Cile: i blogger discutono la decriminalizzazione dell'aborto terapeutico

Nel dicembre scorso i senatori Evelyn Matthei [en] (dello schieramento conservatore UDI, Unione Democratica Indipendente [it]) e Fulvio Rossi (del Partito Socialista [it]) hanno presentato una proposta di legge per decriminalizzare l'aborto terapeutico, pratica messa al bando nel 1989 durante la dittatura militare di Augusto Pinochet. La proposta ammette l'aborto terapeutico [it] nei casi in cui non vi sia alcuna possibilità di sopravvivenza per il feto oppure sia in pericolo la vita della madre . I blogger cileni sono ricorsi alla rete per alimentare il dibattito in merito proposta.

In un post pubblicato nel blog Zancada [es, come tutti i link che seguono tranne ove diversamente segnalato] che ha ricevuto più di 230 commenti, Anita sostiene che le donne non dovrebbero permettere allo Stato di prendere simili decisioni in vece loro :

El aborto no tiene por qué llamarse terapéutico para disfrazarlo o transformarlo en una práctica menos “cuestionable”. Creo que es un deber de las mujeres dar nuestra opinión al respecto y no dejar en manos del estado ni de nuestros parlamentarios -cada uno con su opción ética- que decidan por nosotras.

El aborto es un problema de salud pública y debe ser tratado como tal y no utilizado como un tema politico […]

Non è necessario definire l'aborto “terapeutico” per mascherarlo o trasformarlo in una pratica meno “discutibile”. Penso che sia dovere di noi donne far conoscere la nostra opinione a riguardo e non lasciare che lo Stato o i parlamentari – ognuno con una propria inclinazione morale – decidano al posto nostro.

L'aborto è un problema di sanità pubblica e dovrebbe essere trattato come tale, non manipolato a fini politici […]

Nel Blog del Chago, Santiago Mora afferma che i settori più religiosi della società cilena respingono il concetto dell'aborto terapeutico e rifiutano di discutere il problema; aggiunge inoltre che questi gruppi esercitano una forte influenza sulle istituzioni statali. Infine, conclude dicendo:

Mi opinión es no imponer restricciones basadas en algo de lo cual no soy participe. Pero con el ánimo de no imponer ni siquiera lo que pienso, es conveniente que se legisle y se debata al respecto. Es posible fijar criterios sobre hasta donde si y hasta donde no. Y es necesario.

Ritengo di non poter imporre limitazioni su qualcosa in cui non sono coinvolta. Ma non volendo imporre nemmeno quello che penso, credo sia appropriato legiferare e discutere su questa situazione. E’ possibile stabilire dei criteri riguardo ai limiti. Ed è necessario farlo.

Anche Fernando Rodríguez G. si esprime riguardo al coinvolgimento della Chiesa Cattolica:

Aquí no se trata si la Iglesia es o no un poder fáctico. La Iglesia Católica o cualquier otra, como un estamento válido de la sociedad está en su derecho pleno de dar su opinión desde un punto de vista humanista, moral, y teológico, pues esa es su misión. No se le puede excluir por pensar diferente […]

Non si tratta di stabilire se la Chiesa sia o meno un'autorità di fatto. La Chiesa, cattolica o di qualsiasi altra confessione, in quanto istituzione riconosciuta dalla società, ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione sull'argomento, valutandolo da un punto di vista umanistico, morale e teologico, perché questa è la sua missione. Non la si può escludere perché la pensa in modo diverso […]

Nella conclusione, Fernando esprime la sua opinione sull'aborto, definendolo un crimine e “un brutale insulto ai diritti umani”.

Nel blog Sentidos Comunes , Francisca Crispi, una studentessa di medicina, si schiera in favore dell'aborto terapeutico, sostenendo che il buon senso dovrebbe prevalere sulle ideologie:

La base del aborto terapéutico es la interrupción del embarazo cuando la vida de la madre está en riesgo. Por lo tanto, tenemos que desligarnos de ideologías y aplicar el sentido común para saber que si la madre muere el feto no podrá sobrevivir. Así, la interrupción del embarazo va, paradójicamente, a favor de la vida: la de la madre.

Alla base dell'aborto terapeutico c'è l'interruzione della gravidanza quando la vita della madre è a rischio. Perciò è necessario abbandonare le ideologie e abbracciare il buon senso per comprendere che, se la madre muore, il feto non potrà sopravvivere. Così l'interruzione di gravidanza è, paradossalmente, a favore della vita: quella della madre.

Infine, Sabina Atalaski ricorda il caso di una donna in attesa di un figlio affetto da diverse malformazioni e anencefalico [it]. Dato che la legge non le ha permesso di praticare un aborto terapeutico, la donna ha dovuto portare a termine la gravidanza e il bambino è morto poche ore dopo essere venuto alla luce. Su questo caso, la blogger aggiunge:

Pienso en ella y en varias otras que han vivido lo mismo. Algunas han podido aceptarlo con mayor resignación, amparándose en su fe, dándole sentido al sin sentido. Pero otras han quedado destruídas en el proceso. Literalmente. Lo que está claro es que el costo es demasiado alto. Y lo que es más terrible, más incomprensible (al menos para mi), es que la decisión no pueda ser tomada precisamente por aquellas que sufren este drama. A mi nadie me va a convencer que la sociedad, las leyes o un médico tiene más derecho a decidir sobre una materia tan sensible como ésta.

Penso a lei e a molte altre costrette a vivere la stessa esperienza. Alcune sono riuscite ad accettarla con maggiore rassegnazione, appoggiandosi alla propria fede, dando un senso a qualcosa che senso non ha. Ma altre ne sono uscite letteralmente devastate. È evidente che il prezzo è troppo alto. E la cosa più terribile, più incomprensibile (almeno per me) è che questa decisione non può essere presa proprio da chi è colpito da questa tragedia. Nessuno riuscirà a convincermi che la società, i legislatori o i medici hanno più diritto delle madri a decidere su una questione così delicata come questa.

Alcuni senatori del PPD (Partito per la Democrazia [it]), di centro-sinistra, hanno presentato una proposta che aggiunge lo stupro alla casistica in cui consentire il ricorso all'aborto terapeutico.

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