Brasile: un libro per bambini infiamma il dibattito sul razzismo

[Piccolo consiglio: la lettura di questo articolo, perché non ascoltare il brano Yellow Woodpecker's Ranch (Sítio do Pica-Pau Amarelo) [en], colonna sonora della classica serie televisiva brasiliana basata sui libri per bambini di Monteiro Lobato. Brano di Gilberto Gil, disponibile sul sito web dell'artista. Cliccare qui per aprire il lettore audio in un'altra finestra del browser].

Ciò per meglio comprendere come mai negli ultimi mesi i citizen media brasiliani hanno discusso di letteratura, censura, razzismo ed istruzione, seguendo il suggerimento del Consiglio Nazionale per l'istruzione (NCE) di ritirare il libro del famoso autore Monteiro Lobato, Caçadas de Pedrinho (Pete's Hunting) [pt], dalle scuole.

Dal libro Caçadas de Pedrinho è stata tratta nel 1980 una famosa serie televisiva [en], ancor'oggi trasmessa nei Paesi di lingua portoghese. A fine anni '90 il testo è stato poi adottato come materiale didattico nelle scuole di tutto il Brasile, e ha anche fatto parte di un programma governativo che distribuisce i libri ai bambini nelle scuole pubbliche.

Tuttavia, alla fine del 2010 un cittadino ha presentato querela sostenendo che il libro non segue le direttive didattiche [pt, come tutti gli altri link, eccetto ove diversamente segnalato] del NCE, in particolare per quanto riguarda “l'assenza di pregiudizi, stereotipi o indottrinamento”, in un elenco di criteri che comprende anche “la qualità del testo, il tema, la qualità grafica e il potenziale di lettura, considerando il target di riferimento”. Sergio Leo spiega:

(…) esperti del Ministero della Pubblica Istruzione hanno analizzato il reclamo e hanno dovuto ammettere che il romanzo presenta elementi razzisti e hanno concluso che, così com'è, il libro non dovrebbe far parte della lista di distribuzione a meno che non offra una sorta di guida per insegnanti e giovani lettori, in cui si spiega che nel 1933 vi era più razzismo in Brasile e che i riferimenti sprezzanti da parte di Lobato verso le persone di colore non dovrebbero essere presi come un comportamento normale.

Da più parti sono arrivate critiche al provvedimento. Gli intellettuali dell'Accademia Brasiliana di Lettere hanno contestato questa decisione. Jarbas, dal blog Boteco Escola, definisce il caso come “censura pedagogica”.

Il blog Música Pura ha dichiarato che la letteratura è un patrimonio che non può essere revisionato in base alle innovazioni concettuali. Aldo Rebelo del Partito Comunista ha pubblicato una dura critica paragonando il veto applicato a Caçadas de Pedrinho alla creazione di un “tribunale letterario in Brasile”.

Valdeci, dal blog Mais de 140 caracteres, ha lanciato un appello non solo a sostegno di Lobato, ma anche di tutti gli scrittori che hanno osato sfidare la ‘correttezza politica':

Agora o Conselho Nacional de Educação vai tomar para si o direito de invadir editoras mundo a fora, com se donos da verdade absoluta fossem, para recolher os livros de Monteiro Lobato, Machado de Assis, Castro Alves e tantos outros escritores que “ousaram” escrever suas histórias longe da hipocrisia do politicamente correto (termo e conceito estes que nem existiam na época)…

Ora il Consiglio nazionale per l'istruzione si assumerà il diritto di costringere gli editori di tutto il mondo, come se fosse l'unico custode della verità, aritirare i romanzi di Monteiro Lobato, Machado de Assis, Castro Alves e tanti altri scrittori che hanno “osato” scrivere le loro storie senza l'ipocrisia del politicamente corretto (concetto che non esisteva nemmeno a quel tempo)…
Foto di Monteiro Lobato, 1920 circa. Immagine di dominio pubblico.

Foto di Monteiro Lobato, 1920 circa. Immagine di dominio pubblico.

Monteiro Lobato [it] è la mente responsabile di libri che hanno intrattenuto intere generazioni di bambini brasiliani. Visto come un eroe nazionale, ha dato un contributo significativo al patrimonio culturale del Paese.

