Kazakhstan: verso la fine delle banche private

Recentemente, sono accadute cose strane a diverse banche e al mercato azionario del Kazakh. La diffusione di informazioni controverse senza concreto riscontro ha causato il crollo delle azioni di tre banche, portando alla nazionalizzazione delle due maggiori banche private. Oggi, non c'è dubbio che l'azione fosse intenzionale. Ci sono varie spiegazioni possibili per tale situazione. Una di queste è che si trattasse di una sorta di truffa.

Quanto sopra è tratto dal resoconto di Arman [ru] sulla pagina russa di neweurasia.

L'ipotesi presume che tutto il trambusto sia stato orchestrato da una parte dell'elite dominante, che avrebbe deciso di estendere il controllo sul settore bancario. Recentemente, un'azienda affiliata ad Alnair ha acquisito la maggioranza nella partecipazione azionaria di Kazkom, importante banca privata del Kazakhstan. Fra le altre quattro banche leader – BCC, ATF, Alliance Bank e BTA Bank – le prime due sono diventate di proprietà straniera. Le ultime due rappresentavano una minaccia potenziale, come ricchi gruppi indipendenti, tali banche avrebbero potuto avere comportamenti imprevedibili in una situazione politicamente cruciale. Inoltre, entrambe le banche hanno avuto contatti con l'opposizione (Alliance Bank ha sovvenzionato i partiti di opposizione durante le elezioni, come pure ha fatto Kazkom; BTA è generalmente associata con un certo numero di media dell’opposizione e con il movimento “Alga”). Le altre banche difettano di qualsiasi ambizione dato il loro asservimento ai conglomerati finanziario-industriali all'elite.

Il caos ha preso piede con l'accusa della possibile nazionalizzazione della Temir Bank (filiale di BTA). La fuga di notizie da fonte non specificata del governo è stata pubblicata su una rivista economica. Come sospetta ancora Arman:

ciò è stato fatto al fine di far crollare le azioni della banca e dichiarare fallimento – in questo caso, secondo la legislazione recentemente adottata, il governo ha il diritto di imporre le dimissioni dei dirigenti e comprare forzatamente la banca statalizzandola. Curiosamente, sia il governo sia National Bank continuano ad assicurare la società sulla stabilità del settore bancario. Una storia analoga è accaduta ad Alliance Bank. Il panico è scoppiato subito dopo il presunto rapporto di Bloomberg sulla sua nazionalizzazione, ma il sito web dell'agenzia stampa non contiene tali informazioni.

Da questo punto di vista, acquista significato la recente sostituzione del direttore di National Bank in Kazakhstan. Il nuovo presidente è ampiamente ritenuto affiliato al clan dominante. Egli ha ribaltato il cambio di gestione della banca, “altrimenti la BTA Bank sarebbe stata inadempiente dalla settimana prima”. Ieri, il governo ha dimissionato Mukhtar Ablyazov, presidente del consiglio d'amministrazione della BTA, per “aver compiuto azioni contrarie agli interessi degli investitori, dei creditori e dell'attuale normativa”, ha spiegato Karim Masimov, Primo Ministro del Kazakh. Evidentemente, ciò serve da avvertimento per Mukhtar Ablyazov che è un ex prigioniero politico. Molto probabilmente, egli deciderà di emigrare. Il governo possiede il 78% di BTA.

Nel frattempo, una lettera di Ablyazov che condanna questi eventi sta circolando sul web. Nella lettera, Ablyazov bolla l'acquisizione della banca come atto “di arbitrario e piratesco da parte dello Stato”. Sostiene inoltre che “l'azione governativa ne mostra l'incompetenza economica e la miopia politica”. Non è chiaro se Ablyazov ricorrerà all'arbitrato internazionale, ma nel caso lo facesse, probabilmente vincerebbe il caso. Anche Alliance, quarta maggiore banca del Kazakhstan, sta pianificando la vendita. Il Primo Ministro ha detto che “il suo maggiore azionista, la società finanziaria ‘Seymar Alliance’, ha offerto a Samruk Kazyna il 76% della sua quota al costo simbolico di 100 tenge (meno di $1)”.

Al contempo, le banche del Kazakh sono state ripetutamente incolpate di rendiconti non trasparenti – forse, la loro situazione era effettivamente lontana dalla perfezione. Tuttavia, i dirigenti sostengono di essere riusciti a coprire i pagamenti del debito estero nel 2009 senza alcuna assistenza esterna. Inoltre, la maggior parte delle banche del Kazakh, comprese BTA e Alliance, sono presenti nelle borse valori internazionali, che hanno norme rigorose sulla rilevazione. Tutto considerato, è davvero difficile esser certi che la nazionalizzazione fosse soltanto un gioco politico e una ridistribuzione al proprio interno della proprietà. Comunque, il presidente di BTA nella sua lettera sostiene che è così e il suo movimento neonato “Alga” ha anche diffuso un appello ai cittadini, sollecitandoli a

rimanere tranquilli nelle attuali circostanze, quando il governo e la Banca Nazionale si mostrano economicamente incapaci, managerialmente irresponsabili e politicamente miopi, facendo così gli interessi di Timur Kulibayev.

come riporta dass citando testualmente [ru] le loro dichiarazioni nel suo blog.

Il commento di megakhuimyak, blogger locale di rilievo, spiega [ru]:

Lo Stato ha adottato la legge sulla sostenibilità finanziaria, secondo cui se una banca è in cattive condizioni, le autorità hanno il diritto di cambiarne la dirigenza e acquistare forzatamente le quote maggioritarie. Questo meccanismo è stato impiegato nel caso di BTA. Le autorità hanno licenziato Ablyazov dalla posizione di Presidente del direttivo e ne hanno acquisito forzatamente il 78.14%.

Considerando che in precedenza lo Stato aveva deciso di comprare il 25% della Kazkom Bank, BTA, Halyk e Alliance, si può dire che il governo ora ha completamente nazionalizzato il settore bancario del Kazakhstan – ne controllerà il 55-65%, cosa che, insieme alle risorse amministrative, significa potere totale.

Adam-kesher è turbato [ru] per la decisione del governo di vendere la BTA Bank – la maggiore banca privata nell’area postSovietica – alla Sberbank ,di proprietà dello stato russo. Questa decisione, se presa, potrebbe aggiungere una componente geopolitica all'intera controversia.

Articolo pubblicato anche su neweurasia [in].

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