Gabon: opposizione senza leader?

Il Gabon entra nella sua terza settimana di tensione politica, con i suoi due governi [fr, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato] – quello ufficiale e l'altro ufficioso – che ne rivendicano la presidenza. E mentre la situazione rimane fluida, le critiche denunciano l'assenza di una direzione nel nascente movimento di opposizione.

Repressioni

Ida Reteno Assonouet, Ministro della Giustizia del governo ufficiale, in un comunicato stampa del 12 febbraio annunciava l’emissione di un mandato d'arresto nei confronti del leader dell'opposizione André Mba Obame, presidente “ufficioso” auto-proclamatosi e capo del governo da lui formato.

Il Ministro ha poi annunciato che i manifestanti davanti l'edificio dell'UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo), dove si nasconde il governo dell'opposizione, verrano arrestati.

Camarade ha pubblicato sul suo blog su Le Post un articolo sulle manifestazioni studentesche all'Università Omar Bongo [it], spiegando che la polizia arrestava i dimostranti all'interno del campus, nel tentativo di soffocare la rivolta cominciata giovedì 10 febbraio scorso.

Studente ferito all'Università Omar Bongo nella capitale gabonese Libreville. Foto di Camarade su Le Post.

Uno studente ferito.

Tra le misure repressive adottate dal regime ufficiale, una in particolare viene discussa dagli utenti della piattaforma di microblog Twitter: il giornale satirico africano online, Le Gri-Gri International, ha riferito che Guy-Blaise Nambo-Wezet, ambasciatore del Gabon in Svizzera, è stato richiamato a Libreville:

Guy-Blaise Nambo-Wezet, ambasciatore del Gabon in Svizzera che è stato convocato dai servizi di informazioni militari, il famigerato B2

B2, il Deuxième Bureau dei servizi di informazioni militari, è conosciuto per gli interrogatori violenti e la pratica della tortura. Le Gri-Gri continua:

l'interessato è il fratello minore del Professore Joseph John-Nambo, Ministro dell’Interno del governo legittimo del Presidente Mba Obame

Questo legame con il governo ‘ufficioso’ dell'opposizione ha portato Le Gri-Gri a interrogarsi sulla motivazione politica di questa mossa:

contro tutte le prassi diplomatiche, l'ambasciatore è richiamato, non dal suo minitro competente «per consultazione», ma da un servizio delle forze armate per essere ascoltato come un volgare delinquente.

Nel frattempo nell'edificio dell'UNDP a Libreville, Mba Obame e i suoi ‘ministri’ continuano a lavorare in questo asilo forzato, come mostra Le Gri-Gri International in questo foto report:

Michel Ongoundou Loundah, Ministro gabonese 'ufficioso' della Difesa e Joseph John-Nambo, Ministro 'ufficioso' dell'Interno. Foto su Le Gri-Gri International.

Michel Ongoundou Loundah, Ministro gabonese

La diaspora gabonese entra in azione

Per meglio comprendere la lotta contro il regime di Ali Bongo, tre leader gabonesi rifugiati all'estero hanno concesso delle interviste relative all'argomento, riflettendo sull'attuale crisi.

Gloria Mika è una militante e fondatritre dell'azione della guardia cittadina Les anges gardiens du Gabon (Gli angeli guardiani del Gabon); Jean-Aimée Mouketou, è professore di geografia a Versailles, in Francia e professore associato in Nuova Scozia, in Canada, e rappresenta la DIAGAU (Diaspora Gabonese Unita) in Francia; Joël Mbiamany N'tchoreret insegna psicologia pedagogica in Canada ed è un blogger che si impegna nei movimenti politici gabonesi all'estero.

Parlando di manifestazioni organizzate dai gabonesi che vivono in Francia, Gloria Mika dice:

I gabonesi che vivono all'estero non hanno perso l'occasione di esprimere il loro interesse, soprattutto in Francia e negli USA.

Gabonesi che manifestano a Parigi l'11 febbraio 2011, a sostegno dei dimostranti egiziani. Foto di Gloria Mika su Facebook

Gabonesi che manifestano a Parigi l

Per Joël Mbiamany N'tchoreret, la mobilitazione è un po’ più difficile in Canada:

Fino ad ora, non vi sono state azioni concrete dirette sul campo. Bisogna dire che la popolazione gabonese in Canada è formata per lo più da studenti (80%). La maggior parte, come si dice, sono figli del sistema.

Al di là della crisi politica, una profonda divisione sorge tra l'élite politica e la gente che manifesta. Tutti gli intervistati sono d'accordo sul fatto che Ali Bongo abbia vinto le elezioni presidenziali del 2009 grazie all'imbroglio, come sulla necessità di avere un capo che guidi il movimento di opposizione.

Per Jean-Aimée Mouketou il problema sta nella credibilità degli oppositori che fanno finta di apportare il cambiamento:

Alle elezioni presidenziali dell'agosto 2009, il popolo gabonese è andato a votare in massa a favore dell'opposizione per proteggere/rivendicare queste stesse elezioni, ma sfortunatamente è stato imbrogliato, ancora una volta, da quegli oppositori che io chiamo pseudo oppositori

Mouketou riconosce tuttavia che l'atto politico di André Mba Obame è “coraggioso”.

Mika insiste:

Abbiamo la possibilità di assistere a un movimento storico, in riferimento a ciò che è successo in Tunisia. Speriamo oggi di trovare l'elemento che farà da innesco

Per Joël Mbiamany, il movimento deve allontanarsi dalle sole figure politiche:

Lavoriamo duramente affinché la rivolta vada oltre i leader e i partiti politici.

Una cosa sicura per Jean-Aimé Mouketou è che gli avvenimenti del Gabon non hanno carattere etnico:

Ciò che al momento accade in Gabon non è una questione etnica, ma un problema di personaggi politici.

Questo post fa parte dello speciale di Global Voices Online sulle rivolte in Gabon.

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