L'autore brasiliano Maurício de Souza, reatore del fumetto per bambini Turma da Mônica [it] (La banda di Monica), è stato citato da Silvana Nunes in Meu caderno de poesias, mentre espone un'accorata difesa dell'opera di Lobato:

(…) durante essa guerra que travava contra o atraso, semeava ideias e livros para as crianças. Os melhores de todos os tempos.

(…) Mentre combatteva una guerra contro l'arretratezza, andava seminando idee e libri per bambini. Il migliore di tutti i tempi.

Tuttavia, César Baldi, citato da BloQ, ritiene che limitare l'idea di razzismo al momento in cui venne scritto il libro (argomento usato in difesa di Lobato) sia una negazione del carattere permanente della discriminazione verso la gente di colore.

Il cast di Yellow Woodpecker Ranch, serie televisiva basata sui libri per bambini di Monteiro. Gentile concessione di Obvious magazine.

Il cast di Yellow Woodpecker Ranch, serie televisiva basata sui libri per bambini di Monteiro. Per gentile concessione di 'Obvious' magazine.

Terezinha Pereira dal blog Alma Carioca, mette in discussione i criteri adottati dalla NCE e dal Segretariato Speciale nell'analisi della denuncia:

Nem devem imaginar que personagens da ficção “tem voz própria” que, necessariamente, não é a mesma do autor. E se fosse? Não seria um bom motivo para discussão na escola?

Probabilmente non hanno nemmeno immaginato che i personaggi di fantasia possono “dire la loro” che non è necessariamente la stessa di quella dell'autore. E se fossero uguali? Non sarebbe questo un buon punto con cui promuovere il dibattito a scuola?

Idelber Avelar, dal blog O biscoito Fino ea Massa, offre una prospettiva didattica sulla questione:

a contextualização [é] necessária para que epítetos, comportamentos discriminatórios, racismo explicito, ódio a povos ou a orientações sexuais etc., sancionadas e apresentadas como normais no contexto em que a obra foi escrita ou no interior dela (…) sejam lidos criticamente e não replicados como modelo pelos alunos. Não é tão fácil como parece. No caso de Monteiro Lobato, é imensamente difícil.

E’ necessario contestualizzare in modo che gli epiteti, i comportamenti discriminatori, l'esplicito profiling razziale, l'odio verso le persone o le tendenze sessuali, e così via, siano sanzionati o presentati come un comportamento abituale nel contesto in cui il romanzo è stato scritto o all'interno dei romanzi(…) questi vengono letti in una prospettiva critica e non replicati come modelli per gli studenti. Non è così facile come sembra. Nel caso di Lobato, la difficoltà diventa enorme.

Per Sergio Leo, la maggior parte di coloro che contestano la relazione della NCE non ha mai letto i romanzi di Lobato, ma ne ha conosciuto l'opera solo attraverso gli adattamenti televisivi che sono stati ripuliti dal “razzismo e altre cose”.

Alberto Mussa, citato da Rafael Rodrigues in Entretantos, ritiene che sia ora di superare l'idea che in Brasile non esiste né il razzismo né il pregiudizio. Nel suo post originale in un giornale letterario, Mussa chiede di essere convinto:

Me convençam que uma criança negra lendo uma passagem racista de um dos livros do genial Lobato não vá se sentir vexada, discriminada, constrangida. Me convençam que livros como esses não violam a integridade psíquica e moral da criança – que somos, por lei, obrigados a proteger.

Convincetemi che un bambino nero, quando legge una frase razzista in uno dei libri del grande Lobato, non si sentirà molestato, discriminato, turbato. Convincetemi che libri come questi non violano l'integrità morale e psichica dei bambini – che noi siamo, per legge, obbligati a proteggere.

Il dibattito sul caso Monteiro Lobato rivela chiare differenze tra quanto riportato dai media tradizionali e e le reazioni della blogosfera. I primi sono apparsi a proprio agio con l'approccio censorio, alimentando perfino, in alcuni casi, le discussioni sbagliate. Invece la blogosfera è andata più a fondo sull'argomento, presentando una varietà di punti di vista, pro e contro, ossia quelli non disponibili per il lettore o lo spettatore comune dei media tradizionali.

[Post inglese rivisto da Emma Brewin.]

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