Rabbia e indignazione online per l'attacco di Israele contro la “Freedom Flotilla”

Forti le emozioni in tutto il Medio Oriente e Nord Africa (MENA), dopo l'attacco di Israele [en, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente indicato] contro la Freedom Flotilla che trasportava aiuti umanitari a Gaza assediata – e la twitter-sfera è in gran subbuglio.

Secondo la Reuters:

La fine violenta dell'iniziativa turca di rompere il blocco israeliano della Striscia di Gaza, tramite l’invio di sei navi che trasportavano circa 600 persone e 10.000 tonnellate di rifornimenti, va sollevando clamore in Medio Oriente e in tutto il mondo.

Dove potrebbe essere più evidente questa rabbia se non su Twitter? Migliaia di tweet contrassegnati da hashtag quali #flotilla, #Freedomflotilla, #Israel, #Gaza e #Israil (Israele in turco) – molti dei quali ora disabilitati – si sono moltiplicati in poche ore.

Le reazioni da tutta l’area sono all’insegna del sarcasmo, della rabbia e della vergogna.

Da Dubai, EAU, Mariam scrive [ar]:

أنا مسلمة و كلي فخر و لكني اليوم أعلن اني تركية الروح. أنا لست عربية
Sono musulmana e fiera di esserlo, ma oggi il mio spirito è turco. Non sono araba.

Dal Bahrain Esra'a Shafei scrive con sarcasmo:

Israele ha appena annunciato le armi più pericolose del mondo: sedie a rotelle e anziani. #Flotilla #FreedomFlotilla

Rami Boraie, noto su Twitter come Ramsville, segue la stessa linea di pensiero, dicendo:

Non succederà nulla perché la cosa verrà chiamata “autodifesa”, perché i depuratori d'acqua non sono altro che bombe in attesa di essere costruite.

Il libanese Jamal Ghosn diffonde il seguente tweet:

Se lasciamo che qualcuno resti impunito per ogni crimine commesso, non ci si può sorprendere quando costui uccide di nuovo. #flotillamassacre #flotilla

Dal Bahrain, Yacoub Slaise aggiunge:

Gli israeliani non hanno mai rispettato le frontiere, esistono da 60 anni su questa base, non aspettiamoci che rispettino le acque intl #freedomflotilla

Ancora da Ramsville:

È evidente che Freedom Flotilla era un’operazione di pace. Vedere i soldati israeliani a bordo con le mitragliatrici dovrebbe dimostrare quanto sia ridicolo tutto ciò

Non mancano le reazioni a livello locale:

Dall'Egitto, Bothania Kamel riporta:

أكتر من 600 ناشط يتجمعون أمام وزارة الخارجية المصرية ضد وحشية اسرائيل و العدد في تزايد
Oltre 600 attivisti si stanno riunendo di fronte al Ministero degli Esteri egiziano in segno di protesta contro la brutalità di Israele – e il loro numero è sta crescendo

Palfest pubblica una fotografia della manifestazione qui:

Una scena dalla manifestazione al Cairo, di PalFest

Ali Dahmash, dalla Giordania, ribadisce:

La sola dimostrazione che sono riuscito a vedere ora è stata alla Presidenza dei Ministri ed è in pieno sviluppo #flotilla http://tweetphoto.com/24880069

Qui la fotografia di Dahmash:

Gli attivisti si riuniscono in Giordania per protestare contro l'attacco israeliano

Nel frattempo, dopo un paio di tweet celebrativi sul fatto che #flottilla che sta diventando l’argomento del giorno su Twitter, è emersa la voce secondo cui Twitter stesse ‘censurando’ tali rilanci.

