Marocco: i problemi dell'istruzione pubblica all'esame della blogosfera

L'alto tasso di analfabetismo è spesso un indicatore importante per individuare quello che gli osservatori definiscono un sistema educativo arcaico e diseguale che, a 50 anni dall'indipendenza, ha deluso le aspettative di parecchi marocchini.

Diviso tra l'impeto alla modernizzazione e il potentissimo richiamo della tradizione, dilaniato dal complesso dibattito sulle lingue da includere nel programma educativo, oberato da un'amministrazione macchinosa e centralizzata, il sistema educativo marocchino è da tempo oggetto di critiche appassionate, non ultime quelle della blogosfera locale.

Mohamed, uno studente universitario, attacca [ar] soprattutto la metodologìa, basata sulla memorizzazione cieca e acritica delle nozioni, approccio apparentemente dominante all'interno del sistema di studi. Il blogger scrive quanto segue:

لا يهم أن نفهم ما نحفظ أو أن نحاول فهمه، فقط إحفظ، ثم أتل ما حفظت، ودع الفهم لذوي العقول الراجحة..
لم يكن يفرقنا عن الببغاوات الرمادية الكثير: تلقي مجموعة أسطر وفقرات، نحفظها عن قلب ظهر أو عن ظهر قلب فلا يهم، الأهم أن نستعرض ما حفظناه يوم الرعب: وعند الإمتحان يذل الحافظ أو يهان..
بدأت تتكشف لي معالم الجامعة، تجارب نحفظها لنتظاهر بتطبيقها في المختبرات، أو لنقل شبه مختبرات تحريا للصدق. طُلب من أستاذ نتيجة تجربة فأجاب، سُئل لماذا هذه القيمة بالضبط؟ قال إنها القيمة التي حصل عليها فوج السنة الماضية! حتى الأساتذة يحفظون النتائج كما أنزلت ولله الحمد..
Non è importante capire quel che stiamo imparando a memoria. Bisogna solo apprendere e poi recitare. Lasciamo la comprensione alle menti sagge…
Non eravamo molto diversi dai pappagalli a scuola: ci davano righe e paragrafi da imparare a memoria. La cosa davvero importante era saperli recitare quando arrivava il giorno dell'orrore: il giorno degli esami, in cui eri messo in imbarazzo, e nella peggiore delle ipotesi umiliato;
Poi ho cominciato a capire anche la realtà dell'università. Simulavamo esperimenti condotti da altri, in cosiddetti laboratori. Abbiamo chiesto al professore di spiegarci il risultato dell'esperimento e alcuni dettagli su questo o quel valore. La sua risposta: chiedetelo ai laureati dell'anno scorso! Persino gli insegnanti imparano a memoria i risultati. Dio sia lodato (sarcastico).

Oltre al preoccupante tasso di analfabetismo, secondo alcune stime sarebbero moltissimi i bambini che non frequentano nessuna scuola, mentre altri abbandonano l'istruzione in età precoce, come fa notare [ar] Ammar al-Khalfi su Nebrass E'shabab [ar]:

إن السبب المساهم في الهدر المدرسي إن لم نقل السبب الرئيسي هو تدني مستوى التعليم العمومي، فحسب الدراسات وحسب تجربتي الشخصية فإن علاقة
الطفل المغربي بالمدرسة أصبحت علاقة نفور، إذ تلاشى الرابط بين التلاميذ ومدرسيهم بسبب العنف والتهميش.
كما تعاني المدرسة المغربية من نقص في التجهيز التربوي وندرة في الأنشطة غير التعليمية، وضعف في تكوين المدرسين لمواجهة حاجات الأطفال ومشاكلهم. وتطول لائحة الأسباب الخارجية المنفرة للأطفال من المدرسة، كالتفكك الأسري، وأمية الآباء والأمهات، وتأثير الشارع، والمخدرات والبطالة، والرغبة في الهجرة إلى الغرب.

