Brasile: oltre il cyberspazio, i blog passano al cartaceo

I libri diventano e-book mentre blog e siti web si tramutano in libri e altri supporti mediatici. In questa situazione di fluidità, sembra che il libro in formato cartaceo abbia il potere di superare la scrittura virtuale, anziché l'opposto. In Brasile è in atto quel che è più di un semplice trend: pubblicare e-books [in] per attirare lettori e scrittori ma anche la controtendenza parallela che ha portato i blog nelle librerie reali e sul grande schermo.

Lo scorso novembre, il blog Para Francisco [pt] ha arricchito l'elenco dei blog presenti sul mercato editoriale librario, offrendo ai fan l'opportunità di apprenderne la vera, accattivante storia, in formato cartaceo. In stato di shock per la tragica scomparsa del coniuge poco prima della nascita del primo erede, Christina Guerra si è ritrovata divisa tra lutto e felicità, scrivendo e dedicando i suoi pezzi al figlio: “Per Francisco”. Nel blog, la donna cerca di immortalare ogni dettaglio carpito, riflettendo sulla vita e lasciando affiorare le proprie emozioni. Ripiegandosi in se stessa, Christina riscopre una prospettiva positiva.

christina-guerra

Escuro.

Você vai aprender, filho. Que a intensidade pode roubar você de si mesmo. Que é preciso leveza para se pertencer. Você vai aprender a se distrair no meio do caminho – para ter o privilégio de errar. Vai aprender que as descobertas estão nos atalhos. E que é preciso alcançar o escuro denso para estar diante de todas as possibilidades. Você vai aprender a se deitar noite escura e amanhecer ensolarado. E vai entender que na perda mora o verdadeiro começo. Talvez você leve meia vida para isso. Talvez mais, como eu. Mas até lá, olha que sorte: eu vou estar segurando a sua mão.

“Oscurità.
Imparerai, figlio mio. L'intensità può sottrarti a te stesso. Per appartenerti hai bisogno di luce. Imparerai a distrarti lungo il percorso – per concederti il privilegio di sbagliare. Imparerai che le scoperte si annidano nelle scorciatoie. E che devi raggiungere la fitta oscurità per andare oltre ogni possibilità. Imparerai a sdraiarti al buio nella notte scura per risvegliarti con il sole del giorno e capirai che la perdita è il vero inizio. Forse ti ci vorrà metà della tua vita per impararlo, forse di più, com'è successo a me. Ma fino ad allora – guarda come sei fortunato – sarò qui a tenerti per mano”.

Il suo libro – “Para Francisco”, 192 pagine, edizioni Arx – è stato recensito da diverse testate e riviste. Christina continua ad aggiornare il blog con nuovi scritti nutriti di riflessioni, avvenimenti e intimi pensieri.

Un'altra scrittrice che ha prima attirato l'attenzione dei lettori su Internet per poi pubblicare un libro è Clarah Averbuck. Dopo il trasferimento dallo Stato più a sud del Brasile, Rio Grande do Sul [it], dove ha interrotto gli studi ma ha iniziato a scrivere sul web, alla capitale São Paulo [it], ha creato il primo blog nel 2001: il celebre brazileira!preta [pt], e l'anno successivo ha lanciato il suo primo romanzo, “Maquina de Pinball” (Editore Conrad, 2002). Poi ha scritto “Das Coisas Esquecidas Atrás da Estante” (Editore 7 Letras, 2003) e “Vida de Gato” (Editore Planeta, 2004).

In Brasile, sono fioccati opere teatrali e film ispirati alle sue storie. Lo scorso anno, Nome Próprio [pt], pellicola diretta da Murilo Salles, ha vinto quattro premi al Festival of Gramado [pt], tra cui quelli per la Miglior fotografia e Miglior attrice per Leandra Leal nei panni della protagonista, la scrittrice Camila.

