Nicaragua: esiste ancora il razzismo nella società?

Recentemente in Nicaragua si è di nuovo sollevato il tema del razzismo dopo che ad una giovane donna è stato negato l'ingresso in un nightclub nella capitale Managua. I proprietari del locale hanno affermato che tale divieto è un loro diritto, ma la ragazza ha parlato di razzismo.

A Majailah Francis, 18, figlia di Bridgete Ivonne Budier Bryan del partito FSLN e deputata del Parlamento Centro-Americano, è stato negato l'ingresso nel club El Chamán. La ragazza è Afro-Nicaraguense e la famiglia proviene dalla costa caraibica dove risiede la maggior parte della popolazione di colore che costituisce il 9% delle etnie del Paese secondo il Censimento del 2005 (documento in formato .pdf [sp]). La madre ha accusato il club di discriminazione razziale contro la figlia e ne ha chiesto la chiusura.

Dopo la formalizzazione di tali accuse, il dibattito pubblico si è esteso a media, forum online e anche i blog. Decine di editoriali hanno ripreso la questione, il quotidiano El Nuevo Diario ha criticato il nightclub e denunciato il razzismo innato nella società nicaraguanense. Il difensore civico dei diritti umani ha richiesto la chiusura del locale [sp] e alcuni intelletuali hanno espresso opinioni, paragonando questo caso a quello di Rosa Parks in Usa [it].

Wilder Pérez di iEntonces ha scritto che “El Chamán non ha fatto altro che riflettere uno dei problemi del Nicaragua, non siamo razzisti, siamo classisti [sp],” e ha elencato varie ragioni per cui questo scandalo ha più a che fare con un innato classismo che con il razzismo.

Tramite alcune interviste condotte in città, La Brujula [es] ha scoperto che la maggior parte della discriminazione nei confronti di chi frequenta i locali notturni riguardava soprattutto l'abbigliamento o lo stile personale [sp]. L'autore Roberto Salinas García ha scoperto che varie persone si stavano divertendo nel club, ma hanno sentito per caso dei commenti discriminatori da parte di alcuni clienti.

“Creo que es una política de la discoteca. Si yo tuviese una no dejaría entrar ni a bolos ni a majes pintas” afirma Norman Espinoza…

“¿Y qué es para vos un pinta?” le pregunto. “Pues un pinta, un chambrín… un maje todo cholo” explica. Norman no es blanco, pero tampoco muy moreno. Se peina hacia atrás con los dedos el pelo negro. Su camisa es blanca con rayas café…

“A los que yo no dejaría entrar es a los indios” afirma Jackeline Orozco…, “No me refiero a los indios como raza. Un indio para mí es la persona intolerante, que no aceptan las diferencias culturales.”

Credo che sia la politica del locale. Se fossi il proprietario, non lascerei entrare persone ubriache o teppisti, afferma Norman Espinoza…

“E cos'è per te un teppista?”, gli ho chiesto. “Beh, uno che sembra un ragazzo di strada, come un membro di una gang, un vagabondo…” ha spiegato. Norman non è nè bianco, nè di colore. Si tira all'indietro i capelli con le dita. Maglietta bianca, con strisce marroni.

“Io non lascerei entrare gli Indiani” sostiene Jackeline Orozco… “Non intendo dire gli Indiani come razza. Un Indiano per me è un'intollerante, uno che non accetta le differenze culturali”.

María del Carmen Pérez Cuadra di Animal Inedito non ha dubbi sull'esistenza del razzismo nella società nicaraguense:

Con justa razón están protestando los ciudadanos afrodescendientes porque se sienten afectados y está muy bien que protesten, pero creo que se debe aprovechar este hecho como un momento que propicie la reflexión en torno a la discriminación. La sociedad nicaragüense es racista y discriminatoria. Hay colegios para gente “blanca”, colegios para gente india y pobre y hay colegios que no contratan si parecés pobre, sos gordo o gorda, o si profesás una religión que no sea la del centro de estudios. Yo, personalmente he llenado cuestionarios en los que preguntan si estás casada (o) civil y por la iglesia, si sos o no católica, quién es tu párroco, y que cuánto pesás y cuánto medís de estatura.

Giustamente gli Afro-Nicaraguanensi stanno protestando perchè si sentono colpiti da questa situazione e va bene che protestino, ma penso che si dovrebbe cogliere questa occasione per riflettere sulla discriminazione. La società nicaraguense è razzista e discriminatoria. Ci sono scuole per “bianchi,” scuole per gli indigeni e per i poveri , e scuole che non ti accettano se sembri povero, se sei grasso o se la tua religione non coincide con quella della scuola. Io personalmente ho compilato questionari dove si chiedeva se si era sposati in chiesa o con rito civile, se si era cattolici o meno, chi è il prete della propria parrocchia, peso e altezza.

