoco) del Pacifico, in cui il rischio di terremoti e di esplosioni vulcaniche è elevato. Un vivace dibattito è nato tra i blogger, che si domandano se l'Indonesia debba perseguire o abbandonare la strada del nucleare.

Erwin Wirawan ha una punto di vista neutrale sulla questione:

Io sono neutrale. Spesso i resoconti degli aspetti negativi delle centrali nucleari sono esageratamente accentuati e di fatto  l'uso di energie rinnovabili su larga scala è ancora una chimera.

Innanzitutto gli impianti nucleari, rispetto ad altre fonti di energie comunemente usate come il carbone, non sono i più pericolosi. I disastri nelle centrali nucleari sono rari. Il peggiore fra tutti, quello di Chernobyl, ha causato “solo” 28 morti. Lo sapevate che nel 2010 in Cina 2442 lavoratori sono morti in incidenti nelle miniere di carbone mentre negli Stati Uniti 18 minatori morirono nel 2009?

Inoltre è vero che l'Indonesia ha bisogno di variare la produzione energetica per accelerare lo sviluppo economico del Paese mantenendo bassi al contempo i costi dell'energia. E ogni fonte di energia ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Il nucleare non è né il migliore né il peggiore. Per questo il governo deve mettere in tavola la carta del nucleare insieme alle altre opzioni.

Colson spera che le autorità valutino con attenzione i fatti di Fukushima prima di costruire un impianto nucleare:

Come le centrali giapponesi, anche quelle indonesiane sono per definizione vicine o all'interno del Ring of Fire – come dire che saranno sempre in una situazione rischiosa. Se, o meglio quando, l'impensabile accadrà potrebbe causare una catastrofe senza precedenti.

Perciò speriamo che le persone nei ruoli chiave riflettano attentamente sui loro progetti, tenendo conto di quanto sta accadendo a Fukushima.

Calvin è favorevole all'uso del nucleare ma insiste sulla necessità che la centrale sia costruita in un'area sicura:

io non sono rigido per quanto riguarda il nucleare. Lo accetto come fonte di energia ma penso debba stare fuori dal ring of fire.

Tikno propone altre fonti di energia come il carbone o il geotermico:

L'Indonesia possiede molte risorse naturali che possono essere utilizzate per produrre elettricità, come acqua, carbone, energia geotermica. Dobbiamo cominciare a fare ricerche su tecnologie alternative al nucleare per la produzione di energia elettrica.

Multibrand sottolinea il bisogno di includere l'energia nucleare tra le opzioni che garantiscano in futuro il fabbisogno energetico dell'Indonesia:

Considerando il fatto che l'Indonesia avrà bisogno di una notevole quantità di energia elettrica per lo sviluppo del Paese, e che le fonti energetiche sono limitate (carbone, gas, petrolio), penso che non si debba escludere la possibilità di costruire un reattore nucleare che ne produrrebbe una quantità molto maggiore.

Ma in questo caso dobbiamo essere sicuri che il reattore si trovi in un'area non a rischio di terremoti e altri disastri naturali e che sia gestita da persone qualificate e disciplinate.

Luke crede che malgrado la crisi giapponese l'ipotesi del nucleare non dovrebbe essere scartata:

Penso che l'energia nucleare sia la più sicura delle fonti energetiche, così come volare è il modo più sicuro per viaggiare. In entrambi i casi, però, se qualcosa va storto i rischi sono altissimi. Credo anche che non dovremmo scartare l'ipotesi del nucleare a causa di quanto è avvenuto in Giappone. Abbiamo imparato da Chernobyl e penso che questa sia ancora la strada da percorrere

Su Twitter, @Ihwoon identifica della aree “sicure” esterne al ring of fire:

L'energia nucleare è la meno costosa. E’ la chiave per un'Indonesia migliore, per rilanciare lo sviluppo del Paese fornendo energia pulita e a buon mercato. Con i prezzi crescenti del carbone e del petrolio, il nucleare è una soluzione per fronteggiare la crisi mondiale in cui ci troviamo. Ci farebbe risparmiare 30 milioni di tonnellate di carbone e 70 milioni di barili di greggio all'anno. Faremmo diventare il nostro un Paese pulito riducendo del 20% l'emissione di gas inquinanti. So bene che ci troviamo all'interno del ring of fire ma abbiamo anche regioni esterne ad esso: Bangka e Kalimantan sono aree sicure in cui costruire. Non si sono verificati terremoti o valanghe in queste aree negli ultimi cento anni.

L'immagine usata è presa dalla pagina Flickr di Paul J Everett su licenza Creative Commons 2.0 (CC BY 2.0)

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