Il discorso di Obama in Ghana non convince…

Il blogger congolese Alex Engwete [fr] pubblica una traduzione in francese del discorso di Obama al Parlamento ghanese [in], tenuto sabato scorso durante la sua prima visita da Presidente. Due lettori rispondono, entrambi non impressionati dal discorso di Obama.

Wavre ritiene che il mancato riconoscimento dei misfatti compiuti dagli americani in Africa e del contributo dato dall’Africa al successo dell’occidente ponga il discorso di Obama poco sopra quello inglorioso tenuto da Sarkozy a Dakar [in].  Bony è convinto che molte delle sfide dell’Africa siano culturali, e che il colore della pelle di Obama non lo renda più attrezzato per comprenderle; Obama, come altri afroamericani, è piu americano di quanto sia Nero.

Il Presidente degli USA Barack Obama si rivolge al Parlamento ghanese ad Accra (Foto ufficiale)

Il Presidente degli USA Barack Obama si rivolge al Parlamento ghanese ad Accra (Foto ufficiale)

Wavre mette a confronto i discorsi di Obama e di Sarkozy:

Non seulement que l'Afrique est le dernier continent qu'il visites malgre ses origines, mais il s'est excuse partout des erreurs de la politique internationale americaine, mais pour l'Afrique, aucune recognition des erreurs de la politique americaine de destabilisation systematique de tout les gouvernements progressistes et nationalistes qui ont emerges dans notre continent.(une des grande raisons, a mon avis de notre retard) Une longue liste d'interventions, certaines encore actueles, en faveur d'interets d'argent sous des pretextes de lutte contre le communisme (ou expansion chinoise).Et ne meme pas mentioner le fait que depuis cinq siecles l’ afrique a servi de marche pied a la revolution industriele occidentale, de l'esclavage a nos jours, quand il n'a pas hesite a remonter jusqu'au moyen-age pour rendre hommage a la contribution des arabes a la civilisation mondiale?! Il me semble avoir repris et modifier un discours d'un certain Sarkozy en supprimant un tant soit peu la condescendance suffisante du monarque francais.

Non solo l’Africa è stato l’ultimo continente che ha visitato, a dispetto delle sue origini, ma ovunque sia andato si è scusato per gli errori dell’America, mentre in Africa non ha operato nessun riconoscimento degli errori della politica americana, della sistematica destabilizzazione di tutti i governi progressisti e nazionalisti che sono emersi nel nostro continente. (Una delle principali ragioni, a mio parere, del nostro ritardo). Una lunga lista di interventi, alcuni tuttora in corso, a favore degli interessi economici sotto il pretesto della lotta contro il comunismo (o l’espansione cinese). Per non menzionare il fatto che, per cinque secoli, l’Africa ha servito da trampolino per la rivoluzione industriale in occidente, con lo schiavismo che continua anche oggi, quando invece non ha esitato a risalire le epoche fino al medioevo per rendere omaggio al contributo arabo alla civilizzazione?! Sembra che abbia ripreso e modificato il discorso di un certo Sig. Sarkozy[in] tagliando semplicemente alcuni elementi di condiscendenza verso la monarchia francese.

Bony smonta l’idea di un’identità pan-africana:

Ce discours est beau mais la question africaine vis à vis du développement est avant tout d'ordre culturel. Partout où le poids de la tradition est importante il y est difficile d'impulser le progrès tel le conçoit le monde contemporain. Le Ghanéen Nkwama Nkrumah le dit dans ses écrits mais quand il est arrivé au pouvoir il n'a pas réusi à changer les choses et les coups d'Etat qui s'en sont suivis non plus. Même Rawllings n'a pas développé le Ghana. Le folklore représente encore la culture africaine.On a acceuilli Obama avec celà. Mais les noirs américains ou afro-américains ont une culture qui n'a rien à avoir avec l'Afrique. Pour être concret ce sont des noirs avec une culture occidentale. Je n'aimerais pas leur porter l'injure en disant que ce sont culturellement des blancs avec une peau noire. Bien sûre on nous bassine avec la culture des ghettos. Là aussi c'est une une sous-culture américaine qui n'a aucun parallèle avec l'Afrique.