Dowza prova a spiegare le cose qui:

Non ci sono prove specifiche per capire quanto accaduto, ma non è per nulla sorprendente. Israele ha mostrato ancora una volta il suo disprezzo per il diritto internazionale, attaccando una nave di aiuti al di fuori della sua giurisdizione. È successo in acque internazionali e ciò equivale a pirateria. Ci sono rapporti di ben 12-15 persone che sono state uccise e il numero è in costante aumento. È difficile ottenere un numero minimamente corretto, perché… così … la stampa israeliana sta parlando di una serie di elementi nuovi. C’è chi sostiene che i soldati siano stati aggrediti con coltelli. Possiamo credere a questa versione? Io elaborerò più tardi, ma per ora mi interessa capire perché #flottilla non sembra circolare. Certo può non essere super importante, ma Twitter è stato usato con grande successo durante le elezioni iraniane per dar voce alla gente. È stato addirittura rafforzato in modo che tutti potessero comunicare. Così, ovviamente, è anti-Iran. Ma si riesce a organizzare qualcosa di diverso?

Come detto, m'interessa capire perché #flotilla non sembra essere ripreso in tutto il mondo su Twitter. Guardando i temi e hashtag più seguiti, #flotilla è al primo posto.

E continua così:

PERCHE’ #flotilla non è così diffuso in giro? Si tratta ovviamente di interferenza da parte della piattaforma Twitter. Non c'è altra spiegazione razionale.

(…)

È preoccupante pensare che qualcuno stia bloccando di proposito parole che potrebbero essere discusse da un pubblico più vasto, per cui speriamo che tutto ciò sia un qualche tipo di contrattempo. Data la propaganda filo-israeliana prevalente in quasi tutti i media mainstream, la cosa non mi sorprende.

Speriamo si tratti solo di un ‘errore’.

Questo è ciò che ho ottenuto provando a cercare #israil

E mentre tale ‘errore’ continua, gli utenti Twitter si fanno sentire sempre più.

SuadAK, dal Bahrain, grida:

Twitter ha bloccato anche #Israil!!! Vigliacchi #Twitter

Da Bucarest, in Romania, Florin Cosac fa appello a Twitter:

@twitter: Stop alla censura di #israel, #gaza e #flotilla dai “trending topics”, ORA! #FreedomFlotilla

Dal Guardian's Technology Blog, Charles Arthur tenta un'altra spiegazione:

Intorno alle 11, mentre #flotilla ha iniziato il suo “trend” – cresciuto fino a diventare l'hashtag più usato sul servizio – è sembrato svanire.

È stata censura da parte di Twitter? In molti hanno posto tale domanda.

Certo, l'URL standard per la ricerca – http://search.twitter.com/search?q=%23flotilla – rimandava il breve messaggio di “Twitter error”.

Tuttavia, utilizzando la ricerca avanzata, si ottenevano i risultati attesi.

È successo anche che la gente ha lanciato un nuovo hashtag: #freedomflotilla. Che si è rapidamente diffuso.

L'errore nei risultati di ricerca con #flotilla si è però subito sistemato da solo. Forse il rapido aumento della visibilità dell’hashtag ha innescato un filtro anti-spam presso la sede Twitter (dove erano le 3:00 di mattina, così possiamo supporre che si tratti di macchine piuttosto che di persone fisiche in servizio – pur se, conoscendo le abitudini notturne dei programmatori, magari non è stato così).

Quindi: shock per come Twitter non stia censurando le notizie. Ma ciò dimostra anche la sensibilità enorme che esiste ora rispetto all'imparzialità di Twitter, perchè qualsiasi battuta sul fatto che un evento mondiale possa essere stato escluso dai “trending topics” [argomenti principali] (presenti nella colonna sulla destra dell’homepage di qualunque utente Twitter) crea questo tipo di frustrazione.

Ovviamente tutto ciò non aiuta chiunque si trovi sul convoglio che è stato attaccato. Ma portare le informazioni alla conoscenza del pubblico è un bene di tutti. Twitter si sta avvicinando sempre di più ad essere visto come un programma di grande utilità – certamente da quanti vi ricorrono. Forse ci sentiremmo tutti più a nostro agio se dichiarasse un modello di business che presenti profitti autentici e trasparenti.

Global Voices sta seguendo gli sviluppi della vicenda e pubblicherà ulteriori aggiornamenti appena possibile.

1 commento

  • […] per le manifestazioni di protesta, quello che adesso sembra un inconveniente tecnico ha causato per qualche ora problemi di accesso agli hashtag che riguardavano l’attacco, i più usati di tutta la giornata. A bordo della […]

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