Brasile: Sfratto agli abitanti dei quartieri che ospiteranno i giochi olimpici del 2016

In vista dei giochi olimpici del 2016, gli abitanti della zona occidentale [it] di Rio de Janeiro hanno subìto sfratti e trasferimenti forzati da parte del comune. Di recente si sono viste in giro le ruspe in almeno due abitati, a ‘Vila Harmonia’ e ‘Vila Autódromo’, insieme ad inviati della pubblica amministrazione e ad agenti di polizia.

Rio de Janeiro prepares for to host the 2016 Olympics, but at what cost to local communities? Image by Flickr user JorgeBRAZIL (CC BY 2.0).

Rio de Janeiro, Brasile, si prepara ad accogliere i Giochi olimpici del 2016, ma a quale prezzo per la comunità? Foto di JorgeBRAZIL ripresa da Flick con licenza Creative Commons BY-NC 2.0.

Secondo i citizen media brasiliani, si tratta di sgombri forzosi che in molti casi sono anche illegittimi. Coinvolte pure piccole imprese di sussistenza che non hanno ricevuto alcun tipo di rimborso, mentre i proprietari delle case riceveranno probabilmente importi inferiori al reale valore delle loro proprietà.

Come se questo non bastasse, le autorità non hanno rispettato la Lei Orgânica do Município [pt] (legge municipale), secondo cui si possono trasferire  gli abitanti solo in caso di rischio per la loro vita.

Qui un video caricato su You Tube dalla ONG RioOnWatch.org [pt], che racconta il caso in dettaglio:

Consciência.net [pt] racconta dal vivo lo sfratto che è avvenuto a ‘Vila Harmonia” il 24 febbraio 2011:

Neste momento, a guarda municipal impede que moradores saiam e entrem na comunidade, já que colocou um cordão de isolamento em frente a casa de um moradora, que fica no meio da localidade. Há notícias de que duas pessoas foram ilegalmente presas e não se sabe para onde foram levadas.

In questo momento, creando un cordone di fronte alla casa di una persona che vive al centro di questo abitato, la guardia municipale sta impedendo alla gente di farvi ingresso e di allontanarsene. Circola la notizia di due persone arrestate illegalmente, che nessuno sa dove siano state condotte.

Quando le comunità sono considerate un ‘peso’

Sulla piattaforma di microblogging di Twitter, sono stati anche riportati casi di violenza:

@Branquela_nago
…Ontem moradores da #VILAHARMONIA no RECREIO estavam apreensivos, devido a ordem de despejo com direito a tropa de choque e tudo!…

@Branquela_nago
….Ieri chi vive a #VILAHARMONIA in RECREIO era preoccupato per l'ordine di sfratto arrivato con le truppe anti sommossa e tutto l'apparato!

@ddornellas
A SMH do @bittarpt vai se responsabilizar pelos danos causados a moradora removida que acaba de sofrer um AVC? #vilaharmonia

@ddornellas
L'assessorato alla casa gestito da @bittarpt si farà carico dei danni causati a un cittadino  sfrattato che ha appena avuto un attacco di cuore ? #vilaharmonia

Questa situazione ha spinto il blog Movimento dos Trabalhadores Desempregados (Movimento dei lavoratori disoccupati) [pt] a chiedersi quali possano essere i benefici dei giochi olimpici del 2016:

Estranho que as comunidades mais antigas e mais pobres das regiões afetadas (como a área do Recreio, Barra e Jacarepaguá), ao invés de serem vistas como o alvo principal de possíveis benefícios desses projetos, são vistas apenas como “estorvo”, como obstáculos à especulação imobiliárias e à segregação urbana que tais projetos estimulam!

Neste momento mesmo, um imenso aparato da Prefeitura (guarda municipal e funcionários das secretarias de obras e habitação), do Estado (polícia militar e bombeiros) e da construtora Odebrecht (contratante da Transoeste e uma das principais beneficiárias dos contratos relacionados aos jogos) acabou de demolir uma casa na comunidade Vila Harmonia e avança agora sobre um terreiro de candomblé que ali existe há décadas.

Strano che invece di essere trattati come il principale beneficiario [dei Giochi Olimpici] le comunità più radicate e povere delle zone in questione, tra cui Recreio, Barra e Jacarepaguá, siano viste solo come un ‘peso’, una specie di ostacolo alle speculazioni immobiliari e alla segregazione urbana che questo tipo di progetti sta incoraggiando!