La Averbuck è nota per l'uso narrativo in prima persona e per includere esperienze personali – su sesso, droga, rock’n'roll, bar, amori e amicizie – nei suoi scritti. La scrittrice non mena il can per l'aia: quando scrive va dritta al punto, con sincerità e senza digressioni, mettendo a nudo i propri sentimenti; basta dare un'occhiata a Adios Lounge [pt]. Le sue opere vengono spesso citate come un esempio del modo in cui i blog oggi siano luogo di espressione per nuovi scrittori di talento, e lei stessa è una delle icone degli scrittori che popolano la blogosfera. Ciò nonostante, in un'intervista ha dichiarato: “Non esistono blog letterari. Quando si scrive si scrive, non importa dove”. Il pubblico è avvertito: non punta a far soldi, o il lavoro non le frutta molto, visto che non ci paga neanche le bollette del telefono, con i suoi libri. Riguardo la trasposizione cinematografica della sua opera con “Nome Próprio”, Averbuck spiega [pt]:

“(…) tenho repetido isso quando me perguntam o que achei da adaptação dos livros e tudo mais: autor bom é autor morto. (…)autor morto não reclama nos ouvidos dos diretores e nos microfones dos repórteres quando são adaptados e fica tudo diferente. porque eu reclamo. é claro que eu reclamo. é a minha obra, afinal de contas. (…) mas é assim mesmo. ninguém entende nada, adoram criar umas polêmicas que não existem, pintar o autor de ególatra, de personalidade difícil (rarara, adoro, é tão besta que fica engraçado) e inventar umas coisas por total ausência de outra para falar. eu quero mesmo é achar uma casinha pra morar com a cata e ele e os gatos, terminar meus livros, parar de responder as mesmas perguntas e operar os olhos que essas lentes estão me matando. o resto não tem me interessado muito, francamente.

“(…) L'ho ripetuto ogni volta che mi viene chiesto cosa penso dell'adattamento dei libri e di tutto il resto: un bravo autore è un autore morto (…). Un autore morto non si lamenta con il regista e con i giornalisti quando i suoi libri vengono adattati, e tutto procede diversamente. Perché io mi lamento, naturalmente: si tratta del mio lavoro, in fondo. Ma è proprio così: nessuno capisce niente e, per il puro gusto di farlo, si montano polemiche sul niente, dipingendo l'autore come uno complicato e narcisista (ah ah ah, mi piace, la cosa è così insulsa da diventare ridicola) e facendo certe uscite perché non si sa cos'altro dire. Quel che voglio davvero, è trovare una casetta e viverci con Cata, con lui e i gatti, terminare i miei libri, smetterla di rispondere alle stesse domande e operarmi agli occhi, perché queste lenti a contatto mi stanno dando il tormento; quanto al resto, francamente, m'interessa poco.”

Il suo ultimo libro è stato Nossa Senhora da Pequena Morte (Editore do Bispo, 2008) e altri titoli sono d'imminente uscita. Sembra tuttavia che il blog non abbia più la priorità. Nel suo ultimo post lungo, del 25 ottobre 2008, annunciava la chiusura del blog, ma poi vi ha aggiunto un breve commento: “Non mi arrenderò mai. Vi amo tutti”, del 2 febbraio 2009. Averbuck è impegnata anche sulla scena musicale, come vocalist del gruppo “Jazzie e os Vendidos”.

E proviene dalle scene musicali del rock’n'roll anche Gustavo Curry, che ha raccolto i propri scritti sul web e ha avuto il coraggio di autofinanziare il proprio libro. Nato a Bahia [it], ha deciso di raccontare la sua vita in quello Stato, come musicista rock, nuotatore e giornalista. Ha iniziato con il blog Eu Tava Aqui Pensando ou Blá Blá Blá [pt], per poi proseguire con la pubblicazione del libro “Para Colorir”. La maggior parte dei suoi reportage è già stata resa pubblica in rete e il libro include anche 16 illustrazioni del disegnatore spagnolo Ricardo Sans [sp]

Curry parla della somiglianza tra la copertina del suo libro e quella del CD dei R.E.M. “Qualunque similitudine è solo una coincidenza. Il mio libro è uscito prima”. Con gran senso dell'umorismo, ha descritto il suo incontro con il celebre musicista brasiliano che ha creato uno dei ritmi più famosi e coinvolgenti del Paese, Axe Music [in] e altre bizzarrie.

Riguardo al fatto di scrivere sul blog, sembra che Cury non abbia intenzione di rinunciarvi. Egli condivide con noi [pt] il percorso produttivo per veder pubblicare i suoi scritti e renderli così noti ai lettori:

“O resultado de Para Colorir, considero que foi muito interessante. Acredito que o livro cumpriu boa parte do seu objetivo. Do ponto de vista financeiro, diretamente, o livro se pagou. Fiz 1000, vendi 614 e dei 230. Ainda restam 156. Calculando com o preço médio da venda em 30 reais, recebi R$18.420. Porém tem de calcular que, só no lançamento, dos 180 livros vendidos no evento, 40% da venda ficou com a livraria. Culpa de Jorge Amado que disse “livro tem que ser lançado em livraria”. Que merda, hein, seu Jorge? Se eu fizesse no Póstudo ou no Balcão, bares de amigos meus, seria 100% do lucro”.

