Africa: è forse possibile definire ‘africani’ i bianchi del continente nero?

Possono, i bianchi, essere chiamati africani?Il blogger sudafricano Sentletse Diakanyo [en, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] sostiene di no. Secondo lui “Il termine “africano”, storicamente, non è mai stato ambiguo. Per gli africani stessi, ancora oggi, non lo è. Gli africani sanno ormai da tempo, sia quelli della diaspora sia in tutto il continente, che il termine si riferisce a loro come persone di colore”.

Il suo post dal titolo “Non siamo tutti africani, i neri lo sono” ha suscitato reazioni interessanti sul web, con alcuni dalla sua parte ed altri secondo cui le sue argomentazioni creano divisioni. Diakanyo spiega che “Per essere africano puoi essere di qualsiasi colore, purché sia nero.”:

Henry Ford ha dichiarato, “Puoi essere di qualsiasi colore purchè sia nero”. Similmente, gli abitanti nativi dell'Africa sostengono che “Per essere africano puoi essere di qualsiasi colore, purché sia nero.” C'è stata un'improvvisa richiesta di attribuire al termine “africano” una varietà di colori. Nel periodo di schiavitù, quando l'africano era merce di scambio, la richiesta era che fosse esclusivamente nero. Oggi, nel XXI secolo, si cerca di ridefinire la combinazione di colori di un africano: i bianchi vogliono essere classificati come africani.

Sentletse sostiene che persino Nelson Mandela, il primo presidente del Sudafrica democraticamente eletto, comprese il vero significato del termine “Africa”:

In occasione dell'inaugurazione come primo presidente della Repubblica del Sud Africa democraticamente eletto, Nelson Mandela disse: “Il Sudafrica per cui abbiamo lottato, di cui tutto il nostro popolo, sia esso africano, di colore, indiano o bianco si considera cittadino di un'unica nazione, è molto vicino.”

Nel suo libro, “Facing Mount Kenya”, il primo presidente del Kenya, Jomo Kenyatta, chiarì che il termine “africano” si riferiva agli abitanti nativi dell'Africa:

“L'africano è condizionato da istituzioni culturali e sociali secolari, verso una libertà di cui l'Europa ha una concezione limitata, e non è nella sua natura accettare una schiavitù eterna.” Sono queste le parole di Jomo Kenyatta, primo presidente del Kenya, tratte dalla conclusione del suo libro “Facing Mount Kenya” del 1938. Sembra che anche Kenyatta non abbia sofferto l'illusione che il termine “africano” si riferisse ad altri che agli abitanti nativi dell'Africa – le persone di colore.

Sentelese fa una distinzione tra identità nazionale e razziale:

Mentre la storia antica e recente conferma che i bianchi non sono africani, l'idea che invece lo siano persiste, nata inizialmente dalla mancanza di distinzione tra identità razziale e nazionale. Gli europei che migrarono e si stabilirono in Africa attraverso la naturalizzazione assunsero l'identità nazionale dei paesi che adottarono come propri. I loro discendenti delle generazioni future assunsero l'identità nazionale di quei paesi con la nascita, ma non l'identità razziale di africani. Rimasero bianchi o europei, , stesso modo in cui si definivano gli oppressori degli africani. Nessun bianco può né attraverso la nascita, né attraverso la naturalizzazione, assumere l'identità di africano. Quella africana non è e non è mai stata un'identità nazionale. Non esiste un Paese chiamato Africa.

Persino gli arabi del nord Africa non sarebbero africani [en]:

I nostri revisionisti storici che vogliono essere riclassificati come africani e non più come europei o bianchi, guardano ai Paesi arabi del nord Africa e dichiarano, nel loro stato di confusione, che gli arabi sono africani, quindi, anche loro hanno diritto a chiamarsi africani. Forse è la mancanza di conoscenza storica che porta qualcuno a concludere che gli arabi sono africani. Il termine “arabo” denota l'identità razziale delle persone della penisola arabica che conquistarono l'Egitto (allora parte dell'impero Bizantino) e la Libia nel 600 d. C. e terminò con il controllo di una vasta area del nord Africa, inclusa l'Algeria, la Tunisia e il Marocco. Di conseguenza, gli arabi non sono africani.

L'afrikaans [it], lingua della Germania Ovest parlata in Sudafrica e in Nambia, non è africana:

E’ sconcertante che i bianchi siano pronti ad accettare che le lingue africane siano esclusivamente quelle conosciute come lingue parlate dai neri, ma non accettano che la descrizione “africano” si riferisca solo alle persone di colore. L'idea che l'Afrikaan sia una lingua africana è ridicola, così come ogni rivendicazione di africanismo dalla progenie dei colonizzatori europei. L'Afrikaan ha origini ibride dal tedesco e, come affermano alcuni, “un'altra forma di Fanagalo”. Non è una lingua africana, così come non lo è il dialetto arabo parlato in Egitto.