Una delle ragioni dell'abbandono scolastico, se non la ragione principale, è la sempre più scarsa qualità dell'istruzione pubblica. Gli studi dimostrano, e la mia esperienza personale conferma, che i bambini sono riluttanti alla scuola: la violenza e la marginalizzazione hanno incrinato quello che un tempo era un solido rapporto con l'insegnante.
Le scuole marocchine devono fronteggiare anche una mancanza di attrezzature e attività extra-scolastiche, e la scarsa formazione del corpo docente, che spesso non riesce a comprendere e soddisfare i bisogni dei bambini e i loro problemi. Inoltre, parecchi fattori esterni concorrono a formare questa attitudine dei bambini verso la scuola, come situazioni familiari problematiche, genitori analfabeti, l'influenza della cultura di strada, le droghe, la disoccupazione, il desiderio di emigrare in occidente.

Il budget annuale complessivo destinato all'istruzione rimane bassissimo. Fattore ancor più rilevante se si pensa al degrado delle infrastrutture. Abderrazak E'ttabi, che scrive su ‘Akrab al-Net, racconta [ar] il caso di una scuola pubblica pericolante a Ksar al-Kabir. Nel suo post si legge:

الذي سيرى الصور من الوهلة الأولى قد يعتقد أنها صور التقطت من قلب مدينة تعرضت لهزت أرضية أو قصف جوي و موجة من أمواج تسونامي المدمرة ، لكن الواقع و الحقيقة أن الصور الملتقطة هي لمدرسة لم يمضي على افتتاحها سوى سنوات قليلة بمدينة القصر الكبير ، و بالضبط بالحزام الهامشي للمدينة ، تصدعات و شقوق تؤدن بانهيار وشيك قد يتسبب في كارثة كبرى يكون ضحيتها في المقام الأول أطفال أبرياء.
Ad un primo sguardo, queste immagini sembrano riprodurre una città sconvolta da un sisma, o colpita da un bombardamento aereo, oppure da un devastante tsunami. La tragica realtà è che le foto ritraggono una scuola pubblica inaugurata recentemente alla periferia della città di Ksar al-Kabir (nel nord del Marocco). Crepe e fratture fanno pensare a un collasso imminente, che costerebbe la vita di parecchi bambini innocenti.

L'autore pubblica poi le immagini scattate da un insegnante di quella scuola:

Scuola a Ksar al-Kabir
Scuola a Ksar al-Kabir

Quello della lingua, invece, sembra essere un problema assai sentito. Nell'istruzione superiore si usa il francese, in un Paese la cui maggioranza parla una variante dell'arabo. Sebbene la lingua berbera [it] (o Tamazight) sia stata recentemente inclusa nel programma di studi nazionale, alcuni, come Ibrahim Murabit su Nebrass E'shabab, ritengono [ar] che sia troppo poco e troppo tardi:

وإذا كان معلوما أن كل حضارة تقاس قوتها بمدى انتشار لغتها وثقافتها، والأمر عندنا في المغرب أكثر وضوحا عندما نشاهد الصراع الثقافي المحموم بين المراكز الثقافية الفرنسية والاسبانية والانجليزية، لنشر ثقافتها ولغتها بمقابل رمزي أو مجاني في أحيان كثيرة. فما بالنا نتنكر لأنفسنا ونحقد على تراثنا وثقافتنا، خصوصا إذا تعلق الأمر بأمازيغية المغرب وثقافته وتاريخه؟

Ogni civiltà è definita dall'estensione e dall'influenza della propria lingua e cultura. In Marocco, assistiamo da tempo ad un'aspra contesa tra l'influenza francese, spagnola e inglese, ciascuna intenta a disseminare la propria lingua e cultura tramite servizi a prezzi simbolici, talvolta del tutto gratuiti. Perché trascuriamo la nostra cultura, la storia e le nostre lingue, specialmente il Tamazight, finendo per disprezzarle?