Questo è un bel discorso ma il tema dello sviluppo africano è soprattutto questione di cultura. Dappertutto conta il peso della tradizione ed è difficile incoraggiare il progresso così com’è concepito nel mondo moderno. Il ghanese Kwame Nkrumah [it] dice le stesse cose nei suoi scritti, ma quando è arrivato al potere non è riuscito a cambiare le cose, e nemmeno i colpi di stato che l’hanno seguito. Neppure Rawlings [in] è riuscito a far crescere il Ghana. Il folklore rappresenta ancora oggi la cultura africana. Obama era il benvenuto. Ma gli afroamericani o i neri americani hanno una cultura che non ha nulla a che vedere con l’Africa. Ad essere concreti, questi sono neri con una cultura occidentale. Non voglio ferire nessuno dicendo che sono culturalmente bianchi con la pelle nera. Certamente ci hanno scocciato con la cultura dei ghetti. Anche quella è una subcultura americana che non ha nulla a che fare con l’Africa.

Le chanteur Akon est-il africain? Oui. Fait-il de la musique africaine? Non.

Il cantante Akon [it] è africano? Sì. Fa musica africana? No.

Bony ha una visione in qualche modo diversa dell’America “post-razziale” di Obama:

…On est tous devenu des wasp même si la différenciation de la couleur de peau reste vivace. L'adage ne dit'il pas que la nuit tout les chats sont gris? Dans le monde tout les américains sont wasp. D'ailleurs le monde s'en est rendu compte rapidement.  Obama est plus Américain que noir.

……Sono diventati tutti wasp, anche se la differenziazione del colore della pelle rimane viva e vegeta. Non dice l’adagio che di notte tutti i gatti sono grigi? Nel mondo tutti gli americani sono wasp. D’altronde il mondo se n’è reso conto rapidamente. Obama è più americano che nero.

Wavre risponde:

Alex, Bely et moi vivons en amerique depuis des decennies et ils ne me contradirons surement pas quand j'affirme qu'ici malgre les points communs que partagent tout les americains, il y a une distinctive culture noir-americaine ici aux states, culture due a leurs origines africaines. Nous qui avons l'avantage de connaitre les deux continents, sommes plus a meme de reconnaitre ses traits de caractere. Tu sembles n'avoir pas encore differencie technologie et culture.

Alex, Bely ed io viviamo in America da decenni e certamente non mi contraddiranno quando affermo che a dispetto di tutti gli aspetti in comune che convidiamo con gli americani, esiste una specifica cultura afroamericana negli Stati Uniti, una cultura originata dalle sue radici africane. Noi che abbiamo il vantaggio di conoscere entrambi i continenti, siamo maggiormente in grado di riconoscere questi tratti caratteristici. Sembra che tu non abbia ancora distinto tra tecnologia e cultura.

Parles des choses que tu connais, mon cher ami, car l'election d'Obama ne marque EN RIEN loin s'en faut, la fin du racisme aux Etats-Unis.

Parla di cose che conosci, mio caro amico, perché l’elezione di Obama NON SEGNA la fine del razzismo in America, proprio il contrario.

Wavre sostiene che oltre questo tema dell’identità, oltre Obama, la cosa più importante da tenere a mente è questa:

PERSONNE NE NOUS AIDERA, SI CE N”EST NOUS-MEME!LA NOMENCLATURE ECONOMIQUE MONDIALE ET SES LIGNES DE FORCE TEL QU”ELLES EXISTENT ACTUELEMENT N’ ONT AUCUN INTERET A NOTRE DEVELOPPEMENT!

Seul un patriotisme et un amour du continent et de ses populations par des gouvernants integres pourra sortir l'Afrique de la dependance et du sous-developpement.

NESSUNO CI AIUTERA’, SE NON NOI STESSI! LA NOMENCLATURA ECONOMICA GLOBALE E LE SUE LINEE DI FORZA COME SONO COSTITUITE ATTUALMENTE NON HANNO ALCUN INTERESSE NEL NOSTRO SVILUPPO!
Solo il patriottismo e l’amore per il continente e la sua gente da parte di governi integri potrà far uscire l’Africa dalla dipendenza e dal sottosviluppo.

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