Il post aveva totalizzato 286 commenti al momento di scrivere questo articolo. Ne riportiamo alcuni:

Perry Curling-Hope dice:

Sono nato in Sud Africa così come i miei genitori e i miei nonni. Questo fa di me un africano!!! (E comunque, sono di colore, non bianco).

Se si segue questo ragionamento allora dovremmo risalire ai primi esseri umani. Perciò saremmo tutti africani.

Credo che questo blog idiota porti ad odiare il linguaggio ed il suo tipico razzismo neo-africano.

wannaknow scrive:

Io sono banco. Sono nato in Africa. E anche i miei genitori. E i nonni. Potrei tracciare il mio albero genealogico, sia materno che paterno fino a 7 generazioni nate in Africa prima che venissero gli europei. La mia famiglia è qui da prima che gli americani fossero in America, eppure loro hanno il diritto di considerarsi “americani”.

Non sono mai stato in Europa – e non importa se lì ci sia o meno un mio antentato.

Mi togli il diritto di considerarmi africano – ma non posso considerarmi europeo. Cosa sono allora? Sei così deciso a privarmi di ogni identità? Dovrei vivere senza un posto fisso in questo mondo, dove né l'Africa né l'Europa sarebbero pronte ad adottarmi?

Sono bianco. Sono africano. Se questo ti da fastidio allora sei tu ad avere la mente ristretta, non io.

Christopher dichiara di non essere africano ma di appartenere all'Africa:

Non essere di nessun colore, è questo che AMO! Ha senso…i fatti sono “corretti”…è logico e lineare. Non sono africano ma so per certo che appartengo all'Africa…

X Cepting dice che nessuno può dichiarare la proprietà sul termine “africano”:

Sono indiano e africano. Punto. Sono nato in questo continente e non sono mai stato in India. Non hai nessun diritto sul termine, e io lo uso per descrivere me stesso.

yeahboet commenta:

Sono nato in Zambia (ci ho vissuto solo per 2 anni), da genitori bianchi sudafricani, mi considero sudafricano. Se qualcuno mi chiede di che nazionalità sono, dico di essere sudafricano, e se è necessario, sudafricano bianco.

Non ritengo di essere europeo però, perchè non appartengo all'Europa. Comunque, non penso di essere nemmeno africano e concordo con Sentletse, non ci sarà una definizione universale, ma sappiamo tutti cosa intendiamo con africano. Si può chiedere a qualsiasi cittadino dell'America di definirsi e dirà di essere “americano”, ma sappiamo che intende statunitense e non tutta l'America in senso geografico.

Non capisco il problema, io sono felice di essere sudafricano – hela!

Un vero sudafricano è un discendente del Khoi-San:

Sentletse,
seguendo la tua logica, è vero che nessun africano ha il diritto di considerarsi sudafricano a meno che non discenda dai Khoi-San. Erano l'unica tribù in quella zona prima che venissero invasi e privati delle loro terre.

MoBear ribatte:

Bene, tu sei africano e io europeo, e allora?

Essere nato in Cina non vuol dire essere cinese:

Sono d'accordo con te su questo Sentletse, essere nato in Cina non vuol dire essere cinese. E per di più, se i documenti del Ministero degli Interni classifica i neri come africani, allora non siamo tutti africani ma solo i neri lo sono.

2 commenti

  • Non solo l’Africa è vicina all’Equatore, quindi si può essere di razza nera senza essere africani. Credo che l’intelligenza non abbia niente a che vedere con il colore; chi lo sostiene è razzista. Sono una bianca convinta che esista una sola razza: quella umana. Mi sorprende che ci siano ancora individui che si pongono questo quesito.

  • […] Al terzo giorno di ricovero in ospedale a Johannesburg, Nelson Mandela viene dimesso proprio  nei minuti in cui andiamo in onda, le cure proseguiranno a casa e la sua fondazione insiste che non c’è ragione di preoccuparsi – mentre i media si erano scatenati sulle ipotesi peggiori. Celia W. Dugger del NYT racconta dalla città sudafricana, un post appena precedente alla notizia del ritorno a casa di Mandela  (che vi traduco qui sotto nel podcast). Intanto in questi giorni sui blog sono emerse due questioni ancora critiche per il Sudafrica, una che riguarda la lingua (qui il Post), e l’altra, ancora una volta, il colore della pelle (fa sintesi del dibattito lanciato dal blogger sudafricano Sentletse Diakanyo Claudia Borrello per Global Voices in italiano). […]

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