In questo preciso momento, il massiccio dispiegamento di forze da parte di comune (polizia municipale e personale degli assessorati ai lavori pubblici e alla casa), governo dello stato di Rio (esercito e pompieri) e compagnia di costruzioni Odebrecht (impresa appaltatrice del progetto stradale ‘Transoeste’, che è fra i principali beneficiari dei contratti dei giochi olimpici 2016), ha prodotto come unico risultato la demolizione di una casa dell'abitato di ‘Vila Harmonia’ e la prossima tappa è ora il tempio di candomblé [it] [religione afro brasiliana] che è ormai lì da decenni.

Che cosa ci lasceranno le Olimpiadi?

Alle revoche degli sfratti di ‘Vila Harmonia’ non si dà corso dalla settima scorsa e lo stesso vale per un ordine  che era stato emesso a salvaguardia della comunità di ‘Vila Autódromo’. Per questo motivo è stata inviata una formale lettera di protesta alla OAS (Organizzazione degli stati americani). Per evitare lo sfratto le collettività si sono appoggiate a forme pubbliche di tutela, ma a quanto pare hanno perso la battaglia legale.

Secondo l'urbanista e relatrice speciale delle Nazioni Unite sul diritto ai servizi abitativi, Raquel Ronik [pt], invece di essere demolite, le ‘Vilas’ in questione si potrebbero urbanizzare:

(…) a Justiça autoriza as remoções, sem compromisso com uma solução habitacional que respeite o direito à moradia adequada da população que será atingida.

Desde os Jogos Panamericanos a comunidade da Vila Autódromo vem resistindo às ameaças de remoção. O fato é que ela está localizada na área onde será implantado o projeto olímpico, assim como ações de urbanização e reestruturação imobiliária. Para os interesses empresarias envolvidos na construção e remodelamento da região, as comunidades precisam ser removidas porque elas representam um empecilho à “limpeza” da área.

(…) Il Tribunale autorizza gli sfratti senza curarsi di esaminare soluzioni abitative per questa gente, che ha diritto a un alloggio decente.

Sin dai Giochi Panamericani (2007), la collettività di ‘Vila Autódromo’ ha resistito alle minacce di sfratto. Il punto è che vivono in una zona in cui verranno realizzate le strutture olimpiche insieme a una serie di opere di urbanizzazione e di ristrutturazione immobiliare. A causa degli interessi commerciali collegati allo sviluppo e alla modifiche previste nella zona,  gli abitanti devono essere allontanati perchè la loro presenza impedisce di “ripulirla”.

Dietro agli sfratti e agli sgombri forzati di Vila Harmonia e Vila Autódromo si cela in realtà un progetto infrastrutturale denominato ‘Transoeste’ [pt], che prevede 56 chilometri di estensione stradale e un nuovo servizio di autotrasporto urbano del valore di 800 milioni di Reales (circa 480 milioni di dollari).

E allora fa sorridere che il sito web Transparência Olímpica [pt], creato dal comune di Rio proprio per dar conto degli investimenti  fatti per i Giochi Olimpici e del patrimonio che resterà, descriva il progetto  Transoeste come un eccellente lascito dal punto di vista sociale ed economico. Le comunità che stanno affrontando  sfratti e sgombri, le cose le vedono da tutt'altra prospettiva.

Il movimento sociale Mundo Real [en] critica duramente questi mega eventi sportivi sotto tutti gli aspetti:

I Mega-eventi come le Olimpiadi, implicano sempre trasferimenti, sfratti e [quella che i sociologi definiscono] gentrificazione [it] , talora di vasta portata. Questo avviene perchè le città cercano di eliminare ogni segno visibile di povertà (o di qualsiasi elemento che si reputi brutto) dagli spazi in cui si svolgeranno gli  eventi, dagli alberghi e dalle attrazioni turistiche, nonché dalle aree a questi contigue. Per la Fifa e la IOC [it], le città ospiti degli eventi sono tenute a garantire i trasporti e le infrastrutture turistiche necessarie, come pure la sicurezza. Nella città di Rio questo si traduce in sfratti forzosi di massa e nel trasferimento di migliaia di famiglie povere e senza tetto in zone remote. Secondo il COHRE, centro per i diritti abitativi che si occupa anche di sfratti, negli ultimi vent'anni i giochi olimpici di per sé hanno costretto due milioni di persone a trasferirsi, e per lo più si tratta di senza tetto, poveri e minoranze.

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