Rispecchiando le divisioni della società marocchina, gruppi conservatori e riformisti cercano spesso di occupare gli spazi culturali all'interno delle università, promuovendo dibattiti e organizzando incontri e lezioni. Ciò non sempre avviene in maniera serena. Da Tangeri, Vamprita racconta [ar] quanto le è accaduto durante un incontro, organizzato da lei e altri studenti, a cui erano stati invitati alcuni famosi comici marocchini. Quello che sembrava essere un incontro ben riuscito, si è subito trasformato in un caos totale dopo l'intervento di alcuni studenti conservatori arrabbiati:

كانت الأمور تجري على ألف ما يرام ، فقد جهزنا ما أمكننا لاستقبال الضيوف ، و قام كل مسؤول فينا بتقديم ناديه ، ثم توجهنا لقاعة جهزناها خصيصا لهذه المناسبة حيث جلسنا في حوار مفتوح تدخل فيه كل الطلبة الراغبين بذلك
إلى أن خرب الجلسة أعضاء من الاتحاد الوطني لطلبة المغرب ، من الفصيل القاعدي ، وهجموا على القاعة بكل همجية ووحشية ووقاحة ، وقاطعوا الجلسة بطريقة فوضوية محتجين لماذا لم يتم اخبارهم بهذا النشاط وأي نشاط يجب أن يتم بعلمهم ، و قالوا بأن أنشطتنا كلها هي مضيعة للوقت في ظل مشاكل أهم تعاني منها الجامعة

Le cose andavano alla meraviglia. Avevamo finalizzato ogni dettaglio prima di ricevere gli ospiti, ognuno di noi doveva presentare un gruppo. Siamo andati nell'aula magna, attrezzata per l'occasione, e abbiamo iniziato una discussione aperta a tutti gli studenti.
Tutto è andato in malora quando alcuni membri radicali dell'Unione nazione degli studenti marocchini sono entrati nell'aula magna e hanno cominciato a protestare, in modo violento e prepotente, chiedendo il boicottaggio e la cancellazione del dibattito. Sostenevano di non essere stati avvertiti dell'evento e che dovevano essere a conoscenza di ogni attività. Hanno definito il nostro incontro una perdita di tempo, dati i problemi ben più gravi dell'università.

Nonostante le numerose e ambiziose riforme “cosmetiche” i blogger sembrano rispecchiare una posizione dominante dell'opinione pubblica, secondo cui il sistema della pubblica istruzione avrebbe deluso le aspettative di molti, peraltro lasciando campo libero allo sviluppo di un florido e lucrativo sistema di educazione privata, diffuso in tutti i centri urbani ma inaccessibile a larghe fasce di popolazione.

1 commento

  • khadijah

    sono d’accordo con quello che ho letto, malgrado abbia solo 17 anni e forse non sono del tutto a conoscenza delle condizioni dell’istruzione in marocco mi ritengo parte anche io di quella società nonostante non ci viva. da un po’ di tempo a questa parte ho deciso di tornare a studiare li, so benissimo che è un’altro ambiente ma, sono pronta psicologicamente. ho sempre voluto essere parte della soluzione e per esserlo devo vivere in prima persona i problemi dei ragazzi delle scuole marocchine, io amo il mio paese soprattutto in questi ultimi mesi però ho sempre riconosciuto i problemi che lo bloccavano dall’andare avanti in quanto vivo qui e sono sempre costretta a fare il confronto con la mia vita qui in italia. l’italia non è il posto dove voglio stare per sempre e ho dato a me stessa un ultimatum, ho solo un anno scolastico da passare li per decidere definitivamente se voglio viverci è aiutare nella creazione di un nuovo marocco, e all’abbattimento di ogni regime che blocca il progresso…spero di riuscirci dato che il cambiamento dipenderà da noi giovani. Grazie.

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