Uganda: blog e Twitter uniche fonti d'informazione sulla tensione a Kampala

Mentre a Kampala infuriava la rivolta [it] per il secondo giorno consecutivo, i blogger e altri netizen della capitale dell'Uganda si sono dati da fare per tenere il mondo informato.

A 24 ore dai primi scontri, i cittadini motivati hanno lanciato Uganda Witness [in], un sito nato dedicato alla crisi dove gli ugandesi vanno scambiandosi notizie sulle vittime, i saccheggi, la presenza delle forze governative e analoghe informazioni. Venerdì pomeriggio (alle 22 italiane) il sito ha ricevuto molteplici segnalazioni di nuove violenze nel centro di Kampala e in diversi sobborghi.

Da UgandaWitness.com, una mappa del centro di Kampara che illustra i luoghi dei disordini

Da UgandaWitness.com, una mappa del centro di Kampara che illustra i luoghi dei disordini

Il blogger ugandese The 27th Comrade ha speso gli ultimi mesi mettendo a punto un sistema per inviare messaggi su Twitter e aggiornare lo status di Facebook tramite i cellulari con rete Uganda Telecom. Venerdì scorso, a seguito degli scontri, ha deciso di anticipare il lancio del servizio, pubblicando indicazioni sul blog comunitario The Kampalan [in], garantendo agli utenti la tutela della privacy:

A Kampala, la situazione ha provocato una specie di lancio prematuro di questo servizio. Cosa fare, allora? Gli uomini fanno progetti, ma sono gli dei a decidere.

In poche parole: nessuna censura, nessun timore, niente favoritismi. Postate ciò che vi pare. :o) Gli scambi di messaggi privati non vengono archiviati nella cache del sistema, in modo da rispettare la vostra privacy, ed è proprio perchè teniamo alla privacy che molte funzioni sembrano complesse (iscriversi, scambiare messaggi).

Un messaggio inviato su Twitter da dgel [in], residente a Kampala e neo iscritto al servizio di microblogging, sollecita altri concittadini a utilizzare Twitter per diffondere notizie sugli scontri ha fatto il giro della community Twitter in Uganda. Dgel scrive:

@dgel [in]: “Chiunque si trovi a Kampala, vi prego, insegni almeno a un'altra persona l'uso di Twitter, incoraggiandola a tenerci aggiornati. #kampala

Le testate tradizionali di Kampala hanno sempre maggiori difficoltà a raccogliere notizie, perchè il Governo ha arrestato i giornalisti e chiuso le stazioni radio in tutta la città. Joe, di Uganda Talks [in], spiega:

La scorsa notte vi sarete accorti che CBS, popolare stazione di Luganda, è stata oscurata con l'accusa di “incitare alla violenza” e “organizzare i rivoltosi”. Oggi il Governo ha sospeso la licenza anche a Suubi FM, Radio Sapientia e Radio Two Akaboozi Kubiri per gli stessi motivi.

Fresh Apples [in], che pubblica aggiornamenti sin dall'inizio degli incidenti, riferisce che il Governo ha inviato dei soldati a sorvegliare le antenne radio della CBS, sulla collina di Buziga [in] a Kampala:

La stazione radio CBS è al momento oscurata – si dice, per decisione governativa.

La CBS non trasmette più – la polizia militare ora sorveglia le antenne a Buziga

Dagli ugandesi di Kampala arrivano parecchi aggiornamenti via Twitter su come il Governo stia prendendo di mira anche singoli giornalisti::

@mugamuya [in]: “Dopo gli scontri di Kampala, il giornalista di VoA (stazione locale) è in custodia a Kayunga, forse in qualche cella. Anche il reporter di NTV è stato fermato e poi rilasciato”

@uginsomniac [in]: Moses Kibuuka (di NTV) e Yahaya Iga Muyingo (di Voice of Africa) arrestati oggi a Kayunga, fuori su cauzione. Le loro attrezzature invece sono ancora sotto sequestro. #Kampala

Secondo gli abitanti di Kampala, la televisione e le stazioni radio ancora in onda non trasmettono quasi nessuna notizia sugli incidenti. Tumwijuke, di Ugandan Insomniac [in], scrive:

Ma a che serve la radio, se non per trasmettere le notizie dell'ultimo momento? Dov'è il dialogo coi cittadini? Perchè non si parla delle violenze da parte di molti manifestanti? Dove sono le interviste con il Regno di Buganda, la Polizia e il Governo? Dove sono le telefonate in arrivo da Masaka, Nyendo, Kayunga e Mukono, dove hanno luogo gli scontri? Perchè non si discute della libertà dei media? Perchè non si parla del motivo per cui esiste un Broadcasting Council?

Tutto quel che so sulla situazione a Kampala la scopro da Twitter, Facebook e dai blog.

Su The Malan Family [in] Sarah scrive:

TV Uganda manda video musicali, mentre NTV Uganda trasmette una puntata di  “Raven” [sitcom della Disney] *alzo gli occhi al cielo*. La BBC ha un reporter in zona (…che, maledizione, sta a Nairobi!) per cui son proprio sicuro che ci darà gli “aggiornamenti dell'ultimora” !!!!!

Anche gli utenti di Twitter locali notano l'assenza di notizie sugli scontri:

@CamaraAfrica [in]: “Uau… corrono tutti a vedere la NBS per uno sconvolgente servizio su… tenetevi forte… come giocare a golf. #kampala [in]“

@solomonking [in]: Andiamo! La UBC trasmette un noioso programmino […] di Ethan Mussolini qualcosa come 5 volte nel giro di due ore, e nulla sugli scontri! #kampala [in]“

Jon Gos, fondatore della compagnia ugandese di software Appfrica [in], che ha partecipato alla conferenza TED [in] del 2009, si è rimasto sorpreso dalla rapidità con cui gli ugandesi siano passati all'uso di Twitter per diffondere informazioni:

Una delle cose che mi hanno più sorpreso è stato vedere come un pugno di utenti siano riusciti a infondere coraggio in così tanta gente. Man mano che io e altri, tra cui @camaraafrica, @mugumya e @solomonking scoprivamo le ultime notizie sull'Uganda, ci precipitavamo ad aggiornare Twitter e Facebook, unici strumenti per raggiungere il mondo esterno.

In un altro post apparso sul blog Appfrica [in], Jon scrive:

I mass media hanno finalmente colto quanto sta accadendo, ma la stampa locale appare silenziosa. Potrebbe dipendere dall'incremento del traffico web, o forse peggio. Siamo in tanti, espatriati e non solo, ad affidarci a Twitter come fonte d'informazione.

Foto per gentile concessione di Sarah di The Malan Family

Foto per gentile concessione di Sarah di The Malan Family [in], la quale scrive: “Siamo giunti alla conclusione che o si trattava di gas lacrimogeno o di una bomba fumogena, perchè abbiamo visto gente scappare in tutte le direzioni dopo che lo scoppio.”

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