Altri blog hanno optato per  una posizione più equilibrata [sp] come Alex Zedch:

…en ningún momento me imagino a los coordinadores del local indicándoles a los bouncer la lista de características de las personas idóneas a batear, es simplemente ilógico. Ponte a pensar, a ella no debe ser la primer mujer del Caribe que batean (niegan la entrada) a su vez que yo mismo sé de muchas mujeres que son de nuestra costa y que entran en cualquier disco sin ningún problema. Esto me parece mucho más a un treta política, extorsión o venganza de parte de la diputada por sentirse bateada, y es normal enojarse, yo alguna vez también estuve en su situación y aunque se siente de lo peor tienes que pensar que fue eso que te faltó para poder pagar por los servicios del local…

… la mayoría de las personas que vamos a las discos al menos una vez hemos sido bateados, y si usted no acostumbra a salir mucho le va a pasar constantemente, por que las discos tratan mucho mejor a los clientes frecuentes. El código de vestimenta existe y es para todos, al igual que usted no iría en calzón a la Asamblea yo no iría desnudo al Chamán y si piensa que usted fue expulsada del lugar por ser de su tierra piense que también está en el pacífico y como me quedaría viendo la gente del la Costa Caribe si les bailo Palo de Mayo a medio día con camisa manga larga y pantalón de vestir, es lo mismo. Y si piensa que la falla de una persona es tan imperdonable como para querer que cierren el local entonces eso de muestra su poca cultura y actualización de lo que sucede en el país, además de su poca madurez y carácter ante la vida.

….non riesco ad immaginare la direzione del locale che fornisce ai buttafuori una lista delle caratteristiche delle persone a cui va negato l'ingresso, è semplicemente illogico. Se ci pensate, non sarà stata sicuramente la prima Caraibica a cui è stato negato l'ingresso, e allo stesso tempo io conosco donne della nostra costa che entrano in qualsiasi locale senza problemi. A me questo sembra un trucco politico, un'estorsione o una vendetta da parte della deputata perchè sua figlia è stata respinta, ed è normale essere arrabbiati, anch'io mi sono trovato nella sua situazione e anche se uno ci rimane molto male, deve pensare che è quanto ti mancava per pagare i servizi del locale.

…alla maggioranza delle persone che frequentano i locali notturni è capitato almeno una volta di essere respinti, e se non siete soliti frequqntarli vi capiterà ancora più spesso, perchè i club trattano assai meglio i clienti abituali. Il codice del vestiario esiste ed è valido per tutti, e così come non si andrebbe in Parlamento in mutande, non andrei al Chamán nudo, e se pensate di essere respinti per via del vostro luogo d'origine, provate a pensare di venire dalla costa Pacifica e a come vi giudicherebbe la gente della costa Caraibica se ballassi il “Palo de Mayo” a mezzogiorno con addosso una maglietta a maniche lunghe e i pantaloni, è la stessa cosa. Se pensate che l'errore di una persona sia imperdonabile e giustifichi la chiusura di un locale, allora vi manca la cultura e la conoscenza su quanto accade nel Paese, oltre a mostrare immaturità e mancanza di carattere sugli eventi della vita .

Altri commenti sono stati severi rispetto alla reazione della deputata e il suo giudizio di parte, esagerato e sbagliato. L'utente di Twitter @isonauta scrive, “(C'è) una crisi razzista nelle discoteche per il ceto medio dopo cinque secoli di strutturato razzismo mascherato sotto l'ideologia delle razze miste.”

Penalba.info commenta [sp]:

La diputada dijo tener conocimiento previo de otros casos así, pero solo hasta ahora procedio a una denuncia porque la afectada era su hija; aunque se presenta como defensora de la identidad y raza del caribe…

Existen suficientes personas que estoy seguro estarían a describir historias personales con respecto como no los dejaron entrar a ciertos bares o discos… Muchas otras pueden dar fe de haber sufrido racismo, yo mismo he visto esos casos, pero hay que tener inteligencia para poder apreciar cuando es racismo, cuando es machismo, o cuando simplemente es que le el portero no te quiere dejar entrar y/o te odia o desprecia personalmente por quien eres o porque no les parece y no por tu raza o género. Ser Negro o ser Mujer no te da el menor derecho de ser tratado distinto, sino igual que todos. Que alguien o alguna situación te sea contraria no la hace necesariamente racista.

La deputata ha affermato di essere a conoscenza di altri casi simili, ma ha aspettato finora per la denuncia perchè questa volta ne è stata colpita la figlia, anche se se si presenta come difensore della razza e dell'identità Caraibica…

Sicuramente parecchie persone possono raccontare le proprie esperienze nell'essere state respinte in certi bar o club … molti altri possono provare di essere stati vittime di razzismo, li ho visti questi casi, ma occorre essere abbastanza intelligente da riconoscere quando si tratta di razzismo, di machismo o quando semplicemente i buttafuori non vogliono farti entrare e/o ti guardano dall'alto al basso per quello che sei o non vogliono farti passare e non riguarda la tua razza o il genere. Essere di colore o una donna non ti dà il diritto di essere trattato diversamente, ma anzi come gli altri. Se qualcuno o qualche situazione ti sia contro, non vuol dire che si tratti di razzismo.

I proprietari del club El Chamán hanno pubblicato un comunicato sottolineando l'impegno dell'azienda nel creare un ambiente privo di razzismo e aperto a tutti [sp]. Alcuni giorni dopo è comparsa sul loro sito la foto della figlia della deputata nel club, diventata ormai cliente abituale.

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