Armenia: Zaruhi Petrosyan, ennesima vittima della violenza domestica

Zaruhi PetrosyanLa questione delle violenze domestiche in Armenia è ben nota, anche se raramente se ne parla. Un’intervista-video alla famiglia di una giovane che è deceduta per le conseguenze delle violenze inflittele dal marito e dalla matrigna, ha sconvolto e indignato molti armeni.
Ianyan ha pubblicato al riguardo un lungo post [en]:

Zaruhi Petrosyan, una ventenne madre di due figli è morta per i colpi inferti dal marito e dalla matrigna nel tentativo di estorcerle soldi. In un video mandato in onda dal giornalista di News.am Gagik Shamshyan, si vedono la madre e la sorella di Petrosyan mentre raccontano la terribile storia delle violenze subite da Zaruhi nel corso dei mesi e anni precedenti — fino alla morte del 1° ottobre scorso.

[…]

Secondo la famiglia di Petrosyan, Zaruhi avrebbe subìto percosse e minacce per costringerla a chiedere ai parenti soldi per il marito e la matrigna. Quest'ultima l’ha picchiata nonostante fosse incinta, sostiene Hamsik.
La famiglia si è appellata alla legge per ben due volte, ricevendo in risposta per iscritto che se le percosse fossero continuate si sarebbe trattato di reato penale ma per il momento, questa la risposta, non si configurava alcuna infrazione.

Anche Unzipped ha commentato il fatto e, in particolare, la passività delle autorità e delle forze dell’ordine [en].

Ricordo come di recente il Women's Resource Centre intendesse diffondere a Yerevan alcuni poster per mettere in risalto il problema delle violenze domestiche e diffondere il numero telefonico da chiamare per chi subisce simili violenze, ma il Comune di Yerevan non aveva concesso il permesso per attivare la linea con la motivazione che in Armenia non esisteva e non esiste un’urgenza del genere. Atteggiamento tipico. Facciamo finta che il problema non esista, non ne parliamo, altrimenti può danneggiare la nostra immagine…invece di affrontarlo e mettere a punto strumenti efficaci per fronteggiarlo. Nel frattempo […] le violenze continuano…

Anche l’Armenian Observer appoggia queste inziative [en] e invita con urgenza i lettori a sottoscrivere una petizione online per spingere l’adozione di una legge capace di combattere il problema in Armenia.

Ciò che trovo assolutamente tipico in questa vicenda è che Zaruhi Petrosian, la vittima, avesse detto ai medici di essere caduta. È motivo di vergogna nella società armena parlare di cose spregevoli accadute in famiglia. Questo atteggiamento si trasferisce in altre situazioni sociali – ad esempio, la corruzione, i brogli elettorali o il nonnismo nell’Esercito. […]

Sul blog di Amnesty USA, l’autore di Global Voices Simon Maghakyan esprime rabbia e esorta i lettori a sottoscrivere la petizione [en] di cui è promotore.

Ciò che mi fa infuriare ancora di più è la passività del Governo armeno riguardo al problema delle violenze domestiche, nonostante il clamore internazionale evidenziatosi da qualche anno. Nel novembre 2008 Amnesty International ha pubblicato un report sugli abusi famigliari in Armenia, indicando come olrte il 25 % delle donne subiscano violenze fisiche inflitte dai mariti o da altri membri della famiglia. Molte di queste donne hanno poche alternative se non continuare a sopportare, perchè la società stigmatizza la denuncia pubblica delle violenze.

[…]

Fate come me, sottoscrivete la petizione rivolta al premier per richiedere che il Governo garantisca giustizia in nome di Zaruhi, indagando con la massima determinazione tutti i responsabili (non solo il marito, ma anche il fratello e la madre); investigando sulle precedenti dichiarazioni delle forze dell’ordine locali sulle violenze contro Zaruhi; e accelerando l’iter legislativo per la legge contro le violenze domestiche.

Nel frattempo, in una notizia collegata, Le Retour commenta la vicenda, criticando altresìl'inziativa governativa di organizzare un concorso di bellezza [en] che perpetua senza dubbio la tradizione della società patriarcale.

[…] ci chiediamo perchè i luoghi comuni su uomini e donne siano così forti in Armenia, e perchè le donne continuino a subire abusi da parte degli uomini. Quando i concetti di “uomo” e “donna” vengono definiti e confermati dai funzionari governativi, perchè ci sorprendiamo che le violenze – fisiche, emotive ed economiche – continuino a prevalere nella società? Quando finirà questa storia?

Qui è possibile sottoscrivere [en] la petizione.

[ Traduzione italiana a cura di Gianluca Pizzigallo ]

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