“Penso che il risultato di “Para Colorir” sia stato assai interessante. Credo che il libro abbia raggiunto buona parte dei suoi obiettivi. Da un punto di vista economico, il libro si è ripagato le spese. Ho pubblicato 1000 copie, ne ho vendute 614 e regalate 230. Ne restano ancora 156. Considerando un prezzo medio di vendita sui 30 Reais, ho raggranellato 1.420 Reais. Tuttavia, si deve tener conto che, proprio al lancio del libro, il 40% di introiti dei 180 libri venduti in quell'occasione è finito nelle tasche del libraio. E se la prende con Jorge Amado [it], che una volta disse che i ‘libri devono essere lanciati nelle librerie’. Ma che diavolo dice, Signor Jorge? Se l'avessi fatto al Póstudo o al Balcão, locali di amici miei, mi sarei tenuto il 100% dei profitti”.

Tuttavia, come Clarah Averbuck, alcuni scrittori pubblicano solo qualche aggiornamento o addirittura smettono di scrivere sui blog, a causa dei troppi impegni derivanti dal successo del loro lavoro offline. Così è stato per Mothern [pt], un blog sull'essere mamme moderne: come coniugare la cura dei figli con il lavoro quando ti aspettano le feste e gli amici? Questo spiega il nome del blog, mothern = mother (mamma) + modern (moderna). Con stile comico e leggero, Juliana Sampaio e Laura Guimarães, elogiate dai fan dei rispettivi blog, hanno pubblicato due libri – “Mothern – Manual da Mãe Moderna” e “As 500 melhores coisas de ser mãe”, entrambi Edizioni Matrix, oltre ad aver inaugurato un programma televisivo sul canale GNT. Però chi ne apprezza i blog deve leggere i vecchi post, comprare il libro o seguire la serie televisiva. L'ultimo post risale al 19 novembre 2007.

“Sim, estamos sumidíssimas daqui. Eu mais pra , Laura mais pra lá, ambas com a agenda e a cabeça cheias de outros assuntos. Esta passadinha rápida é só pra pedir que hoje à noite todos vocês cruzem os dedinhos, pois vai sair o resultado do Emmy International (http://www.iemmys.tv ), do qual a série Mothern é um dos 4 finalistas da categoria série dramática.

“Si, siamo sparite del tutto da questo blog. Io ho trascorso più tempo qui [pt], e Laura è laggiù [pt], entrambe siamo prese dagli impegni e abbiamo altri pensieri per la testa. Ho fatto una capatina solo per chiedere a tutti voi di incrociare le dita stanotte, perché presto verrà annunciato il risultato degli Emmy International Awards e la serie “Mothern” è in lizza con altre tre finaliste per la categoria Fiction”.

Sembra che blog, libri, serie televisive e film siano una fonte inesauribile di creatività, ma non sappiamo mai quali di questi venga prima. Come possiamo constatare, alcuni blog muoiono dopo aver dato linfa ad altri progetti. Oppure possono fungere da brutta copia dei libri, alla stregua della carta su cui gli scrittori abbozzano le prime righe con cui esprimono i propri pensieri, finché lungo le pagine non scatta del tutto la magia. Come commenta Deborah Icamiaba sul parere dello scrittore Paulo Coelho riguardo gli e-books [in], sembra che abbia azzeccato o esaminato il tipo di rapporto che lega scritti di natura diversa: “Secondo lui, la distribuzione gratuita degli e-book invita addirittura all'acquisto dei libri cartacei, in quanto i lettori iniziano a leggere sul desktop e, non appena vengono coinvolti dalla narrazione, corrono in libreria per acquistare l'opera, visto che ancora prediligono il supporto cartaceo. Che ci piaccia o meno Paulo Coelho, resta il fatto che i suoi consigli non possono restare inascoltati”. Magari, il conclamato successo in rete è una sorta di passaporto vidimato per l'ingresso dei blog nelle librerie o nelle sale cinematografiche.

A proposito di libri, date un'occhiata all'iniziativa di Global Voices in giro per il mondo… con un libro! [it].

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